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Lotta per i salari, lotta per il socialismo

The New Worker * | newworker.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Settimana del 27 marzo 2015

La notizia della caduta dell'inflazione a zero nel mese di febbraio è stata salutata dai tifosi dei Tories come un altro vantaggio per l'economia britannica e per le mitiche "famiglie laboriose" che tutti i partiti borghesi sostengono di rappresentare. Ma questa notizia è stata presto spazzata via dalle prime pagine a favore dell'ultimo incidente aereo e della rapina ad un ben noto presentatore televisivo. Questa situazione riflette il fatto che il tasso di inflazione è del tutto privo di significato per milioni di lavoratori che vivono su livelli di sussistenza in tutto il paese.

Il principale dato del mese scorso è stato infatti il più basso tasso di Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) perché la valutazione del CPI è iniziata nel 1988. Ma le statistiche CPI possono essere fuorvianti, in quanto escludono l'alloggio, a differenza dell' Indice dei Prezzi al Dettagio, la vecchia misurazione dell'inflazione che includeva costi di alloggio e rate dei mutui.

Vi è stato un calo del prezzo del cibo e della benzina, ma che non ha nulla a che fare con le politiche del governo di coalizione guidato dai Conservatori. I prezzi del greggio sono crollati. Ma questo è in gran parte dovuto all'intensificazione della produzione dei sauditi e degli altri principi feudali arabi che, per volere dell'imperialismo USA, stanno lavorando per minare le industrie petrolifere russe e iraniane.

Il costo del cibo è anch'esso sceso, ma questo è in gran parte dovuto alla sovrabbondanza dei prodotti agricoli nell'Unione europea in seguito al divieto di importazione di prodotti alimentari UE dalla Russia come ritorsione per le sanzioni imposte alla Federazione russa sulla crisi ucraina.

I Tories ci dicono che il costo della vita è lo stesso dell'anno scorso. I datori di lavoro utilizzeranno questa affermazione per giustificare il blocco degli stipendi e i tagli nell'anno a venire. Diranno tutti che ognuno ora ha più potere d'acquisto e questo è un altro buon motivo per il voto ai Conservatori alle elezioni generali di maggio.

Nessun lavoratore si preoccupa per il tasso d'inflazione in un modo o nell'altro. È ciò che sta nella busta paga che conta.

La lotta per i salari è fondamentale per il miglioramento delle condizioni di vita e per garantire che i lavoratori abbiano i soldi per ricomprare i beni e i servizi che producono e forniscono. Ma una volta che un aumento salariale è stato raggiunto, esso è rapidamente eroso in una varietà di modi, in maniera diretta o subdola, come ad esempio con l'aumento del costo della vita attraverso l'inflazione, l'aumento dei costi di energia, trasporti, affitti privati e sociali, aumento dei contributi pensionistici, costi per utilizzare il servizio sanitario o l'istruzione, aumenti dell'IVA e aumenti delle tasse o con l'incremento dell'età pensionabile. Conquistare un aumento salariale sotto il capitalismo dà solo sollievo temporaneo e può essere perso in qualsiasi momento.

Le misure e gli stratagemmi che la classe dirigente usa per erodere i salari servono puramente a difendere il proprio interesse. Ma quelle stesse misure assicurano che le crisi si verifichino più frequentemente e tendano ad essere ogni volta più gravi. È questa contraddizione che deve essere esposta durante la lotta in difesa e per l'aumento dei salari, delle pensioni, dei posti di lavoro e dell'equilibrio tra lavoro e altre attività sociali.

Una completa giustizia sociale non potrà mai essere possibile sotto il capitalismo. Non siamo tutti sulla stessa barca e non possiamo avere una quota di partecipazione per garantire che il capitalismo sopravviva e che i lavoratori beneficino di un effetto trickle-down (effetto sgocciolamento dall'alto verso il basso della ricchezza, NdT). Tutto ciò che i lavoratori ottengono dal tavolo del capitalismo sono le briciole, così mentre il capitalismo sopravvive ci sarà sempre una lotta per aumentare e difendere la quota che i lavoratori ricevono dal capitalismo. Ma nel lungo termine l'unico modo per garantire che tale quota sia conservata e migliorata, e di non dover difenderla di volta in volta, è combattere per il potere statale della classe lavoratrice, la dittatura del proletariato.

Contrariamente a ciò che viene rappresentato dalla classe dirigente e dai media borghesi, non siamo tutti sulla stessa barca. O con noi o con loro; con i lavoratori o con i padroni. L'alternativa al potere statale della classe operaia è il fascismo strisciante, una palude infetta di sfruttamento dei lavoratori e dell'ambiente, lotte razziali e tra comunità, la rapida crescità della criminalità, il traffico di droga, la violenza e la guerra. Ai capitalisti non deve essere permesso di distruggere la società; sono loro che devono essere soppiantati.

Fino al momento in cui il socialismo sostituisce il capitalismo, deve esserci una lotta politica continua per difendere e migliorare i servisi sociali e i benefici. In tandem con questa lotta deve esserci una lotta industriale collettiva per migliori salari e condizioni di lavoro che raggiunga la testa della classe capitalista.

* Settimanale del New Communist Party of Britain


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