www.resistenze.org - popoli resistenti - francia - 09-12-19 - n. 732

Gli attivisti della PRCF come pesci (rossi!) nell'acqua, nelle magnifiche mobilitazioni del 5 dicembre!

Polo di Rinascita Comunista in Francia | initiative-communiste.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/12/2019

Nella foto una vista della manifestazione parigina, con a sinistra (come dovrebbe essere!) gli striscioni e le bandiere del PRCF: "Tutti insieme allo stesso tempo! "," Progressisti per la Frexit", bandiera tricolore associata alle bandiere rosse stampate con l'emblema operaio e contadino: non mancava nulla al messaggio del PRCF e del JRCF, presenti anche a Lille, Nizza, Avignone, Marsiglia, Lione, Rennes, Albi ... (tra gli altri)!



Tutti in piazza per un dicembre 2019 più grande di quello del 1995

Polo della Rinascita Comunista in Francia | initiative-communiste.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/12/2019

Facendo seguito al movimento pre-insurrezionale dei gilet gialli e delle incessanti lotte dell'estate e dell'autunno del 2019 (personale ospedaliero, vigili del fuoco, lavoratori precari, ecc.), si sta sviluppando in Francia un movimento molto combattivo di lotta per il ritiro del progetto Macron di distruzione delle pensioni di solidarietà con scioperi di massa in molti settori (trasporto ferroviario e urbano, insegnanti, raffinerie...), appelli intersindacali per lo sciopero nazionale, astensioni votate nelle assemblee generali (GA) professionali o interprofessionali, blocchi nelle raffinerie, molteplici iniziative nelle facoltà. Già un milione e mezzo di lavoratori hanno marciato in tutte le grandi e medie città del paese chiedendo il completo ritiro del progetto Macron-Delevoye e un generale miglioramento della situazione dei lavoratori pensionati presenti e futuri.

Non solo il martellamento mediatico finalizzato a denigrare e isolare i lavoratori delle ferrovie non ha attecchito, non solo Laurent Berger, segretario molto giallo della CFDT e attuale presidente della Confederazione europea dei sindacati non è riuscito a interrompere lo sciopero, non solo molti lavoratori hanno capito che la "pensione a punti" è interamente progettata per ritardare all'infinito la pensione e per amputarne gravemente la consistenza, ma sempre più persone capiscono che questa controriforma esplicitamente richiesta dall'Unione Europea (UE) e dalla Confindustria (MEDEF) è solo uno degli elementi del "pacchetto" di controriforme maastrichtiane volte a smantellare le conquiste sociali del 1945 per sostituirle con una società del tutto ineguale, allineata con le norme regressive della cosiddetta Europa tedesca "ordo-liberale" e il contromodello anglosassone. D'altronde stanno iniziando a capire anche un numero significativo di giovani, compresi gli studenti delle scuole superiori ed è probabile che essi si impegnino nel movimento nonostante il lavaggio del cervello europeista e l'anticomunismo di Stato con cui vengono aggrediti incessantemente dai media e dai programmi scolastici ufficiali.

Questo è il motivo per cui nel suo volantino nazionale diffuso alle manifestazioni (con generalmente un'eccellente accoglienza), il PRCF chiama i lavoratori a rifiutare l'anticomunismo di Stato e l'antisoviettismo a scoppio ritradato, veleni mortali per il movimento operaio; veleno che il Parlamento europeo pretende di somministrare, in modo totalitario, dall'Ucraina all'Atlantico imponendo la sua vergognosa mozione dello scorso settembre.

Le organizzazioni e i militanti del PRCF si sono impegnati dinamicamente in questo movimento, non solo come protagonisti - impiegati, pensionati, studenti, disoccupati, sindacalisti di classe - ma come militanti della Rinascita del Partito Comunista, portatori di una chiara prospettiva d'avanguardia: quella della ricostruzione del partito comunista di lotta in Francia, inseparabile dal supporto risoluto al sindacalismo di classe e a una strategia di rottura con una Frexit progressista, la nazionalizzazione dei settori chiave dell'economia, la moltiplicazione della cooperazione internazionale su basi di reciprocità e la marcia rivoluzionaria verso il socialismo per il nostro paese.

È davvero vitale denunciare ciò che la "sinistra", l'"estrema sinistra" e le confederazioni europeiste negano: il ruolo ultra-negativo dell'UE: essa ha infatti ufficialmente "raccomandato" l'introduzione in Francia di un regime pensionistico unico al ribasso per "ricavare miliardi dall'economia". Al di là della cortina di fumo sull'"equità", gli eurocrati delineano chiaramente il loro obiettivo: preservare l'ancoraggio dell'euro al marco tedesco forte e accelerare il "rimborso" del cosiddetto debito "dovuto" dalla Francia ai mercati finanziari, cioè ai grandi capitali. È quindi indispensabile spezzare le catene dell'Unione europea e delle altre istituzioni del capitalismo globale (FMI, OMC, ma anche la NATO e il futuro "esercito europeo"...) per ripristinare la sovranità nazionale del nostro paese, e degli altri paesi europei, stabilire una sovranità popolare reale incentrata sul mondo del lavoro, nazionalizzare le banche e le grandi società del CAC-40; è urgente e indispensabile riprendere la strada del progresso sociale e tornare a "produrre in Francia" - oggi la capacità produttiva è in gran parte distrutta -, per affrontare finalmente la "transizione ecologica", impegnarsi in una cooperazione internazionale reciprocamente vantaggiosa con i paesi di tutti i continenti, dare energia all'Europa delle lotte e liberare la strada del socialismo-comunismo per il nostro popolo.

- In queste circostanze, il PRCF invita le sue organizzazioni e i suoi attivisti a continuare a investire principalmente nel successo della lotta sociale in corso, mostrando che due istanze sociopolitiche, con significati di classi antagoniste, si scontrano "blocco contro blocco" nel nostro paese. Non quelle complementari, antisindacali, anticomuniste e oppressive del "neoliberismo" macroniano (sempre più poliziesco, fascista e repressivo) e del "patriottismo" lepeniano (sempre più apertamente "eurocompatibile"), ma quelle che costituiscono da un lato la marcia neoliberista verso la dissoluzione euro-atlantica del nostro paese e le progressiste conquiste del nostro popolo, e ...

- dall'altra parte, una ricostruzione del nostro paese "mettendo il mondo del lavoro al centro della nazione" (come si usava dire all'epoca del PCF clandestino, nel programma del Consiglio Nazionale della Resistenza) fino all'espropriazione del grande capitale e la costruzione di una società socialista. Ciò implica che più che mai, sotto le due bandiere che legano il popolo francese alla sua storia rivoluzionaria, il tricolore della Rivoluzione francese e la bandiera rossa della Comune, di militare perché la Francia esca da sinistra dall'euro, dall'UE, dalla NATO e dal capitalismo.

In termini di tattica delle lotte, i militanti del PRCF portano avanti nelle lotte un messaggio di democrazia operaia e sindacale: senza cedere nulla all'anti-sindacalismo, tocca a chi scende in sciopero e alle assemblee generali (GA) professionali o interprofessionali esistenti di...

- Coordinare e gestire il movimento fino al ritiro del progetto Macron,

- Chiedere che tutte le confederazioni cessino di appoggiare il falso "dialogo sociale" di Macron e che smettano di cercare un illusorio "sindacalismo unitario" con la leadership gialla della CFDT

- Promuovere autonomamente, a prescindere dalla "concertazione" pseudo-istituzionalizzata rivendicazioni anti-capitaliste e anti-maastrichtiane di progresso, occupazione, di riduzione delle disuguaglianze sociali, di democrazia popolare e protezione sociale per tutti.

- Sviluppare il maggior numero possibile di contatti interprofessionali, tra i lavoratori dei trasporti (settori marittimo, aereo, ferroviario, stradale, insieme!), tra lavoratori pubblici e privati, tra attivi, disoccupati, studenti e pensionati, precari e stabili, tra francesi e immigrati, compresi i lavoratori senza documenti.

Costruire la convergenza delle lotte richiede anche, attraverso le mobilitazioni della prossima settimana, di convocare una mega dimostrazione unitaria di lotta a Parigi, magari sugli Champs-Elysées, in modo che insieme, senza rinunciare alla legittima diversità, i sindacati di lotta, i gilé gialli, gli attivisti politici delle organizzazioni progressiste chiedano con una sola voce di bloccare il profitto capitalista e di riportare la Francia sulla buona strada del progresso sociale, della sovranità popolare e delle libertà democratiche.

I capitalisti, la loro MEDEF, la loro UE e il loro governo distruggono il nostro paese e le nostre conquiste? Tutti insieme e, allo stesso tempo, blocchiamo i loro profitti!


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