www.resistenze.org - popoli resistenti - giappone - 29-05-11 - n. 366

da Rebelion.org - www.rebelion.org/noticia.php?id=129347
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La fusione del combustibile e le sue possibili conseguenze
 
David Wright
 
27/05/2011
 
La settimana scorsa l’impresa TEPCO (Tokyo Electric Power Company) ha annunciato di credere che il combustibile del reattore 1 - e probabilmente anche i reattori 2 e 3- fosse fuso e si trovasse sul fondo della vasca del reattore. Ma supponeva che i lavoratori fossero stati capaci di mantenere il blocco fuso sufficientemente freddo per evitare che si fondesse anche il fondo della vasca. Questa rottura del fondo vasca sarebbe molto preoccupante, perché permetterebbe ai gas altamente radioattivi provenienti dal combustibile, di uscire dalla struttura di contenimento principale. In più, la massa di combustibile fuso reagirebbe colla base di cemento della struttura di contenimento principale, generando quindi ancor più gas radioattivi. Se questi gas fuggissero nell’atmosfera attraverso il sistema di ventilazione della struttura o si verificasse una fuga (che potrebbe essere originata dalla stessa massa fusa di combustibile), andrebbe ad aggiungersi una quantità importante di radioattività supplementare a quella già liberata in conseguenza dell'incidente. TEPCO pensa che la fusione del combustibile si sia prodotta il 12 marzo, un giorno dopo il terremoto. Se questo fosse vero significa che, nonostante i problemi che ancora persistono nei reattori, gli operai sono riusciti a raffreddare le barre di combustibile ed evitare una rottura dei reattori per più di due mesi.
 
Il calore generatosi dalla fusione del combustibile è un fattore che potrebbe provocare la rottura della vasca del reattore. Questo calore diminuisce con il tempo. Dopo due mesi, scende intorno al 30% del livello raggiunto nel momento della fusione; dopo sei mesi sarà sceso al 20% in meno e dopo un anno sarà intorno al 10%. Purtroppo non è chiaro come la carica termica del combustibile possa allora provocare una rottura della vasca del reattore, giacché questo dipende da tutta una serie di fattori sconosciuti, come la struttura attuale del combustibile e la possibile corrosione della vasca. Dopo cinque anni, che è il periodo trascorso il quale si parla di spostare il combustibile esaurito per asciugare i contenitori, il calore della fusione sarà sceso vicino al 2% rispetto al valore iniziale.
 
Fonte: http://www.vientosur.info/articulosweb/noticia/?x=3956
 
 

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