Partito Comunista dell’India-
4/11/2003 - http://www.cpofindia.org - cpi@vsnl.com
Trad. dall’inglese di bf
Il messaggio della Rivoluzione d’Ottobre non può essere
dimenticato
Di A.B.Bardhan
Ottantasei anni sono passati da quell’indimenticabile giorno del 1917, quando i
lavoratori in Russia insieme con i soldati in campo (contadini in uniforme )
compirono la Rivoluzione che rovesciò il regime della borghesia e dei
possidenti. Il decrepito potere zarista era già collassato pochi mesi prima.
Guidata da Lenin e dal Partito Bolscevico, la Rivoluzione diede vita ad uno
Stato di Operai e Contadini, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
La Grande Rivoluzione d’Ottobre, come prese ad essere chiamata, annunciò una
nuova era nella storia. Fino ad allora le rivoluzioni avevano sostituito una
classe sfruttatrice o un gruppo di potere con un altro gruppo o classe
sfruttatrice. Questa fu una rivoluzione che buttò fuori la classe sfruttatrice
da un grande paese, e al suo posto mise la classe sfruttata al potere. Per la
prima volta fu dimostrato che i capitalisti e i possidenti o i loro agenti non
avevano per diritto divino il potere di dominare su un paese e il suo popolo. I
Lavoratori potevano anche governare e gestire
gli affari del loro paese, anche in presenza di schiaccianti
disuguaglianze. Il mito del vecchio secolo fu smascherato.
Solo per ricordare ciò che può essere
stato dimenticato o mai udito, l’enorme forza e vitalità della Rivoluzione fu
provata dal fatto che l’Armata Rossa degli Operai e dei Contadini - messa
insieme da un’improvvisata plebaglia, colletti bianchi degli ufficiali
professionali e mercenari, in una brutale guerra civile - uscì vittoriosa
attraverso una Guerra d’Intervento lanciata dai poteri imperialisti da diverse
direzioni (un’operazione che Winston Churchill
pittorescamente definì la “Marcia delle Quattordici Armate”).
Il paese cadde devastato in conseguenza di queste guerre e della Guerra
Mondiale che le ha precedute. Ma in meno di due decadi e mezzo, la Russia
arretrata e letteralmente rovinata, si liberò dai suoi ceppi per diventare il
secondo paese al mondo per potenza ed economia.
Ancora una volta l’Unione Sovietica ebbe a combattere una guerra. Questa volta
i fascisti di Hitler lanciarono un perfido attacco con massiccio esercito
rafforzato dalle integre risorse dell’Europa. L’Unione Sovietica catturò
l’armata di Hitler e la sconfisse a costo di terribili sacrifici.
Così facendo salvò il mondo dal fascismo. Questi sono fatti storici, il cui
significato non può essere sminuito con il passare del tempo.
I popoli dell’Unione Sovietica dovettero ancora una volta impegnare se stessi
nel compito della riabilitazione e della ricostruzione del proprio paese. E
questo fecero. La loro avanzata tecnologica è dimostrata dal fatto che furono i
primi a conquistare lo spazio. Tuttavia, come risultato di frequenti errori e
distorsioni, alcuni si allontanarono dai primi tempi e alcuni caddero nei
successivi, e a causa delle cospirazioni di nemici interni ed esterni e delle
macchinazioni dell’imperialismo, l’Unione Sovietica, cessò di esistere
dall’inizio degli anni Novanta.
Ci fu giubilo nel mondo capitalista. Celebrarono l’evento come la morte del
socialismo e la fine del Marxismo. Si congratularono con se stessi pensando di
aver finalmente esorcizzato “l’infausto comunismo”. George Bush Senior proclamò
trionfalmente l’avvento del nuovo “Secolo Americano”. Ci fu chi prontamente
parlò di “fine della storia”, e quindi dell’eterno dominio del Capitalismo.
Ma nel giro di una decina di anni, i popoli cominciarono ad assistere alla
bancarotta dell’ordine capitalista. Si
trovarono di fronte alla dura realtà, che non importa ciò che le così dette
politiche della new economy proclamano, non importano le “riforme” annunciate e
realizzate in nome del “neo- liberismo”, il capitalismo non ha soluzioni ai
problemi di povertà, fame, disoccupazione e dei disagi che affliggono la
stragrande maggioranza dei popoli dei paesi. Se nulla cambia, questi problemi
sono destinati ad aggravarsi maggiormente. Sono solo coloro i quali si ostinano
a tenere deliberatamente chiusi i loro gli occhi che non possono vedere. I
popoli sanno che gli ultimi avanzamenti della Scienza e della Tecnologia sono
sufficientemente validi per incrementare la derrate di cibo, la produzione
farmacologica che può salvare vite e ridurre la mortalità infantile, per
costruire scuole per debellare l’analfabetismo e elevare il livello culturale
delle masse, per assicurare la sicurezza sociale per tutti. Ma ora il loro
potenziale di servire alle necessità del popolo resta inutilizzato. Perché sono
utilizzati solo per riempire le casseforti di una manciata di multimiliardari
delle multinazionali, per i loro superprofitti.
Il Marxismo-Leninismo ha anche rilevato che è il popolo a fare la storia.
Questa verità comincia ad evidenziarsi oggi. I popoli di tutto il mondo hanno
cominciato a capire che le politiche di Liberalizzazione, Privatizzazione e
Globalizzazione, non sono altro che espedienti del saccheggio capitalistico,
per lo sfrenato sfruttamento dei mercati e delle risorse mondiali, per la
spoliazione della natura e dell’ambiente. In quasi tutti i paesi i popoli si
stanno levando in proteste e scendono nelle strade non in migliaia ma in decine
di migliaia e anche in centinaia di migliaia.
Essi stanno cominciando a gridare slogan anti capitalistici, slogan
contro la globalizzazione imperialista e così via. Questo nuovo risveglio del
Potere Popolare incomincerà presto a farsi storia. Queste manifestazioni di
potere popolare hanno già portato a rivoluzionari cambiamenti di regime in
paesi come Brasile, Argentina, Bolivia e posto un freno alla contro-rivoluzione
in Venezuela. L’obiettivo è ora sull’America Latina. Potrebbe presto dirigersi
anche altrove. Il Potere dei Popoli ha correttamente abbinato, forse nel
subconscio, il concetto di politiche di liberalizzazione, con le politiche di
aggressione imperialista e di guerra.
Fin dal 1848, quando Marx ed Engels, scrissero il “Manifesto del Comunismo”
notarono con chiare parole la tendenza globalizzante del capitalismo, ‘di
depredare su tutta la superficie della terra’ ‘annidandosi ovunque,
stabilendosi ovunque, instaurando connessioni ovunque, venendo incontro alle
richieste di continua espansione del mercato!’ Con precisione scientifica essi
hanno sottolineato le conseguenze di
ciò in ogni paese. Lenin portò avanti queste analisi nell’epoca
dell’imperialismo. Da allora si sono verificate una crescita senza precedenti
dei monopoli, l’emergere delle corporazioni multinazionali basate sullo
sviluppo dei paesi capitalisti, e la nascita di un Capitale Internazionale
Finanziario che attraversa i confini nazionali
ogni giorno, ogni ora. Noi vediamo come la globalizzazione imperialista
oggi subordini le economie nazionali di molti paesi, domini i mercati dei paesi
in via di sviluppo ed intensifichi ogni forma di sfruttamento. Il Marxismo
rivela lo sviluppo storico di tutte le forme del capitalismo nell’attuale epoca
della globalizzazione capitalista. E mostra anche come ciò debba essere
combattuto con la costruzione di una resistenza unitaria ed con una
contro-offensiva del popolo, a livello nazionale e internazionale.
E’ la Rivoluzione d’Ottobre che ha dispiegato la bandiera del
Marxismo-Leninismo, come dell’ideologia della trasformazione rivoluzionaria, e
dell’emancipazione dell’umanità. I milioni che oggi sono scesi in piazza non
possono più restare lontani dalla Via che è il loro cammino, dalla Destinazione
alla quale devono tendere. Perciò essi dovranno sottoporsi ancora ad un gran
numero di prove. Ma saranno loro i soggetti dello storico cambiamento.
E’ la Rivoluzione d’Ottobre che ha portato le idee del Socialismo ai più remoti
angoli del mondo. Sono i fucili della Rivoluzione d’Ottobre che hanno
risvegliato gli oppressi, gli sfruttati e i sottosviluppati dal loro sonno e li
hanno spinti a organizzarsi e cercare di prendere il proprio destino nelle loro
stesse mani per plasmarlo. L’unione Sovietica non ha potuto esistere più a
lungo. Ma questo non ha portato, non deve portare ad abbandonare le grandi idee
emancipatrici che l’hanno ispirata e creata. Queste continuano a vivere e ad
ispirare milioni di persone in ogni paese.
La Rivoluzione Francese è stata soffocata in pochi anni dall’avvento di
Napoleone Buonaparte che estese il proprio impero virtualmente sopra tutta
l’Europa. Ma le idee di Libertà, Uguaglianza e Fraternità, che sorsero dalle
barricate in Francia, continuano a risuonare nei cuori e nelle menti delle
genti di ogni luogo.
Il modello di Socialismo che fu costruito in Unione Sovietica è collassato
assieme a quelli dell’Est Europa, che erano più o meno le copie del primo. Ma
le idee del Socialismo, della libertà dallo sfruttamento, della libertà da un
sistema oppressivo, sono forti come prima. Nei numerosi paesi dove il comunismo
è al potere - Cina, Vietnam, Cuba, Corea Democratica - il processo di
edificazione del socialismo si sta attuando assumendo le caratteristiche
specifiche di ogni paese elencato.
Possono esserci un flusso e un riflusso nella marea rivoluzionaria. Ci possono
essere avanzate e ritirate. Ma i tentativi dell’Uomo di progredire, di porre
fine allo sfruttamento e all’oppressione, di cambiare in meglio il mondo non
finirà mai.
Dopo un iniziale impedimento, i comunisti di tutto il mondo stanno riunendosi
per proseguire le loro attività. Stanno con il popolo, organizzandolo e
guidando le loro lotte. Incontrandosi e scambiando esperienze a livello
regionale, nazionale e internazionale. Nel tempo i falsi profeti che
loquacemente commentarono la caduta dell’Unione Sovietica e si affannarono a
scrivere libri e articoli su addotti
crimini ed errori commessi dai leaders sovietici saranno consegnati all’oblio,
alla polvere della storia; la Rivoluzione d’Ottobre continuerà ad ispirare
sempre nuove generazioni di rivoluzionari.
La fine dell’Unione Sovietica ha avuto
svariate conseguenze negative sulle politiche mondiali. La potenza dell’Unione
Sovietica ha giocato un ruolo di
contenimento sull’imperialismo guidato dagli U.S. e le loro minacce contro i
paesi sottosviluppati. La sua presenza ha avuto un effetto di raffreddamento
sulle teste calde dei capitalisti occidentali che pianificavano aggressioni
economiche, politiche e anche militari contro le nazioni più deboli. I paesi di
recente liberazione poterono guardare all’Unione Sovietica per un aiuto morale
e materiale di fronte alle minacce, per un impegno congiunto allo sviluppo, al
fine di sconfiggere l’eredità coloniale dell’arretratezza.
In molti paesi, tra i comunisti ed i loro partiti, il collasso dell’Unione
Sovietica ha dato il via a discussioni e dibattiti sul fatto che errori e
distorsioni commessi durante l’esperienza sovietica, sono stati usati dai
cospiratori politici e dai predatori economici per causare la sua caduta. La
lezione è stata imparata. Si è evidenziato per l’ennesima volta che il Marxismo
non è un dogma e che il socialismo non si fa con scorciatoie, formule asettiche
o copiando modelli altrui. E’ una scienza che deve svilupparsi con i tempi, sui
nuovi problemi che sorgono in ogni campo e che devono essere studiati e
analizzati in concreto, usando lo strumento del materialismo dialettico. La
concezione materialista della storia deve essere applicata alle particolari
condizioni di ogni paese. Ogni paese deve fare la sua rivoluzione e costruire
il socialismo alla sua propria maniera. I paesi che sono impegnati in questo
compito di far avanzare il socialismo, dopo aver fatto la loro rivoluzione,
sono esempi viventi della concreta applicazione e portano ad un arricchimento
del Marxismo.
Il messaggio della Rivoluzione
d’Ottobre non deve offuscarsi! Lunga vita alla Rivoluzione d’Ottobre!