www.resistenze.org - popoli resistenti - india - 05-01-15 - n. 525

Per un felice anno nuovo occorre rafforzare le lotte popolari

People's Democracy augura ai suoi lettori un felice Anno nuovo

Partito Comunista dell'India (marxista) | peoplesdemocracy.in
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

31/12/2014

Gli auguri - sperando che il prossimo anno sia migliore di quello trascorso -, dovranno realizzarsi attraverso lotte popolari più forti e potenti. Questo perché tutte le previsioni suggeriscono che il 2015 sarà per il popolo un anno di maggiori oneri economici, di più gravi minacce all'unità e all'integrità del nostro Paese a causa dell'acuirsi della polarizzazione di tipo comunale, quindi, un anno potenzialmente di maggiore miseria e insicurezza per vasti settori del nostro popolo. L'inversione di queste tendenze passa unicamente dalla crescita della resistenza popolare.

Durante questa settimana di interregno tra l'anno che è passato e quello nuovo appena iniziato confermano questi timori. La scorsa settimana, dalle nostre colonne avevamo dichiarato che "i pericoli per la nostra repubblica democratica laica e per il nostro popolo si moltiplicano. Non è più solo una combinazione di rabbiosa polarizzazione comunale, unita alla ricerca aggressiva di riforme economiche neoliberiste. Questi due elementi si sono uniti alle crescenti tendenze autoritarie, come il ricorso alla "Ordinance Raj" [il tentativo da parte del governo di scavalcare il parlamento tramite ricorso al decreto legge, ndt]. Così, sia la laicità che la democrazia - le fondamenta della nostra repubblica – cadranno sotto una minaccia più grande".

Entrando nel nuovo anno, tutte queste tendenze si sono intensificate. La "Ordinance Raj" del governo Modi sembra esserci per rimanere. Oltre ai quattro decreti promulgati fino alla scorsa settimana, il governo starebbe valutandone un quinto che andrebbe a modificare il Land Acquisition Act [legge che permette al governo di acquisire dietro indennizzo la terra da privati a scopo di utilizzo pubblico, ndt], negando ai contadini i benefici previsti dalla normativa originaria e privando larghi strati della popolazione, il cui sostentamento dipende dalla terra nonostante non ne siano i proprietari (come i braccianti agricoli, ecc), di qualsiasi indennizzo o indennità come previsto dalla legge originaria. I rapporti indicano che l'esecutivo ha deciso di modificare l'Arbitration and Conciliation Act [legge su arbitrato e conciliazione] del 1996 e il Whistle Blowers Protection Act [legge sulla tutela degli informatori] promulgato dal parlamento nel febbraio 2014, mesi prima che il governo Modi salisse in carica, di modificare le Textile Laws [leggi sul lavoro nel settore tessile, ndt] e di regolarizzare 895 insediamenti abusivi a Delhi alla vigilia delle elezioni.

Non è soltanto la Sinistra, in parlamento e fuori, ad opporsi alla "Ordinance Raj". Molti altri partiti di opposizione laici si sono uniti in parlamento. L'editoriale di The Hindu commenta che "promulgando decreti nei giorni in cui la sessione invernale del parlamento volge al termine, il governo Modi ha dimostrato di non essere contrario a ripetere ciò che il suo stesso partito avrebbe considerato una scorrettezza costituzionale, se fosse stata compiuta da un governo del Congresso. Il potere di emanare decreti di norma deve essere esercitato per ottenere misure legislative urgenti quando i lavori parlamentari sono sospesi, non per sopperire ad una mancata maggioranza alla Camera Alta o per spezzare una situazione di stallo in parlamento che non è in grado di superare". (31 dicembre 2014)

Anche The Indian Express, contestando la dichiarazione del ministro delle finanze che i decreti fossero necessari per dimostrare l'impegno del governo Modi a favore di maggiori riforme, commenta che le "riforme per decreto sollevano interrogativi inquietanti circa il modo in cui il governo Modi sembra determinato ad arrivare a riforme cruciali... In realtà, le riforme ottenute tramite decreto evidenziano solo segnali scoraggianti sul fatto che il governo Modi riesca a mantenere le sue promesse". (31 dicembre 2014)

La situazione economica, nonostante le grandi promesse di benessere e di prosperità fatte attraverso la ripetizione degli slogan ormai familiari del primo ministro Modi, è peggiorata. Da quando il governo è entrato in carica, non c'è stata alcuna crescita del Pil apprezzabile. Peggio ancora, l'indice della produzione industriale è calato del 4,2 per cento rispetto al meno 1,2 per cento di ottobre 2013. Il settore manifatturiero è calato del 7,6 per cento. Ciò significa che anche coloro che erano occupati fino a pochi mesi fa sono ormai entrati nel novero del nostro già enorme esercito dei disoccupati.

Anche se il governo sostiene che il tasso di inflazione sia sceso a zero, l'Ufficio centrale di statistica ha emesso dati contrari sull'inflazione di novembre 2014. L'indice generale di tutte le merci è cresciuto del 4,38 per cento rispetto allo scorso anno. L'inflazione dei prezzi alimentari al consumo è cresciuto del 3,14 per cento. Le affermazioni del governo circa la riduzione del tasso di inflazione significano poco per il miglioramento della vita delle persone. Il tasso di inflazione in calo non sta a significare che i prezzi stiano scendendo. Indica solo che i prezzi aumentano ad un tasso inferiore, ma tuttavia aumentano. L'aumento dei prezzi significa un deterioramento delle condizioni di sussistenza per la popolazione. Questo accade mentre l'inflazione mondiale è nettamente diminuita. I prezzi internazionali del petrolio sono diminuiti di quasi il 40 per cento. Ciò avrebbe dovuto fornire sollievo al nostro popolo grazie a una riduzione dei costi dei prodotti petroliferi e, di conseguenza, di quelli dei trasporti. Ma questo non è accaduto. I vantaggi dei prezzi internazionali più bassi sono andati al governo attraverso l'aumento dei dazi. Così, il governo Modi fa profitto (oltre Rs 70.000 crore) [oltre 9 miliardi di euro, ndt] a spese del nostro popolo. I prezzi alimentari mondiali sono diminuiti di 7,5 per cento. Eppure, nel nostro paese, continuano a salire.

La situazione nel settore agricolo è diventata preoccupante. L'area totale coperta per l'attuale Rabi season [la stagione del raccolto invernale, ndt] è, al 19 dicembre 2014, diminuita del 5,3 per cento. La produzione delle grandi colture Kharif [piante coltivate e raccolte durante la stagione dei monsoni, come il miglio e il riso, ndt] è diminuita complessivamente da 129,3 a 120,3 milioni di tonnellate - il riso da 92,3 milioni di tonnellate a 88; i legumi, la fonte proteica principale per la nostra gente sono diminuiti da 6 a 5,2; i cereali da foraggio, cioè jowar [sorgo], bajra [miglio] e mais sono diminuiti da 31 a 27,1 milioni di tonnellate. Oltre alla minore disponibilità di cereali per l'alimentazione umana per il nostro popolo, questi dati indicano che molti contadini stanno abbandonando l'agricoltura in quanto non fornisce loro un sostentamento sufficiente. La semplice incapacità di restituire il debito contratto a causa della non redditività (l'aumento dei costi di coltivazione non collegati ai prezzi minimi di sostegno dichiarati dal governo) spinge i contadini al suicidio.

Così, l'angoscia dei contadini, l'aumento della disoccupazione e l'aumento dei prezzi significano che sotto il governo Modi, il potere d'acquisto del popolo indiano continua a diminuire nettamente. Ciò si riflette sul tasso di riduzione della produzione dei beni di consumo (meno18,6 per cento) e dei beni di consumo durevoli (meno 35,2 per cento). Questo perché ciò che è stato prodotto in precedenza non è stato venduto, semplicemente perché la gente ha meno soldi per comprare. Tutte le promesse di crescita e di prosperità giunte dal governo Modi, di conseguenza, diventano sempre più illusorie. (Tutti questi dati provengono dal dipartimento degli affari economici, dal ministero delle Finanze e dalla Relazione economica mensile di novembre 2014)

A tutto ciò va aggiunto il fatto che il governo Modi aveva annunciato, non appena si fosse insediato, un taglio del 10 per cento di tutte le spese non pianificate, con conseguente riduzione delle spese sui programmi sociali come MGNREGA [Mahatma Gandhi National Rural Employment Gurantee Act, legge sul diritto al lavoro e alla sicurezza sociale, ndt], ecc. Per peggiorare le cose, il governo Modi ha speso meno del 30 per cento degli stanziamenti di bilancio previsti nei settori chiave nel corso dei sei mesi di mandato. Nonostante i grandiosi slogan propagandistici dello "swacch Bharat" [campagna per la pulizia di strade e infrastrutture del paese, ndt] del primo ministro, il ministero per l'acqua potabile e l'igiene aveva speso solo il 29 per cento del loro stanziamento di bilancio previsto entro fine settembre 2014. I dati per gli altri ministeri che si occupano di programmi sociali è altrettanto patetico – il ministero delle abitazioni e per la riduzione della povertà urbana (29 per cento), il ministero del panchayat raj [governo locale] (28 per cento), il ministero del lavoro e l'occupazione (23 per cento) e così via. (Mint 29 dicembre 2014)

Il quadro complessivo di tutti questi dati statistici conferma il fatto che le condizioni di vita popolari si sono nettamente abbassate. I grandi slogan del governo Modi di una maggiore prosperità si traducono solo nell'allargamento del divario tra le due Indie.

Al fine di deviare la conseguente crescita del malcontento popolare, viene acuita la polarizzazione comunale. Nonostante il breve intervento del primo ministro in parlamento, i portavoce del RSS [Rashtriya Swayamsevak Sangh, organizzazione paramilitare Hindu di estrema destra, ndt] / BJP [Bharatiya Janata, Partito Popolare Indiano, ndt], al più alto livello, continuano a rilasciare dichiarazioni provocatorie fomentando la polarizzazione comunale in tutto il paese. Sia il capo del RSS (a Calcutta) che il presidente del BJP (nel Kerala) sono impegnati a continuare la loro campagna di "riconversione" religiosa. Queste affermazioni quotidiane hanno compromesso l'armonia sociale nel nostro paese, violando impunemente la nostra Costituzione e la legge sulla terra, quindi recando maggiori pericoli all'unità e all'integrità del nostro Paese.

Coloro che violano le garanzie costituzionali e il codice penale indiano, in particolare i ministri e i deputati del BJP, devono essere puniti per i loro crimini. Il primo ministro ha rifiutato di dare qualsiasi garanzia sul piano parlamentare. Questo è ciò che aveva causato le interruzioni nei lavori del Rajya Sabha [Consiglio degli Stati, la Camera alta del parlamento indiano, ndt]. Ironia della sorte, queste interruzioni parlamentari, dovute esclusivamente all'ostinazione del governo Modi, sono ora utilizzate come scusa per promulgare decreti!

La tendenza autoritaria a governare attraverso decreti mina l'essenza stessa della nostra democrazia parlamentare. Tale autoritarismo, con la conseguente centralizzazione del potere nell'esecutivo pregiudica il controllo parlamentare e, abbandonando la questione della responsabilità del governo verso il Parlamento, nega anche un elemento fondamentale della nostra costituzione: il federalismo. Questo, tuttavia, favorisce l'effettiva attuazione dell'agenda Hindutva [insieme dei movimenti che si rifanno al nazionalismo Hindu, ndt] il cui scopo è di trasformare la nostra repubblica democratica e laica in un "Hindu Rashtra" [sistema di governo] rabbioso, intollerante e fascista come auspicato dal RSS.

Come detto all'inizio, i pericoli di fronte alla nostra repubblica democratica e laica e al nostro popolo si moltiplicano. Non è più solo la combinazione di una rabbiosa polarizzazione comunale unita alla ricerca aggressiva di riforme economiche neoliberiste. Questi due fattori si sono ora combinati con la crescente tendenza autoritaria incarnata dal ricorso alla "Ordinance Raj".

Il 2015, dunque, potrebbe essere determinante per decidere se la resistenza popolare e le lotte contro tali pericoli avranno successo o meno. Quindi, gli auguri per il nuovo anno devono essere realizzati attraverso il rafforzamento di tali lotte popolari.

Pertanto, ci auguriamo che nel nuovo anno i nostri lettori si uniscano a noi per rafforzare tali lotte popolari, per migliorare le nostre condizioni di vita, nonché per salvaguardare e rafforzare le fondamenta repubblicane democratiche e laiche dell'India.


Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.