www.resistenze.org - popoli resistenti - germania - 10-05-21 - n. 789

Ricordare la liberazione significa fermare i guerrafondai contro la Russia

Arnold Schölzel | unsere-zeit.de
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

07/05/2021

Lottare per la pace

L'8 e il 9 maggio di un anno fa, nella sola Berlino, decine di migliaia di persone hanno deposto fiori e corone al Memoriale per i soldati dell'Armata Rossa e per i 27 milioni di caduti dell'Unione Sovietica. Quest'anno, ancor più che nel 2020, la commemorazione è legata ai timori di una nuova guerra contro la Russia.

In particolare la manovra militare "XXL dell'anno" (secondo l´Associazione delle forze armate tedesche) "Defender Europe 2021", iniziata il 1° maggio, dimostra ignoranza della storia e ottusità. È la più grande esercitazione dell'Occidente dalla fine della guerra fredda. L'Associazione delle forze armate tedesche (DBwV) esulta sul proprio sito web: "28.000 soldati di 26 nazioni impegnati in operazioni simultanee in 12 paesi - i numeri della grande esercitazione 'Defender-Europe 2021' sono fantastici". I Rappresentanti degli interessi della Bundeswehr (Esercito Tedesco) riportano con orgoglio: "A causa della posizione geo-strategica della Germania nel cuore dell'Europa, la Repubblica Federale è regolarmente un paese di transito e hub per i trasporti militari e i movimenti dei nostri alleati", conferma un portavoce del Centro Stampa e Informazione del Comando Base delle Forze Armate su richiesta della DBwV".

C'è sempre una "giustificazione" per gli aggressori. Il 26 aprile cita, per esempio, la "Berliner Zeitung" un resoconto della "Stiftung Wissenschaft und Politik" (L'Istituto tedesco per gli affari internazionali e la sicurezza) consigliere del Governo Tedesco, secondo la quale la Bundeswehr e le altre forze della NATO sono state orientate dopo la fine della guerra fredda  verso missioni all'estero come per esempio in Afghanistan. Di conseguenza, "la maggior parte dei paesi della NATO hanno dimenticato come schierare e muovere rapidamente le loro forze nell'area dell'Alleanza, cioè sul territorio europeo, e come cooperare nel teatro delle operazioni. Ora devono re-impararlo nuovamente in tutti gli aspetti". Martin Schelleis, Generale in carica della Bundeswehr, aveva fatto dichiarazioni simili quando le prime truppe statunitensi erano arrivate per la manovra del 2020, che ha avuto luogo solo in forma ridotta a causa della pandemia: "Quello di cui la NATO si sta riappropriando ora, la Russia è in grado di farlo da tempo".

I politici borghesi tedeschi e i giornalisti accompagnano il "riapprendimento" dei militari con apprensione. Una selezione: Alexander Graf Lambsdorff, vice presidente del gruppo parlamentare FDP, su "sueddeutsche.de" di venerdì: "Dobbiamo colpire la Russia dove fa veramente male". Suggerisce "una politica di sanzioni" prima "di avvicinarsi a un embargo". In precedenza, secondo "spiegel.de" del 17 aprile, il ministro della difesa Annegret Kramp-Karrenbauer aveva dichiarato che la Russia stava attualmente "facendo la guerra in mezzo all'Europa". Il 30 aprile, il commentatore Alan Posener ha suggerito su "zeit.de" che la Repubblica federale dovrebbe urgentemente adottare un atteggiamento più aggressivo contro la Russia, e che dovrebbe abbandonare gli scrupoli: "La cultura di sinistra in particolare" si dovrebbe "liberare dalla convinzione" che "la pace con la Russia a qualsiasi prezzo sia un dovere morale a causa dell'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941".

Dal 1945, l'Unione Sovietica e ora la Russia si sono preoccupate di evitare una ripetizione dell'invasione del 22 giugno 1941. Il disarmo era ed è nel loro interesse, il riarmo in quello dell'Occidente. Lunedì, Posener ha ricevuto una risposta. Il "Redaktionsnetzwerk Deutschland" ha riportato che nei circoli della NATO il drone subacqueo russo "Poseidon", "inizialmente liquidato come una chimera", nel frattempo sta facendo crescere "la preoccupazione". Chi vuole dimenticare l'8 e il 9 maggio 1945 ne pagherà le conseguenze.


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