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Georgia – Adzharia: Grave inasprimento dei rapporti


www.rednews.ru , 16 marzo 2004
 
di A. Safarin
 
Negli ultimi giorni si è decisamente aggravata la situazione attorno all’Adzharia. Il presidente della Georgia M. Saakashvili ha deciso di non rinviare alle calende greche la sua promessa di “riportare l’ordine” nella Georgia, lacerata come una coperta a brandelli. Come è noto, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud, che formalmente fanno parte del suo territorio, non riconoscono le autorità di Tbilisi. Un grande livello di autonomia è rivendicato anche dalla dirigenza dell’Adzharia. E’ proprio da questa repubblica autonoma che ha deciso di cominciare Saakashvili.

Accompagnato da una numerosa scorta, più simile ad un esercito di occupazione, aveva l’intenzione di visitare Batumi (città sul Mar Nero, capitale dell’Adzharia, nota del traduttore). E proprio nel momento in cui era assente il leader dell’Adzharia S. Abashidze, che si trovava a Mosca per consultazioni. Ricordiamo che pochi giorni prima Saakashvili aveva chiesto alle autorità adzhare di abolire il ministero della sicurezza. Secondo la costituzione della Georgia, l’Adzharia non può avere un proprio esercito e, perciò, neppure questo ministero, che costituisce uno dei bastioni principali dell’autodeterminazione dell’Adzharia. Si capisce che le autorità dell’Adzharia si sono rifiutate di esaudire la richiesta di Saakashvili.

Il tentativo del presidente della Georgia di andare in Adzharia, indubbiamente, aveva lo scopo se non di destituire Abashidze, almeno di ricondurlo all’obbedienza. Ma questo comportamento prepotente, che aveva già provocato una netta reazione in Abkhazia e nell’Ossezia del Sud, ha incontrato una decisa resistenza in Adzharia. Il presidente della Georgia e la sua scorta sono stati fermati alla frontiera. A Saakashvili è stato dichiarato che egli, naturalmente, poteva recarsi a Batumi. Ma senza la sua eccessiva scorta. A questo punto Saakashvili è andato su tutte le furie.

Ieri alla dirigenza dell’Adzharia è stato presentato un ultimatum. Nel caso non si consentisse, senza porre condizioni, alla visita a Batumi del presidente della Georgia, sull’Adzharia verrebbe ad incombere la minaccia del blocco economico. Alla frontiera con l’Adzharia si sta già ammassando l’esercito georgiano. Ricordiamo che, da circa due anni, istruttori americani stanno preparando alcuni reparti speciali di fanteria georgiana. Ora l’istruzione ricevuta dagli americani potrebbe venire utilizzata per invadere l’Adzharia.

Vogliamo anche far notare che le autorità di Tbilisi cercarono di sottomettere questa repubblica già nel 1992. Contemporaneamente si realizzava l’intervento in Abkhazia, conclusosi con la completa disfatta delle truppe di Tbilisi. E in Adzharia il tentativo di invasione andò incontro alla dura resistenza della popolazione locale. Sottolineiamo inoltre che in Adzharia, da molto tempo, è dislocata una divisione dell’esercito sovietico, ora russo, dotata di tecnologie militari, di cui non dispone l’esercito georgiano. Parte non irrisoria del personale della divisione è costituita da effettivi adzhari. Nel 1992, quando le autorità della Georgia tentarono di sottomettere con la forza l’Adzharia, i carri armati di questa divisione fecero velocemente sbollire gli ardori di Tbilisi.

Le autorità russe hanno dichiarato che la divisione non verrà coinvolta nel conflitto tra Tbilisi e Batumi. Ma è netta l’impressione che Mosca sia intenzionata ad assumere una posizione abbastanza energica in difesa degli interessi della Russia in questa regione. Con l’accoglienza riservata a S. Abashidze a Mosca, alla vigilia di questi avvenimenti, si è dato ad intendere al presidente della Georgia che la Russia non accetterà i suoi piani “per riportare l’ordine”. E come si comporteranno gli adzhari – soldati e sottufficiali della citata divisione -, in caso di minaccia ai loro luoghi natali, non è difficile immaginare.

Come si svilupperà il conflitto? Per l’America è essenziale sradicare definitivamente la presenza russa nel Caucaso. Le inclinazioni filorusse in Adzharia e la presenza sul luogo di truppe russe con ogni evidenza ostacolano tali progetti. Il tentativo di Saakashvili di dettare le proprie dure condizioni all’Adzharia si realizza chiaramente con il pieno sostegno di Washington. La Russia non dovrà permettere che i suoi alleati nel Caucaso siano le vittime delle ambizioni del presidente della Georgia e dei suoi protettori americani.
 
Traduzione dal russo di Mauro Gemma