www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 20-03-18 - n. 666

Stop alla privatizzazione della SNCF!

Partito Communista Rivoluzionario di Francia | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/03/2018

Non è un segreto per nessuno che da decenni, il potere al comando è un buon esecutore delle direttive del capitale e agisce in base a un solo criterio: soddisfare la brama di profitto della borghesia, dei monopoli, sotto la guida dell'oligarchia finanziaria.

Macron, come tutti i suoi predecessori di destra o di sinistra, ha la missione di attuare la politica più adeguata per servire i loro interessi. Per fare questo, vengono mobilitate tutte le risorse statali: abolizione di tutte le conquiste sociali raggiunte dai nostri vecchi a prezzo di molte dure lotte (1936, 1968, ecc), riduzione dei servizi sanitari, dell'istruzione, deterioramento delle condizioni di lavoro, tagli salariali, alle pensioni e ai sussidi di disoccupazione, privatizzazione progressiva dei servizi pubblici per soddisfare gli azionisti a scapito degli utenti.

La SNCF non sfugge, ovviamente, a questa strategia reazionaria di privatizzazione sfrenata, pianificata da tempo. "Noi nazionalizziamo i debiti e privatizziamo i profitti". Eppure la storia delle ferrovie ci insegna che la gestione privata, guidata sempre dalla ricerca del massimo profitto, porta al disastro.

La consapevolezza di ciò, con la spinta delle lotte dei ferrovieri e del Fronte Popolare, ha motivato la nazionalizzazione e la creazione della SNCF nel 1937. Dopo l'eroismo dei ferrovieri nella lotta contro il nazismo, la rete molto danneggiata è stata ricostruita grazie al loro coraggio e al loro sacrificio, per diventare, qualche anno più tardi, la prima società ferroviaria pubblica in tutto il mondo per la sua modernità, qualità, puntualità e sicurezza.

Che cosa è oggi? Qual è il risultato delle successive varie riforme di struttura? Dopo il progetto di legge Nègre/Maurey, le direttive sulla mobilità, il rapporto Duron, accompagnati conseguentemente da tagli di posti di lavoro, il risultato è eloquente: incidenti a ripetizione, ritardi esorbitanti e ripetuti, utenti esasperati, treni cancellati a causa della mancanza di attrezzature o di personale, riduzione delle tratte (alcuni dipartimenti come l'Ardèche non hanno treni passeggeri), tratte prive di manutenzione per mancanza di risorse (incidente Brétigny)...

Lungi dal trarre insegnamento, nonostante gli avvertimenti dei lavoratori delle ferrovie e dei loro sindacati, lo Stato applica imperturbabile la sua politica disastrosa, in linea con il diktat dell'Unione Europea, che, come anche lo stato, è vero e proprio strumento al servizio del capitale.

Il rapporto Spinetta è stato presentato ufficialmente il 15 febbraio 2018 e apre una nuova fase della privatizzazione. Il governo ha deciso di applicare forzatamente questa politica di distruzione della SNCF attraverso ordinanze. Quali sono gli assi principali?

- Apertura alla competizione;
- Chiusura programmata da 4.000 a 9.000 km di linee entro il 2026;
- Esternalizzazione del trasporto merci SNCF;
- Trasformazione di EPIC Mobilità e Rete in società anonime;
- Possibilità di porre fine alle assunzioni;
- 3.000 tagli di posti di lavoro pianificati.

La federazione dei lavoratori delle ferrovie CGT ritiene che si tratti di un vero e proprio affondamento della compagnia nazionale.

In queste condizioni, la mobilitazione nazionale dei lavoratori delle ferrovie del 22 marzo 2018 è pienamente giustificata.

Il PCRF sostiene questa iniziativa e invita i suoi attivisti e i suoi membri a compiere ogni sforzo per assicurarne il successo, a chiedere il ritorno all'unicità dell'azienda con i mezzi finanziari per garantire un servizio pubblico di qualità, con la riapertura di linee e stazioni.

Il sostegno alla lotta dei ferrovieri deve far parte di un più ampio movimento di solidarietà. Perché, attraverso la destrutturazione della SNCF, il governo mira alla soppressione definitiva di tutti i diritti sociali ottenuti dalla classe operaia. I comunisti rivoluzionari risponderanno presente.

La rinazionalizzazione di tutto ciò che è stato privatizzato può sembrare la soluzione giusta e immediata, ma senza perdere di vista il fatto che, nello stato attuale del sistema capitalista, rimarrebbe una nazionalizzazione di stato al servizio del capitale.

Per questo la soddisfazione dei bisogni di mobilità dei lavoratori passa prima di tutto dalla vittoria sul capitalismo, causa di tutte le nostre disgrazie, attraverso la lotta determinata, testarda e di massa alla demolizione di questo sistema per sostituirlo con il socialismo-comunismo. Questo è il compito al quale il Partito omunista rivoluzionario di Francia e i suoi militanti lavorano instancabilmente.


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