www.resistenze.org - popoli resistenti - filippine - 30-10-02

Campagna mondiale a sostegno di Josè Maria Sison

Fonte Raoul Hedebouw e Comitato internazionale a difesa di Sison (www.defendsison.be)
Settembre 2002
Trad. di Flavio Rossi

José Maria Sison, uno dei fondatori del Partito Comunista Filippino (PCP) e consigliere del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDF), figura dal 12 agosto sulla lista delle organizzazioni e persone “terroriste”, ed in quanto tale è soggetto alla confisca dei beni. Le autorità olandesi hanno bloccato ogni sostegno finanziario che lo riguardi; a questo proposito egli dichiara:
“L’obiettivo è di isolarmi ed arenare i negoziati di pace tra il NDF ed il governo filippino”.
Sison vive nei Paesi Bassi dal 1987, come rifugiato politico dal 92’. Il 9 agosto scorso il Dipartimento di Stato americano ha qualificato il PCP e la Nuova Armata Popolare (NPA) come organizzazioni terroristiche, e vuole che gli altri governi facciano altrettanto. Il 12 agosto il dipartimento del Tesoro americano ha decretato che i beni del PCP, del NPA e di José Maria Sison devono essere congelati.
Sison:
“Gruppi terroristici come Al Qaeda e Abu Sayaf, entrambi creati dalla CIA, sono terroristi minori, se li si compara alle forze colonialiste, a quelle che hanno condotto guerre fra imperialisti, che hanno usato il fascismo per risolvere la crisi economica e che hanno diffuso guerre d’aggressione e piazzato regimi fantoccio come la recente dittatura di Marcos nelle Filippine.
Il governo americano si sbaglia applicando l’etichetta di -terrorista- a forze rivoluzionarie come il Partito Comunista Filippino e la Nuova Armata Popolare. Queste forze rappresentano 128 fronti guerriglieri sul territorio filippino e sono presenti nel 20% dei villaggi in 70 province. Possiedono una costituzione e sono firmatari delle Convenzioni di Ginevra”.
Secondo quanto affermato da autorità del governo filippino, le sanzioni a mio carico sono previste in sei tappe: 1 Catalogazione come terrorista e blocco dei beni 2 Blocco dei servizi per me e la mia famiglia (vitto, alloggio e sanità) 3 Perquisizione del mio appartamento e possibile arresto per degradare la mia immagine di fronte all’opinione pubblica olandese 4 Catalogazione come terrorista dai paesi europei 5 Detenzione provvisoria su richiesta del governo americano 6 Estradizione verso gli USA.
Si agisce, quindi, chiaramente in violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle leggi europee ed olandesi sulla protezione dei rifugiati politici.
Perché queste misure repressive contro Sison?
“Dal 1992 il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDF) rappresenta le forze rivoluzionarie nei negoziati di pace con il governo filippino. I governi belga, olandese e norvegese hanno agevolato i negoziati. Ma le azioni del governo nordamericano ne danneggiano la continuazione, versando benzina sul fuoco della guerra civile nelle Filippine. L’obiettivo è di escludermi dal negoziato”.
Due rappresentanti ecclesiastici olandesi, il vescovo Joris Vercammen, della Vecchia Chiesa Cattolica di Utrecht, ed Hans Visser, della Chiesa Protestante San Paolo di Rotterdam, hanno espresso la loro disapprovazione per le misure prese dal governo olandese nei confronti di Sison. “In verità, il vero problema dei filippini è la povertà e non il terrorismo”, ha dichiarato Hans Visser. “Ho potuto rendermene conto durante la mia recente visita a Manila. I negoziati di pace tra il NDF ed il governo dovrebbero risolvere questo problema, quello della povertà”.
Entrambi, hanno aperto le porte delle loro chiese in caso di estradizione, misura che il vescovo Vercammen trova ridicola, “.. il prof. Sison non ha niente in comune con Ben Laden”.