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Comunicato dell'ufficio stampa del KKE della Grecia sui Giochi Olimpici


23 luglio 2004

Entro poche settimane si terrà l'apertura ufficiale dei Giochi Olimpici in Grecia.

La propaganda del Partito la Nuova Democrazia (ND) e del PASOK si limitano a parlare della conclusione dei lavori per le Olimpiadi con l'intento di disorientare e impegnare l'attenzione della gente sulla "capacità" greca di realizzare il così detto "obiettivo nazionale". Si sono accordati per non accennare a problemi come: il costo astronomico dei lavori, lo sfondamento dei preventivi, delle dozzine di lavoratori morti o feriti, della restrizione dei diritti democratici e dei lavoratori, del danno ambientale, dell'intensificazione delle misure restrittive e repressive di sorveglianza sotto "la protezione dell'ombrello euro-atlantico".

Quando le Olimpiadi saranno concluse, utilizzeranno le strutture ospitanti dei Giochi e le installazioni sportive per promuovere la loro politica, per esempio per difendere i profitti del grande capitale e gli interessi degli altri potenti che si arrogano la precedenza sugli interessi collettivi della classe lavoratrice.

In nome dei Giochi Olimpici, si sta alimentando uno spirito di autocompiacimento e di arroganza nazionale per occultare e rendere gradita la politica che va realizzandosi, e in prospettiva dell'iniqua offensiva anti-popolare che verrà attuata quando i Giochi Olimpici saranno conclusi.

Soffriamo oggi un'evidente mancanza di qualsiasi misura di sicurezza che assicuri: una crescita sana dell'organizzazione sportiva, l'accesso e lo sviluppo dello sport per tutti ed il sostenimento dei nostri atleti.

Tutto si compie all'interno di logiche di mercato, di profitto, di promozione personale, e nepotismo.

I meccanismi tentacolari controllati dalle maggiori multinazionali pongono il loro sigillo anche sullo sport in Grecia.

Sviano lo sport dalla sua missione sociale; lo trasformano in una merce; dettano le regole rendendo gli atleti e i tifosi ingranaggi delle campagne pubblicitarie, per i loro profitti e le loro ambizioni. Sono già stati messi a punto piani per svendere o passare i progetti e le installazioni realizzate per i Giochi al capitale, mentre il personale organizzativo, gli allenatori, gli istruttori e gli altri specialisti saranno congedati alla fine dei Giochi Olimpici.

Il così detto "obiettivo nazionale" sta divenendo un "capestro nazionale" per l'ambiente ed i diritti dei lavoratori.

Molte aree sono andate distrutte, ricoperte di cemento per essere poi cedute per lo sfruttamento ad opera di interessi privati. L'acqua, le spiagge, le aree verdi, persino l'aria, sono diventate tutte merci che pochissimi saranno in grado di permettersi.

Attorno alla preparazione dei Giochi si è consumata ulteriormente la capacità organizzativa dei lavoratori. Fenomeni quali la violazione dei contratti collettivi e degli orari di lavoro, precariato e lavoro non retribuito o part-time, l'intensificazione dei ritmi di lavoro e l'affitto di manodopera sono oramai ampiamente diffusi. Completano il quadro la totale mancanza di igiene e di sicurezza sul posto di lavoro che hanno mietuto e ferito dozzine di lavoratori. Alla fine dei Giochi queste violazioni saranno la base per un avanzata contro i lavoratori in tutti i campi. Allora l'apparato del "consenso sociale" e della concertazione saranno usati sotto la guida politica del grande capitale.

La "sicurezza" dei Giochi è stata inglobata nella politica "anti-terrorista" statunitense ed europea. Parliamo di un'enorme e costosa operazione dei servizi segreti (CIA, Mossad, Servizio di Intelligence) che associa gli stati più potenti.

La sorveglianza dei movimenti e delle conversazioni delle persone, e la ripresa di ogni evento costituiranno la base di dati che sarà raccolta con mezzi tecnici ultra moderni integrata dalla polizia e dalle forze militari che opereranno in tutte le aree dei Giochi.

Si alimenta la paura col fine di fare accettare alla gente e giustificare il coinvolgimento della NATO, l'organizzazione imperialista che terrorizza i popoli.

Ora il governo ha confermato che le misure e le installazioni (p.e. macchine fotografiche, ecc.) rimangano anche dopo i Giochi per essere usate a fini "appropriati". Non certo per migliorare il traffico, ma per limitare ulteriormente l'azione dei lavoratori, per controllare e sorvegliare strettamente i dimostranti che scendono in piazza per il lavoro, per la pace e contro scelte anti-popolari; le si useranno anche per spaventare la gente che abbia interessi in contrasto con la politica degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e della NATO.

"L'epurazione" della città da persone ritenute indesiderabili sta procedendo speditamente. Sono progettati ghetti e campi per immigranti e tossicodipendenti senza alcuna misura per assicurare un seppur minimo trattamento umano.

Ogni indizio della loro presenza sarà nascosto, anche avvalendosi di contenuti politici, perché i finanziatori con i loro manifesti e i loro annunci pubblicitari siano sovrani.

La città sarà addobbata con bandiere dei Giochi e degli sponsor per sembrare bella e occultare gli enormi problemi di disoccupazione, di inflazione, e la circonvenzione delle relazioni sindacali e dei diritti democratici. E soprattutto per nascondere rivendicazioni e richieste, con le loro bandiere, i loro manifesti e i loro slogan. Per la classe lavoratrice, lo strato più ampio di popolazione e per l'economia del paese in generale, gli effetti sociali e finanziari delle Olimpiadi saranno gravissimi.

Lavori e servizi richiesti dalla classe lavoratrice sono stati sacrificati per i Giochi ed il profitto delle multinazionali. Con il pretesto di accelerare i lavori, sono stati approvati regolamenti che eludono le procedure regolari e servono il grande capitale, conducono all'inerzia, riducono la responsabilità, e portano ad enormi sprechi.

Secondo le stime, il costo astronomico supererà i 3,5 bilioni di dracme, un debito oneroso che il popolo impiegherà decenni a pagare.

Questa cifra esorbitante è già stata usata per preparare mentalmente il popolo greco ad una nuova politica di austerità, per nuovi tagli ai diritti sociali, sulla salute, sull'istruzione e sull'assistenza, per nuove restrizioni dei diritti dei lavoratori, dei salari e della previdenza sociale oltre all'aumento della disoccupazione. Mentre sull'altro versante tale politica continuerà la svendita dei progetti e delle installazioni al grande capitale perché aumenti i suoi profitti.

In conclusione questo è il destino dei Giochi Olimpici nell'attuale ordine mondiale, e difficilmente potrebbe essere altrimenti.

Il KKE crede che l'unico modo per fronteggiare i problemi e per limitare gli effetti avversi della politica concordata tra PASOK ed ND col beneplacito della UE e degli USA, è:
coinvolgere più persone nella lotta per il movimento operaio e più in generale nel movimento popolare;
contrastare ogni violazione dei diritti dei lavoratori, democratici e sindacali e delle libertà popolari, e lottare per estenderli;
assicurarsi che tutte le macchine fotografiche e i sistemi di video sorveglianza siano rimossi;
fermare la distruzione dell'ambiente;
sviluppare gli sport popolari di massa;
accertarsi che gli impianti siano dati al popolo e non al capitale;
tutto questo per una migliore qualità della vita per la classe lavoratrice.

L'unica possibilità per la classe lavoratrice è lottare insieme con i ceti popolari per una politica radicalmente diversa, che indicherà la via per risolvere i problemi secondo le necessità stesse dei lavoratori e del popolo.

traduzione dall'inglese a cura del Ccdp