www.resistenze.org - popoli resistenti - georgia - 08-11-04

I comunisti della Georgia in merito alla situazione politica nel loro paese


Dall’intervento del rappresentante del Partito Comunista Unito di Georgia alla conferenza di Atene dei partiti comunisti e operai (8-10 ottobre 2004)
mailto:cpgeo@narod.ru  - http://www.solidnet.ru

(…) In conseguenza della cosiddetta “rivoluzione delle rose”, in Georgia è giunta al potere una “squadra di comando”, che aveva in precedenza appoggiato il presidente allora in carica (Shevarnadze) in tutte le sue iniziative antipopolari. Il cosiddetto “nuovo” potere non solo continua il corso di politica estera filo-NATO e approfondisce ulteriormente il processo di trasformazione capitalistica del paese, ma con raddoppiate energie cerca di eseguire i compiti ad esso assegnati dai circoli imperialistici occidentali. L’attuale presidente della Georgia (Saakashvili), il parlamento e il governo rappresentano anch’essi una forza che esprime gli interessi degli USA e della NATO nel Caucaso.
Ai nuovi dirigenti della Georgia sono bastati pochi mesi per portare la situazione complessiva a un punto critico, per peggiorare la già pesante situazione economico-sociale della popolazione, per aumentare in modo deciso il numero degli appartenenti all’esercito dei disoccupati, per creare condizioni di vita insopportabili per il popolo e per riattizzare la guerra civile.
La Georgia è attualmente diretta da un gruppo che esprime posizioni antirusse. Nella storia delle relazioni russo-georgiane non si sono mai visti giorni così tesi., come quelli che sta vivendo il popolo georgiano.

E’ proprio l’attuale dirigenza georgiana ad aver concesso il territorio e tutto l’aiuto possibile ai terroristi internazionali che operano contro la Federazione Russa. E’ proprio essa che mette in pratica una politica ostile nei confronti della Russia, che, senza esagerazioni, è possibile definire una delle cause fondamentali della crisi “caucasica”, che è sfociata negli ultimi tragici avvenimenti nella regione. In tal senso, la direzione georgiana è senza dubbio colpevole e porta la responsabilità per la situazione di crisi nel Caucaso e, in particolare, per la terribile tragedia di Beslan.

E’ oggi ancora più evidente la natura anticomunista e nazionalista della dirigenza postsovietica della Georgia. In tali condizioni di fascistizzazione del potere, il Partito Comunista Unito di Georgia, diretto dal compagno Gheorgadze, continua la propria attività semi-clandestina, difendendo gli autentici interessi del popolo lavoratore. Il nostro partito chiede le dimissioni del presidente illegittimo e lo scioglimento del parlamento! Il nostro obiettivo è la rimozione del regime antisovietico e antisocialista; la fine della “guerra fredda” con la Russia e l’Armenia e dello scontro con l’Abkhazia e l’Ossezia meridionale; la ripresa del cammino in direzione del ripristino del potere popolare e del socialismo e dell’effettiva rinascita di un’unione di stati indipendenti.(…)

Traduzione dal russo di Mauro Gemma