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Legge sulla "Sicurezza globale": la dittatura del capitale getta la maschera

Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) | pcrf-ic.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/11/2020

Nonostante la sua relativa flessibilità, questo secondo confinamento ha in comune con il primo che Emmanuel Macron e il governo di Castex ne hanno approfittato per intensificare il controllo sociale e democratico in una misura mai vista prima. Martedì 17 novembre 2020, l'Assemblea Nazionale ha iniziato l'esame del controverso disegno di legge noto come "legge sulla sicurezza globale".

Si tratta di un testo "contenitore" presentato da LREM ("En Marche") e dal suo alleato Agir (la "Destra Costruttiva"). Manifestazioni contro questa legge si sono svolte nella stessa data in tutta la Francia su appello di diversi sindacati di giornalisti, tra cui il Sindacato Nazionale dei Giornalisti (SNJ) affiliato alla CGT e la Lega dei diritti umani (LDH). Erano presenti anche i Gillet Gialli per celebrare il secondo anniversario del movimento. Mentre le disposizioni sull'uso di droni, telecamere pedonali e videocamere di videosorveglianza, così come quella che vieta la diffusione di immagini di poliziotti e gendarmi nell'"esercizio delle loro funzioni" hanno fatto, giustamente, sobbalzare, sono ben lungi dal costituire l'intero disegno di legge.

Per questo motivo è necessario analizzare questo testo nel suo insieme per comprenderne la natura liberticida e reazionaria.

In primo luogo, c'è l'articolo 24, che inserisce la pena di "un anno di reclusione e una multa di 45.000 euro" per la "diffusione [...] al fine di violare l'integrità fisica o psichica, l'immagine del volto o qualsiasi altro elemento d'identificazione di un funzionario della polizia nazionale o di un militare della gendarmeria nazionale mentre agisce nell'ambito di un'operazione di polizia". L'aggiunta di cinque parole volte a rassicurare i giornalisti affezionati alla libertà di stampa, non cambia la sostanza di questo articolo, che è chiaramente destinato a prevenire qualsiasi ripresa di immagini, per mezzo di filmati o fotografie, che riprendono la violenza della polizia, compresa quella che ha permesso di rivelare il caso Benalla.

Anche gli articoli 20, 21 e 22 sono problematici: la visione delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza può essere concessa ai servizi di polizia municipale, agli agenti di sorveglianza di Parigi e ad alcuni funzionari della capitale, e questi vari corpi possono essere tra i "destinatari delle immagini e delle registrazioni"; gli agenti di polizia e i gendarmi potranno avere un più facile e maggiore accesso alle registrazioni delle telecamere pedonali, con la possibilità di dare ai gendarmi e agli agenti di polizia l'accesso diretto alle registrazioni, nonché la diffusione pubblica di queste ultime per consentire "l'informazione ... sulle circostanze dell'intervento"; infine, il disegno di legge stabilisce un riordino del quadro giuridico per l'utilizzo degli UAV, introducendo la possibilità di fotografia aerea per le forze dell'ordine, che "potrebbe consentire l'identificazione di più individui e la raccolta massiccia e indiscriminata di dati personali", secondo il Difensore dei diritti Claire Hédon. Le tecnologie di riconoscimento facciale per l'identificazione degli individui saranno generalizzate.

Questi 4 articoli di questo progetto di legge mirano ad aumentare la repressione contro i lavoratori e gli attivisti sindacali e di associazioni. La libertà di stampa, come contropotere, sarà disinnescata, il che favorirà l'impunità dei poliziotti e dei gendarmi e di conseguenza legalizzerà l'arbitrarietà contro coloro che lottano e non si arrendono. E la massiccia sorveglianza mediante telecamere a circuito chiuso, telecamere pedonali e droni, faciliterà l'identificazione dei manifestanti e la loro custodia in via preventiva della polizia per evitare che si uniscano ai cortei, oltre a dissuaderli dal partecipare ai raduni con la minaccia di possibili azioni penali successive (come le multe ricevute dai dimostranti per aver difeso i diritti degli operatori sanitari) e la violenza psicologica (intrappolamente, filtri...).

Se da un lato questo disegno di legge è antisociale e antipopolare per il suo ineguagliabile carattere liberticida e autoritario, dall'altro è anche reazionario nel suo accentuato ricorso al settore privato.

Una parte di questo disegno di legge è infatti dedicato alla sicurezza privata, un settore che impiega 170.000 persone e che, già in forte crescita, diventerà ancora più potente con l'organizzazione della Coppa del Mondo di Rugby nel 2023 e poi dei Giochi Olimpici di Parigi nel 2024. L'obiettivo è quello di dare a questo settore nuove prerogative: gli agenti di sicurezza potranno essere coinvolti in operazioni di ispezione corporale e saranno anche abilitati a utilizzare i droni e a svolgere missioni di sorveglianza contro gli atti terroristici sulla pubblica via. Ricordiamo che negli ultimi anni il settore della sicurezza privata si è gradualmente ampliato, mentre per lungo tempo era limitato alle operazioni di guardia. Questo ha avuto inizio con il trasferimento della sicurezza aeroportuale nel 1996. L'ultima legislazione relativa a questo settore risale al 2017 e legalizza il possesso di armi per gli agenti nel corso di determinate attività.

Secondo Alain Bauer, professore di criminologia al Conservatoire des arts et métiers, "La base rimane la stessa, l'ordine pubblico rimane appannaggio del settore pubblico, tuttavia è chiaro che lo Stato sta sempre più esternalizzando.». Secondo l'articolo 8 del disegno di legge, "gli agenti del Consiglio nazionale per le attività di sicurezza privata che sono incaricati [...] e che prestano giuramento sono autorizzati a perseguire e a redigere verbale, nel corso dei controlli che effettuano, le infrazioni previste in questo libro". Inoltre, essi "sono autorizzati a raccogliere o rilevare l'identità e l'indirizzo del presunto autore dell'infrazione" e "se quest'ultimo rifiuta o non è in grado di dimostrare la sua identità, il funzionario che redige il verbale deve immediatamente segnalare la questione a qualsiasi ufficiale di polizia giudiziaria della polizia nazionale o della gendarmeria nazionale territorialmente competente, che può quindi ordinargli senza indugio di identificare immediatamente l'interessato o di trattenerlo...".

Infine, per accelerare il reclutamento, il lavoro di guardia giurata sarà cumulabile con la pensione. Questo disegno di legge non lascia quindi alcuna ambiguità: indirizzare la polizia e la gendarmeria verso i compiti di repressione contro i lavoratori e gli attivisti sindacali e associativi lasciando al settore privato prerogative più "banali".

Questo fenomeno di colpire le libertà democratiche, proposto da questo cosiddetto disegno di legge cosiddetto di "sicurezza globale", riflette il rafforzamento del carattere sempre più fascistizzante dello Stato capitalista, di fronte alla crisi generalizzata che la pandemia ha solo accentuato. Una valanga di tagli di posti di lavoro (piani sociali, nessun avvicendamento dei pensionati...) e di chiusure di aziende, moltiplicano e intensificano le lotte dei lavoratori.

Di fronte a tutti questi problemi, la risposta dello Stato capitalista consiste in un'accentuazione della politica di repressione, di distruzione sociale e dei servizi pubblici e nel trasferimento di denaro pubblico al settore privato attraverso il sistema della disoccupazione parziale. Dopo i vari crediti d'imposta e le esenzioni fiscali di ogni tipo, distribuiti dai vari governi che si sono succeduti da più di 30 anni, il parassitismo del grande capitale sta aumentando a un livello senza precedenti.

Se gli attuali rappresentanti del riformismo (Mélenchon in testa) condannano questa "deriva autoritaria del governo e della maggioranza parlamentare", omettono però che questa tendenza ha la sua origine nella natura sempre più obsoleta e distruttiva del capitalismo nel suo stadio finale, l'imperialismo. Chiaramente, il capitalismo non è la soluzione, è il problema.

Il Partito Comunista Rivoluzionario di Francia (PCRF) dà il suo fraterno e indefettibile sostegno alle dimostrazioni dei lavoratori contro il disegno di legge cosiddetto di "sicurezza globale" e per la difesa delle libertà democratiche (libertà di manifestazione, libertà di espressione, libertà di associazione...); invita tutti i lavoratori a formare un fronte sociale e rivoluzionario di classe contro il capitalismo-imperialismo e per il socialismo-comunismo.


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