www.resistenze.org - popoli resistenti - ecuador - 24-03-13 - n. 446

Correa denuncia ai parlamenti del mondo il blocco contro Cuba
 
Pedro Riseco | granma.cu
Traduzione Granma Int.
 
L'Avana. 22 Marzo 2013
 
Inaugurando la 128º Assemblea dell'Unione Interparlamentare Mondiale (UIP) che si svolge a Quito, capiatle dell'Ecuador, il presidente del paese, Rafael Correa ha denunciato il blocco economico imposto a Cuba dagli Stati Uniti e condannato in 21 occasioni consecutive nelle Nazioni Unite.
 
In un discorso interrotto da forti applausi dei circa 1500 parlamentari di 121 nazioni, Correa ha detto che, disgraziatamente, storiche istanze dei diritti umani si sono trasformate in strumenti politici di persecuzione dei governi progressisti.
 
"A Washington, ha segnalato, si stanno discutendo le riforme alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (Cidh), che è totalmente dominata da paesi egemonici e dall"ongheria" delle ONG's più infantile.
 
"La CIDh è divenuta una eco della stampa mercantile della peggiore qualità, dominata dal capiatale e dietro gli affari dedicati alla comunicazione", ha sostenuto.
 
"La prima domanda che ci dobbiamo fare, ha detto Correa, è perchè dobbiamo discutere a Washington".
 
Come si può sostenere l'irrazionalità che una sede dell'Organizzazione degli Stati Americani - OSA - stia nel paese che da 50 anni impone un blocco criminale contro Cuba e che non rispetta apertamente la Carta della Fondazione della OSA?", ha chiesto.
 
"Un blocco che è stato condannato nientemeno che 21 volte, ogni anno, dal 1992 al 2012, dalla quasi totalità dei paesi membri delle Nazioni Unite. L'ultima condanna è avvenuta nell' ottobre del 2012, con 188 voti a favore su 193 paesi membri.
 
"Queste cose vanno dette: basta guardare dall'altra parte, basta stare zitti nel foro di fronte a queste barbarie", ha segnalato Correa, nel mezzo di un fortissimo applauso.
 
Il blocco contro Cuba costituisce senza dubbio il maggior attacco al diritto internazionale, al diritto interamericano e ai diritti umani nel nostro continente, ma non fa appare nemmeno nelle relazioni annuali della CIDh", ha aggiunto.
 
Pretendono di considerare un attentato ai diritti umani un processo a un giornalista briccone, ma non si dice niente del blocco contro Cuba o delle torture a Guantánamo, nella Base Navale degli Stati Uniti", ha sottolineato.
 
"L'Ecuador non accetterà mai questo vergognoso neocolonialismo e non possiamo continuare ad accettare questo tipo di situazione. Dobbiamo chiederci anche a che serve la OSA se non si pronuncia nemmeno su problemi tanto cruciali come quello delle Isole Malvine, prese con la forza all'Argentina nel XIX secolo.
 
I paesi che più parlano dei diritti umani sono quelli che hanno firmato meno accordi internazionali su questo tema. Com'è possibile che la CIDh sia finanziata quasi totalmente da paesi che non la riconoscono o da osservatori che non sono parte dell'America e che pagano per controllarla? L'ordine mondiale non solo è ingiusto, è anche immorale", ha affermato Correa, "e si vogliono sostenere le posizioni più aberranti a beneficio del capitale, soprattutto quello finanziario".
 
Questa è la sfida principale dell'umanità nel XXI secolo: il capitale o l'essere umano, e i parlamentari del pianeta possono legiferare per far sì che finalmente la giustizia non sia solo la convenienza del più forte", ha detto ancora Correa ai parlamentari del mondo.
 

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