Fonte Raoul Hedebouw e
Comitato internazionale a difesa di Sison (www.defendsison.be)
Settembre 2002
Trad. di Flavio Rossi
José Maria Sison, uno dei fondatori del Partito Comunista Filippino (PCP) e
consigliere del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDF), figura dal
12 agosto sulla lista delle organizzazioni e persone “terroriste”, ed in quanto
tale è soggetto alla confisca dei beni. Le autorità olandesi hanno bloccato
ogni sostegno finanziario che lo riguardi; a questo proposito egli dichiara:
“L’obiettivo
è di isolarmi ed arenare i negoziati di pace tra il NDF ed il governo
filippino”.
Sison vive nei Paesi Bassi dal 1987, come rifugiato politico dal
92’. Il 9 agosto scorso il Dipartimento di Stato americano ha qualificato il
PCP e la Nuova Armata Popolare (NPA) come organizzazioni terroristiche, e vuole
che gli altri governi facciano altrettanto. Il 12 agosto il dipartimento del
Tesoro americano ha decretato che i beni del PCP, del NPA e di José Maria Sison
devono essere congelati.
Sison:
“Gruppi terroristici come Al Qaeda e Abu Sayaf, entrambi creati dalla CIA, sono
terroristi minori, se li si compara alle forze colonialiste, a quelle che hanno
condotto guerre fra imperialisti, che hanno usato il fascismo per risolvere la
crisi economica e che hanno diffuso guerre d’aggressione e piazzato regimi
fantoccio come la recente dittatura di Marcos nelle Filippine.
Il governo americano si sbaglia applicando l’etichetta di -terrorista- a forze
rivoluzionarie come il Partito Comunista Filippino e la Nuova Armata Popolare.
Queste forze rappresentano 128 fronti guerriglieri sul territorio filippino e
sono presenti nel 20% dei villaggi in 70 province. Possiedono una costituzione
e sono firmatari delle Convenzioni di Ginevra”.
Secondo quanto affermato da autorità del governo filippino, le sanzioni
a mio carico sono previste in sei tappe: 1 Catalogazione come terrorista e
blocco dei beni 2 Blocco dei servizi per me e la mia famiglia (vitto, alloggio
e sanità) 3 Perquisizione del mio appartamento e possibile arresto per
degradare la mia immagine di fronte all’opinione pubblica olandese 4
Catalogazione come terrorista dai paesi europei 5 Detenzione provvisoria su
richiesta del governo americano 6 Estradizione verso gli USA.
Si agisce, quindi, chiaramente in violazione della Convenzione europea dei
diritti dell’uomo e delle leggi europee ed olandesi sulla protezione dei
rifugiati politici.
Perché queste misure repressive contro Sison?
“Dal 1992 il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDF) rappresenta le
forze rivoluzionarie nei negoziati di pace con il governo filippino. I governi
belga, olandese e norvegese hanno agevolato i negoziati. Ma le azioni del
governo nordamericano ne danneggiano la continuazione, versando benzina sul
fuoco della guerra civile nelle Filippine. L’obiettivo è di escludermi dal
negoziato”.
Due rappresentanti ecclesiastici olandesi, il vescovo Joris Vercammen, della
Vecchia Chiesa Cattolica di Utrecht, ed Hans Visser, della Chiesa Protestante
San Paolo di Rotterdam, hanno espresso la loro disapprovazione per le misure
prese dal governo olandese nei confronti di Sison. “In verità, il vero problema dei
filippini è la povertà e non il terrorismo”, ha dichiarato Hans
Visser. “Ho potuto rendermene conto durante la mia recente visita a Manila. I
negoziati di pace tra il NDF ed il governo dovrebbero risolvere questo
problema, quello della povertà”.
Entrambi, hanno aperto le porte delle loro chiese in caso di estradizione,
misura che il vescovo Vercammen trova ridicola, “.. il prof. Sison non ha
niente in comune con Ben Laden”.