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Gli studenti universitari infrangono i divieti antidemocratici del governo

Partito Comunista di Grecia | kke.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

29/01/2021

Giovedì 28 gennaio, migliaia di studenti universitari in tutto il paese insieme a insegnanti, genitori e studenti delle superiori, hanno inviato un forte messaggio contro la politica antieducativa del governo.

Va notato che alla vigilia delle mobilitazioni, il governo Nuova Democrazia, con il pretesto di contrastare la pandemia, aveva vietato i raduni di oltre 99 persone in tutto il paese. Allo stesso tempo, il governo, approfittando della sua maggioranza in Parlamento, ha approvato una nuova legge antidemocratica, secondo la quale, affinché una tale manifestazione sia consentita, deve essere precedentemente dichiarata su una speciale piattaforma online della polizia, insieme ai dati fiscali degli organizzatori. Così, è ovvio che il governo intende sopprimere presidi e manifestazioni contro le sue politiche, così come strangolare finanziariamente qualsiasi organizzatore, poiché quest'ultimo sarà chiamato a sostenere la responsabilità delle azioni dei vari gruppi provocatori. Il KKE ha votato contro e denunciato questi metodi antidemocratici del governo di ND.

Il 28 gennaio, la partecipazione di massa di migliaia di giovani alle manifestazioni ha abolito in pratica sia la nuova legge antidemocratica sulle manifestazioni che la decisione antidemocratica del governo di vietare i raduni di più di 99 persone.

Le migliaia di studenti universitari e medi si sono mobilitati contro il nuovo disegno di legge del governo sull'istruzione, presentato dal ministro dell'istruzione, N. Kerameos e dal ministro della protezione civile, M. Chrysochoidis. Il disegno di legge prevede nuove barriere di classe per l'accesso all'istruzione superiore, 30 milioni di euro per la creazione di una forza di polizia separata per la sorveglianza nelle università, mentre procede con l'espulsione degli studenti che sono in ritardo nel completamento degli studi. Questo avviene nel pieno di una nuova crisi capitalista, quando la Grecia non ha sviluppato un piano abitativo e altri servizi per gli studenti, con il risultato che i ragazzi delle famiglie operaie e popolari sono costretti a lavorare per sopravvivere e studiare, spesso a scapito di un tempestivo completamento dei loro studi.

Gli studenti hanno manifestato ad Atene, Salonicco e in molte altre città della Grecia contro tutte le suddette disposizioni del disegno di legge del governo, chiedendo allo stesso tempo riapertura in piena sicurezza per la salute pubblica contro la pandemia delle università, rimaste chiuse per il secondo anno consecutivo.

Gli studenti universitari hanno infranto i divieti antidemocratici del governo.

In una dichiarazione sulle manifestazioni, Dimitris Koutsoumbas, il Segretario generale del CC del KKE, ha osservato:

"Gli studenti universitari, i professori, gli insegnanti della scuola secondaria, gli alunni e i genitori oggi hanno rovesciato in pratica i divieti imposti col pretesto della pandemia, così come lo spregevole progetto di legge che pone nuovi ostacoli agli studi e intensifica la repressione dentro e fuori le università. Il governo deve ritirare il progetto di legge Kerameos - Chrysochoidis e aprire le università con tutte le misure necessarie. Deve smettere di generare allarme in migliaia di studenti e alle loro famiglie. Invece di creare difficoltà di accesso alle università, deve prendere misure per la riapertura sicura dei luoghi di studio".




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