www.resistenze.org - popoli resistenti - filippine - 24-09-07 - n. 195

da: www.ncpn.nl, mailto:manifest@wanadoo.nl
in www.solidnet.org
 
Jose Maria Sison è stato rilasciato, ma la battaglia per i suoi diritti ha ancora bisogno di supporto
 
Dichiarazione congiunta del Nuovo Partito Comunista di Olanda (NCPN) e del Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB)
 
Nuovo Partito Comunista di Olanda
 
18/09/2007
 
Dopo 16 giorni passati in isolamento, Jose Maria Sison, rivoluzionario filippino, è stato rilasciato da una corte olandese. Arrestato il 28 agosto, durante un’azione di polizia con irruzioni simultanee effettuate in sei abitazioni di rifugiati politici filippini e nell’Ufficio Informazioni Internazionale del Fronte Democratico Nazionale delle Filippine (NDFP) nella città olandese di Utrecht. Apparentemente, quest’operazione enorme era giustificata dal fatto che Sison avrebbe ordinato molti anni fa l'uccisione di due persone nelle Filippine, cosa che ha sempre negato.
 
Giovedì 13 settembre, la Corte distrettuale de L’Aia ha deciso che Sison deve immediatamente essere rilasciato dalla custodia cui è sottoposto poiché "agli atti non esistono prove concrete e sufficienti che l'accusato incitò altri a commettere questi gravi delitti". La sua liberazione viene dopo le numerose azioni di protesta in 20 paesi contro il suo arresto ingiustificato.
 
Sulla sua liberazione, Sison ancora una volta ha dichiarato la propria innocenza verso questa accusa “falsa e politicamente motivata”. Ha esplicitamente dichiarato che l’omicidio è contro i suoi principi morali e politici, e ha ringraziato il popolo olandese, filippino e gli altri impegnati in questa battaglia, per la loro solidarietà ed appoggio.
 
Mentre la liberazione di Jose Maria Sison è una vittoria per i progressisti e i rivoluzionari in Europa, il pubblico ministero olandese, con l'aiuto delle autorità filippine e statunitensi, aprirà un caso giudiziario contro di lui. Mentre Sison ha scelto limpidamente di condurre personalmente la propria difesa legale, si trova contro una squadra internazionale di avvocati, incluso Ramsey Clark dell’avvocatura di stato degli Stati Uniti.
 
Il Nuovo Partito Comunista di Olanda (NCPN) e il Partito dei Lavoratori del Belgio (PTB) chiedono alle autorità olandesi di lasciare cadere tutte le accuse contro Jose Maria Sison, restituire tutto il materiale sequestrato e non condividere così alcuna delle informazioni ottenute con le autorità filippine o degli Stati Uniti, per non mettere in pericolo le vite di persone innocenti nelle Filippine. Noi esigiamo che il nome di Jose Maria Sison sia rimosso dall’elenco dei “terroristi” dell’UE, in conformità con la recente decisione del giudice di prima istanza europeo in Lussemburgo la quale confermava la violazione dei suoi diritti e della sua sicurezza e rilevava come le corrette procedure fossero state violate dal consiglio dell'Unione Europea inserendone il nome in quell’elenco.
 
Noi esigiamo che a Jose Maria Sison e agli altri progressisti filippini in Europa sia data l'opportunità, come lo stesso Sison ha espresso al momento della sua liberazione, di "continuare a lavorare per la libertà nazionale, per i diritti umani e la giustizia sociale e per una durevole, perché giusta, pace nelle Filippine". Noi ci rivolgiamo alle forze democratiche, progressiste e rivoluzionarie in Europa perché continuino ed estendano il loro sostegno e la loro solidarietà, perché vigilino per contrastare attacchi simili, contro le libertà civili e i diritti democratici.
 
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare