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KKE: Combattivo sciopero dei lavoratori contro la politica antipopolare di governo-UE-FMI

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/05/2017

Il 17 maggio 2017 c'è stato uno sciopero generale di 24 ore in Grecia: manifestazioni e dimostrazioni del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) hanno avuto luogo in decine di città contro le misure che il governo di coalizione formato dal partito di "sinistra" SYRIZA e il partito nazionalista ANEL presentava alla discussione del Parlamento quel giorno. Altre manifestazioni di protesta saranno organizzate dal PAME in tutto il paese il 18 maggio, il giorno in cui saranno votate le misure.

Migliaia di lavoratori con la loro partecipazione di massa allo sciopero del 17 maggio in tutto il paese hanno dichiarato: "Non diventeremo gli schiavi del XXI secolo".

Ad Atene il raduno di sciopero del PAME si è concluso con una grande marcia verso il Parlamento.

Vale la pena rilevare che le misure portate avanti dal governo SYRIZA-ANEL riflettono i negoziati con le unioni imperialiste dell'UE e del FMI per la seconda valutazione del 3° Memorandum. È evidente, dai risultati, che il governo ha negoziato con i finanziatori non per conto del popolo ma invece per i gruppi monopolistici nazionali, con l'obiettivo di accelerare un processo di uscita dalla crisi capitalista utile per il capitale.

La nuova raffica di misure antipopolari inasprisce ulteriormente l'aggressione contro i lavoratori, scarica nuovi oneri sulle fasce popolari già in difficoltà, mentre contestualmente si creano condizioni più favorevoli all'attività dei gruppi di imprese (liberalizzazione del mercato, accelerazione delle privatizzazioni).

In breve, le misure prevedono:

- Nuove riduzioni degli stipendi e delle pensioni, per esempio i pensionati perderanno l'equivalente di due mensilità all'anno

- Aumento della tassazione diretta anche per coloro che hanno un basso reddito, attraverso la riduzione della soglia fiscale. Così, ad esempio, un dipendente salariato che guadagna 615 euro al mese e che oggi non paga imposte dirette, sarà chiamato a pagare fino a 300 euro di tasse all'anno, cioè il salario di metà mese.

- Nuove riduzioni dei fondi pubblici per la spesa sanitaria.

- Nuovi tagli a benefici vari (disoccupazione, riscaldamento).

Inoltre sono previste misure a sostegno del capitale: quali la diffusione delle privatizzazioni, la completa liberalizzazione dei licenziamenti di massa per le grandi imprese capitalistiche, nuove norme per ostacolare gli scioperi, il consolidamento di tutte le leggi anti-operaie sui contratti collettivi di lavoro varate dal 2011, la creazione di nuovi impedimenti alla contrattazione collettiva, una legalizzazione sulle serrate dei datori di lavoro, l'abolizione della festa domenicale con dolorose conseguenze per i lavoratori al dettaglio e i piccoli negozianti con l'obiettivo di accelerare la concentrazione del settore della distribuzione attraverso grandi magazzini e catene di supermercati, ecc.

Queste nuove misure aggraveranno enormemente la situazione della maggior parte dei lavoratori dipendenti e dei lavoratori autonomi già deteriorata notevolmente a causa delle politiche dei precedenti governi ND-PASOK e dell'attuale governo SYRIZA-ANEL.

Nel 2016, il 45% della popolazione aveva un reddito sotto la soglia di povertà fissata.

Il Segretario generale del CC del KKE, Dimitris Koutsoumpas, ha partecipato allo sciopero del PAME ad Atene e ha rilasciato la seguente dichiarazione ai mass media: "La guerra di classe è in progressione, è una maratona, non è un colpo in aria; la lotta di classe deve essere condotta quotidianamente, prolungarsi, le misure antipopolari, il quarto memorandum insieme ai precedenti memorandum devono essere gettati nella pattumiera della Storia e gli unici che hanno l'autorità per fare questo sono il popolo greco, il movimento operaio e popolare.

Per questo motivo, il nostro è un appello alla sollevazione popolare ovunque, non una giornata o un'ora deve essere sprecata; la lotta non termina oggi o domani ma continua.

Il KKE, le forze di classe, il movimento militante, il PAME, l'Alleanza Sociale saranno presenti, ogni giorno, ovunque, nelle strade e nel Parlamento, nelle fabbriche, nelle città e nei villaggi. Si tratta di una lotta costante, che deve portare al rovesciamento di questo sistema marcio e corrotto, dei suoi governi, deve portare al disimpegno dall'UE, con un piano sociale ed economico che abbia al suo centro i lavoratori e i bisogni di riproduzione crescenti del nostro popolo".


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