www.resistenze.org - popoli resistenti - gran bretagna - 21-06-16 - n. 594

Dichiarazione del Presidente del Partito dei Lavoratori d'Irlanda sul referendum UE

Michael Donnelly * | workersparty.ie
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

21/06/2016

I lavoratori dell'Irlanda del Nord, per la prima volta in oltre 40 anni, hanno l'opportunità di far sentire la loro voce su quell'istituzione che ora chiamiamo Unione Europea. Sfortunatamente, il dibattito reale è stato oscurato e distorto dalle campagne ufficiali del "Leave" e del "Remain", ognuna delle quali ha cercato di impaurire, abbindolare, sopraffare e minacciare la classe lavoratrice.

Per il Partito dei Lavoratori la decisione di chiamare i lavoratori a votare l'uscita dall'UE è basata sull'inequivoca aderenza alla politica di classe ed ai principi del socialismo internazionalista. Rifiutiamo le posizioni ristrette, destrorse, nazionalscioviniste della campagna mainstream per la Brexit. Abbiamo avanzato ragioni di principio socialiste per lasciare l'Unione Europea.

E' impossibile ignorare il carattere di classe dell'UE e delle sue istituzioni. Essa serve gli interessi delle grandi multinazionali e delle istituzioni finanziarie. L'Ue e le sue politiche hanno fatto più ricchi i ricchi e più poveri i poveri.

Per 40 anni la UE ha intrapreso un programma coordinato di denazionalizzazione delle industrie, di privatizzazione del settore pubblico, di deregolamentazione del mercato, di smantellamento della contrattazione collettiva e di erosione dei diritti fondamentali dei lavoratori. Rappresenta un progetto aziendale di austerità in costante aggravamento, di privatizzazione, "competitività e flessibilità che causa la disoccupazione di massa e la sotto-occupazione, la crescita della povertà, la crescente diseguaglianza  e la distruzione della sanità pubblica e dei servizi sociali.

L'UE e le sue istituzioni rappresentano il progetto capitalista e danno priorità ad un'agenda politica a favore del capitale a scapitodei diritti sociali, economici ed ambientali. Agisce senza vergogna nell'interesse dei grandi affari, imponendo la disciplina più severa per quegli Stati d'Europa che hanno cercato soccorso nel debito all'alba della crisi capitalista del 2008, forzandoli ad un accanito programma di austerità sulla pelle dei lavoratori e dei poveri d'Europa.

L'Unione Europea è anche diventata sempre più militarizzata. La "sicurezza comune" e la "politica di difesa" è uno strumento per accrescere la produzione di armamenti ed un meccanismo per l'intervento politico e militare all'interno e fuori dell'UE. Ha preso parte alle guerre imperialiste in Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia insieme agli Stati Uniti ed alla NATO ed è stata pesantemente coinvolta nel creare la crisi in Ucraina.

In questo referendum, il governo USA, la NATO, le multinazionali, le banche e gli istituti finanziari, il FMI e la Banca Mondiale, la ricca e potente burocrazia europea che ha inflitto la miseria ai lavoratori in tutto il mondo, stanno esortando gli elettori a rimanere con L'Unione Europea. Lo fanno perché questo è nei loro interessi.

La linea di combattimento è quindi chiaramente segnata tra quelli che difendono codesto sistema e quelli che vi si oppongono.
Il Partito dei Lavoratori esorta i lavoratori a votare nell'interesse della loro classe e del loro futuro.
Per una "Lexit" socialista e di principio, Vota "leave" il 23 giugno.

* Michael Donnelly, Presidente del Partito dei Lavoratori d'Irlanda del Nord


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