www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 16-07-15 - n. 553

E' nato il Partito Rivoluzionario-COMUNISTI (Francia)

Maurice Cukierman *
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/07/2015

Il 20 giugno a Parigi, si è tenuto il primo congresso del Partito Rivoluzionario-COMUNISTI, la cui ambizione è quella di costruire un partito della classe operaia in Francia. Il nuovo partito raccoglie l'eredità di quello che fu PCF nel passato e che venne liquidata a partire dal 1976 quando aderì all'eurocomunismo, prima di diventare un partito della gestione del capitalismo, quinta ruota del carro socialdemocratico.

La costituzione del partito è il culmine di un processo di unificazione tra l'Unione dei Rivoluzionari Comunisti di Francia (URCF) e dei Comunisti.

L'URCF trae le sue origini dal Coordinamento Comunista per la continuità rivoluzionaria e la rinascita leninista nel PCF dopo la scissione di un gruppo di compagni guidati da Georges Gastaud nel dicembre del 2000, in un momento in cui la borghesia, attraverso Robert Hue e la cosiddetta mutazione, voleva sradicare il movimento rivoluzionario e la speranza della sua rinascita.

Dopo il congresso di Martigues (febbraio 2001) in cui il PCF completava la sua liquidazione, il Coordinamento trasse la conclusione ovvia: i suoi militanti lasciarono il Partito e nel 2004 una nuova fase si apriva con la creazione dell'URCF. La sua creazione è stata accompagnata da una riflessione teorica che ha evidenziato la profondità delle differenze con il gruppo scissionista, soprattutto su tre questioni fondamentali.

La nostra epoca storica dovrebbe continuare a esser considerata come periodo di transizione dal capitalismo al socialismo, nonostante la sconfitta del socialismo negli anni 1980-1990? Se è così, questo implica che occorre preparare la classe operaia alla rottura necessaria con il capitalismo, e che non esiste alcuna fase storica, alcun stadio intermedio, tra capitalismo e socialismo. E' nella lotta politica contro il capitale, a confronto con la base sociale, che si determinerà l'equilibrio di potere che farà trionfare il socialismo nella rivoluzione. Le rivendicazioni, le piattaforme di lotta avanzate, le parole d'ordine devono essere collegate a questo obiettivo e non il contrario.

Come analizzare e combattere l'Unione europea? È una macchina di oppressione nazionale al servizio dell'imperialismo tedesco, forse degli Stati Uniti, che vorrebbero distruggere la Francia, il suo Stato ereditato dalla rivoluzione borghese, la lingua francese, sottometterne l'economia, o è invece una struttura del capitale finanziario (nel senso leninista), dei monopoli transnazionali, dove il capitale francese gioca un ruolo importante, essendone la seconda potenza, in funzione dei rapporti di forza tra i diversi stati imperialisti e le loro contraddizioni? E di conseguenza, il ritiro dall'Unione europea è un prerequisito per la rivoluzione, vedi sopra, o un obiettivo politico che non può essere disgiunto dalla rivoluzione socialista? La lotta contro l'UE non è una lotta di liberazione che comporti un approccio nazionale alla questione, accogliendo con favore il ruolo positivo di quel presunto rappresentante della grande borghesia imperialista francese che era de Gaulle. La lotta contro l'UE deve quindi essere intesa da un punto di vista di classe (allo stesso modo che la lotta contro la NATO), impedendo che la classe operaia vada a rimorchio delle eventuali frazioni della borghesia, non potendo scartare alcuna possibile evoluzione della situazione politica, date le dimensioni e la profondità della crisi del capitalismo. Allo stesso modo non si può separare il problema dell'euro dalla questione della rottura con il capitalismo e con l'Unione europea.

La tragica sconfitta del socialismo in URSS, richiede una riflessione approfondita sulla storia dell'URSS e di avviare una battaglia ideologica per denunciare il XX congresso del PCUS e gli orientamenti opportunistici seminati nel movimento comunista internazionale, ristabilire la verità sul periodo in cui Stalin ha diretto il Partito e l'URSS elevando l'Unione Sovietica al terzo posto a livello mondiale, passando dal Medioevo ai tempi moderni, che gli permise di sconfiggere il fascismo durante la guerra.

Accanto all'URCF, venne fondato da Rolande Perlican un partito, Comunisti. Membro della direzione nazionale del PCF, egli si era schierato praticamente da solo in direzione contro la linea politica di Robert Hue. Al congresso di Martigues, Rolande Perlican annunciava l'abbandono di un partito diventato riformista. Comunisti venne fondato nel 2002, raggruppando numerosi militanti operai, inseriti nel movimento operaio e nel mondo dell'industria. Sulla base della loro esperienza, i compagni di Comunisti giunsero alle stesse conclusioni dell'URCF sulle questioni sollevate. Essi hanno anche accumulato esperienza nella lotta elettorale, cosa di cui URCF è totalmente privo.

Nel 2000 furono avviati contatti informali, che non non si concretizzarono mai politicamente. Questo è il motivo per cui URCF ha preso molto seriamente in considerazione la richiesta dei compagni di Comunisti di incontrarsi nel mese di settembre 2014. I compagni ci hanno proposto di mettere all'ordine del giorno la nostra unificazione e di procedere senza ulteriori ritardi alla discussione per chiarire i punti che potevano tenerci divisi. Fin dall'inizio è stato deciso che una delegazione di URCF avrebbe partecipato al congresso di Comunisti nel dicembre 2014 e viceversa per il congresso di URCF nel gennaio 2015. Ben presto è emerso che le due organizzazioni condividevano lo stesso approccio sulle principali questioni. La discussione più duratura si è svolta sul nome del partito, per motivi legati alla legge sul finanziamento dei partiti politici. Previsto per la fine del 2015, il congresso di unificazione è stato infine tenuto il 20 giugno. Il lavoro è subito iniziato. L'importanza dell'avvenimento non può essere minimizzata: questa è la prima volta dal 2000 che delle organizzazioni comuniste si uniscono, ponendo fine alla tendenza alla dispersione e allo spirito di parrocchia.

La nuova direzione è formata dalla fusione delle direzioni delle due ex organizzazioni. Il Segretario nazionale eletto è il compagno Tonio Sanchez, mentre Jean-Luc Salle è vice segretario nazionale incaricato della stampa. I mezzi di diffusione centrale del partito sono: una bollettino settimanale su internet, una bollettino cartaceo di quattro pagine pubblicato in alternanza con Intervention Communiste, diventato l'organo centrale del partito.

(*) Maurice Cukierman, Responsabile esteri


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