www.resistenze.org - popoli resistenti - grecia - 09-12-17 - n. 654

Giù le mani dal diritto di sciopero!

Partito Comunista di Grecia (KKE) | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/12/2017

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"L'emendamento legislativo che attacca il diritto di sciopero non passerà. E anche se sarà approvato, gli operai lo cancelleranno nella pratica". Questo è stato il chiaro messaggio che hanno inviato i lavoratori che hanno immediatamente risposto alla chiamata del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME), delle organizzazioni sindacali di classe, partecipando alle manifestazioni che si sono tenute il 5 dicembre 2017 ad Atene e in altre città in tutto il paese.

Nella notte del 4 dicembre, il governo SYRIZA-ANEL ha cercato di approvare furtivamente come un ladro, l'abolizione del diritto di sciopero. Non riuscendo nel piano iniziale, ha ritirato l'emendamento poco prima di mezzanotte dello stesso giorno, dopo la reazione del KKE e delle organizzazioni sindacali che hanno denunciato immediatamente le miserabili azioni dell'esecutivo e hanno organizzato una manifestazione all'ora prevista per la discussione e la votazione dell'emendamento. In ogni caso, questo governo incaricato di svolgere il lavoro sporco per il capitale, prosegue con il suo piano antioperaio e cercherà di inserire nuovamente l'emendamento in un altro progetto di legge.

Con questo disegno di legge, il governo stabilisce come prerequisito per la convocazione dello sciopero, che la decisione abbia l'appoggio del 50%+1 dei lavoratori nell'assemblea e nella votazione. E questo, come denunciato da Dimitris Koutsoumpas, Segretario Generale del CC del KKE in Parlamento, avviene nelle condizioni in cui l'arbitrarietà degli imprenditori, l'intimidazione, la minaccia del licenziamento, inducono i lavoratori ad agire in segreto anche per informarsi o per discutere collettivamente o per organizzare un'assemblea, una mobilitazione o uno sciopero, come se si trovassero in condizioni di profonda illegalità.

Il Segretario Generale del CC del KKE ha sottolineato tra le altre cose: "Il vostro governo è spietato, senza vergogna nel servire gli interessi del capitale. I vostri funzionari arrivano al punto di dire che in questo modo rafforzano la democrazia sindacale. Hanno battuto ogni record! La Federazione Ellenica degli Industriali è commossa dall'emozione, in questo momento: neanche nei suoi sogni più audaci, avrebbe immaginato di avere servi tanto capaci. Ecco perchè questo governo riceve riconoscimenti dai suoi partner nell'Unione Europea".

Inoltre, Koutsoumpas, ha avvertito il governo antipopolare: "Vi sbagliate profondamente se pensate che questa aberrazione verrà applicata nella pratica. I lavoratori la cancelleranno con la loro organizzazione e la loro lotta, così come cancelleranno ogni tentativo di ostacolarla, di ostacolare il progresso sociale e quando arriverà il momento, abbandoneranno tutti i rappresentanti politici di questo putrido sistema di sfruttamento".

Il governo ha sferrato le forze antisommossa e gas lacrimogeni contro i lavoratori

I lavoratori hanno risposto in modo immediato e combattivo contro i piani antioperai del governo, dell'Unione Europea e del capitale di abolire il diritto di sciopero, partecipando alla mobilitazione del Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) ad Atene il 5 dicembre a mezzogiorno.

I manifestanti del PAME, dopo la loro protesta, si sono diretti in modo organizzato al ministero del "Lavoro", che è stato chiuso e la dirigenza politica scomparsa.

Gli operai hanno risposto a questa nuova provocazione sollevando le saracinesche ed entrando nel portico che conduce all'ingresso del ministero, forzando i tentativi delle forze antisommossa di impedirlo. L'intervento della polizia ha causato feriti tra i manifestanti, tra cui il presidente del sindacato dei lavoratori dell'Organizzazione Amministrativa Locale della regione dell'Attica.

Gli operai hanno divelto una per una le lettere dell'insegna del "MINISTERO DEL LAVORO" per mostrare che il ministero non tutela i lavoratori, ma gli imprenditori.

Successivamente la mobilitazione si è diretta verso il Parlamento con gli slogan: "Lo sciopero è un diritto dei lavoratori, conquistato con lotte, sangue e sacrifici", "Avanti i sindacati dei lavoratori e non il governo e i padroni". Quando i lavoratori sono giunti di fronte al Parlamento, hanno scritto all'ingresso in vernice rossa lo slogan "Giù le mani dallo sciopero" e hanno "gettato" le lettere che avevano divelto dall'insegna del ministero.

La marcia si è diretta al Palazzo del Primo Ministero, dove il governo ha "dato il benvenuto" ai manifestanti sbarrando le strade con camionette della polizia e lanciando gas lacrimogeni contro i manifestanti, confermando il suo autoritarismo.

La mobilitazione è terminata con il discorso di Nikos Mavrokéfalos, membro della Segreteria Esecutiva del PAME, ai manifestanti: "Questa è stata una prima risposta. Che non osino portare leggi contro il diritto di sciopero. La classe operaia risponderà in modo deciso. Metteremo tutte le nostre forze a partire da questo momento, ogni giorno, in ogni luogo di lavoro, settore, senza perdere tempo, parleremo con i lavoratori, preparando l'organizzazione e l'escalation delle nostre lotte, per il successo dello sciopero del 14 dicembre".

Decine di messaggi di solidarietà da tutto il mondo sono giunti al PAME. La Federazione Sindacale Mondiale ha inoltre emesso un comunicato di condanna dei piani antioperai.


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