www.resistenze.org - popoli resistenti - germania - 07-07-15 - n. 551

Primi successi dello sciopero storico all'ospedale Charité di Berlino

MIN | solidarite-internationale-pcf.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

05/07/2015

Il grande ospedale universitario di Berlino, Charité (Carità), è stato teatro di uno sciopero di portata storica. I suoi 13.000 salariati hanno approvato a larga maggioranza la proposta di sciopero ad oltranza del sindacato Ver.di [abbreviazione di Vereinte Dienstleistungsgewerkschaft, Unione dei Sindacati del settore dei servizi, ndt]. L'agitazione è stata sospesa il 1° luglio, dopo 11 giorni e alcune concessioni da parte della direzione.

Il 2 luglio, i lavoratori ospedalieri e quelli postali, anch'essi impegnati in un grande sciopero, si sono uniti in una manifestazione congiunta davanti al Parlamento (Bundestag) presso il quale stava iniziando la discussione del progetto legge per la ristrutturazione dell'ospedale, altrimenti detto di austerità potenziata.

La coincidenza con la situazione francese, con la recente mobilitazione negli ospedali pubblici di Parigi (Assistance publique – Hôpitaux de Paris, AP-HP) contro il disegno di legge sulla sanità della Sig.ra Touraine, è tutt'altro che fortuita! Il personale della Charité è esasperato quanto quello dell'AP-HP.

Le principali richieste avanzate dal sindacato berlinese riguardano le condizioni di lavoro.

In particolare la necessità di porre un limite al numero di pazienti per operatore e di almeno due operatori sanitari per il servizio notturno. In terapia intensiva e nei servizi pediatrici, non più di 2 pazienti per operatore. Negli altri servizi, non più di 5 pazienti per operatore

La direzione ha finito con l'accettare per iscritto l'inserimento di questi obiettivi di riduzione del carico di lavoro nell'ordine del giorno della prossima contrattazione collettiva annuale obbligatoria.

Questo successo non è per niente definitivo e lo sciopero è stato solo sospeso.

Vi è infatti un collegamento diretto tra la questione del sovraccarico di lavoro in sanità e quella occupazionale e dei finanziamenti. E se la direzione della Charité sembra essere pronta a cedere sulla prima, il governo resta invece impegnato in una politica di riduzione delle risorse verso gli ospedali pubblici.

Anche in questo caso, c'è un parallelo diretto con Parigi e la Francia. La volontà della dirigenza dell'AP-HP di cancellare i giorni di recupero e intensificare la giornata lavorativa ha l'obiettivo di risparmiare l'equivalente di 4.000 posti di lavoro. Questa è la quota parte dell'AP-HP nel quadro del piano governativo di imporre un taglio di 3 miliardi di euro agli ospedali pubblici entro il 2017.

A Berlino, come a Parigi, lo sciopero gode dell'ampio sostegno dell'opinione pubblica, nonostante il rinvio di migliaia di visite e di operazioni non urgenti. Si sono svolte numerose iniziative di sostegno e la convergenza con altri movimenti prende corpo.

Lo sciopero è stato sospeso al culmine di questa dimostrazione di combattività data dal personale, sulla base del riconoscimento di un primo passo in avanti. Ma è pronto a riprendere.

A Berlino come a Parigi?


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