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Cronologia del programma nucleare iraniano

RT | rt.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

18/02/2015

Il programma nucleare iraniano inizia nel 1950, con il sostegno finanziario e tecnologico dell'Occidente. La rivoluzione islamica del 1979 interrompe le ricerche atomiche, gli specialisti e le compagnie straniere vengono espulsi dal paese. Tuttavia, il progetto viene ripreso due anni dopo. Anche se Teheran ha sempre insistito nel dire che il suo programma nucleare ha un carattere puramente pacifico, la comunità internazionale lo vede come una minaccia alla sua sicurezza.

La cooperazione tra i paesi occidentali e l'Iran

1957. Lo scià Mohamed Reza Pahlavi firma con gli Stati Uniti un accordo di cooperazione in materia di ricerca sugli usi pacifici dell'energia atomica, sotto gli auspici del programma "Atomi per la Pace" del presidente Dwight Eisenhower.

1958. L'Iran diventa membro dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea), creata un anno prima.

1963. L'Iran aderisce al Trattato sul bando parziale dei test nucleari, con Unione Sovietica, Stati Uniti e Regno Unito.

1967. Viene fondato il Centro di ricerca nucleare di Teheran, sotto l'egida dell'Università di Teheran, e attivato un reattore Usa dalla capacità di 5 megawatt, che utilizza come combustibile più di 5,5 kg di uranio altamente arricchito. Lo stesso anno, gli Usa forniscono all'Iran pochi grammi di plutonio e la cosiddetta "cella calda", in grado di produrre fino a 600 grammi di plutonio l'anno.

1968. L'Iran firma il Trattato di non proliferazione nucleare.

1970. L'Iran ratifica il Trattato di non proliferazione nucleare.

1974. Viene creata l'Organizzazione iraniana dell'energia atomica. Lo scià approva il programma nucleare del paese, che prevede la costruzione entro il 2000, con l'aiuto degli Stati Uniti, di 23 centrali nucleari per una potenza totale di 23 gigawatt. Nello stesso anno, in collaborazione con la Francia, l'Iran inizia la costruzione del centro di ricerca nucleare a Isfahan.

1975. Il consorzio tedesco Kraftwerk Union AG firma un accordo con Teheran per la costruzione del reattore della prima centrale nucleare iraniana, Bushehr.

1976. Il presidente Usa Gerald Ford firma una direttiva di cooperazione con l'Iran allo scopo far fare alle imprese statunitensi profitti milionari. Il documento prevede l'acquisizione da parte dell'Iran di impianti di trasformazione costruiti dagli Stati Uniti, per l'estrazione del plutonio dal combustibile del reattore nucleare. Secondo Ford, "l'energia atomica coprirà le crescenti esigenze dell'economia iraniana e libererà le riserve petrolifere per l'esportazione o per l'utilizzo nell'industria petrolchimica".

1979. La Rivoluzione islamica interrompe le ricerche atomiche. Le nuove autorità congelano i progetti delle centrali nucleari. Le compagnie straniere ed i loro specialisti sono espulsi dal paese. Emigra la maggior parte degli esperti iraniani.

1981. Teheran decide di proseguire il programma atomico. Nelle sue relazioni all'Aiea, precisa che il suo punto di partenza sarà Isfahan, che si dedicherà al "trasferimento e allo sviluppo della tecnologia nucleare" e che si occuperà di testare i materiali e di esperimenti, anche con l'uranio.

1983. Gli esperti dell'Aiea vogliono partecipare al processo di fabbricazione del combustibile del reattore e alla progettazione degli impianti pilota per la conversione dell'uranio iraniano. Tuttavia, Washington interviene direttamente per impedirlo.

1984. Appaiono i primi rapporti che avvertono della capacità dell'Iran di fabbricare armi nucleari nel futuro.

1984-1988. I reattori della centrale di Bushehr subiscono numerosi bombardamenti durante la guerra Iran-Iraq (1980-1988). Il programma nucleare della Repubblica islamica viene nuovamente sospeso.

1992. L'Iran firma un accordo di collaborazione con la Russia nel campo dell'energia atomica. Lo stesso anno gli ispettori dell'Aiea visitano le installazioni nucleari iraniane concludendo che perseguono scopi pacifici.

1995. Gli Stati uniti impongono unilateralmente sanzioni economiche contro Teheran. Nello stesso anno la Repubblica islamica e la Russia raggiungono un accordo sulla ripresa della costruzione della centrale nucleare di Bushehr.

Crisi diplomatica

2002. Il presidente Usa George W. Bush include il paese iraniano nel cosiddetto "Asse del male", una serie di nazioni che, secondo Washington, sostengono il terrorismo.

2003. Gli Usa accusano Tehran di contemplare piani per dotarsi di armi nucleari. Tuttavia, in quello stesso anno e con la mediazione di Francia, Germania, Russia e Gran Bretagna, l'Iran firma il protocollo aggiuntivo al Trattato di non proliferazione nucleare. In accordo con il documento, il paese permette l'ispezione dei suoi impianti nucleari. L'Aiea conclude che gli impianti nucleari iraniani non sono collegati ad alcun programma segreto per armi atomiche.

2004. Il capo negoziatore iraniano, Hassan Rohani, dà volontariamente il via a una temporanea sospensione del programma di arricchimento dell'uranio.

2005-2007. Il programma nucleare iraniano torna ad essere motivo di una crisi diplomatica.

2006. Il presidente Mahmoud Ahmadinejad annuncia la ripresa del programma di arricchimento dell'uranio, cosa che spinge Francia, Germania e Gran Bretagna a sospendere i colloqui sul programma nucleare iraniano e l'Aiea a portare il caso iraniano al Consiglio di sicurezza dell'Onu.

Per frenare il presunto sviluppo di armi nucleari, Washington torna ad imporre sanzioni economiche contro l'Iran. Questo nonostante una relazione della Cia escluda la possibilità che l'Iran sia in grado di produrre armi nucleari nel medio termine.

2011. Un rapporto pubblicato dall'Aiea denuncia che l'Iran ha acquisito la tecnologia necessaria per creare una bomba nucleare. Il rapporto trova conferma da parte di Washington. Come reazione alla potenziale minaccia iraniana, viene varata una nuova serie di sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che includono istituzioni finanziarie iraniane come la Banca centrale e l'embargo petrolifero da parte di Usa e Ue.

2012. L'Aiea annuncia un importante passo avanti nella soluzione del problema iraniano, raggiungendo un accordo preliminare sull'ispezione del complesso Parchin, dove, presumibilmente, potrebbero essere effettuati esperimenti nucleari.

Situazione attuale

Nel novembre 2013, il cosiddetto G5 + 1, il sestetto di mediatori internazionali formato da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina e Germania raggiunge un accordo con l'Iran. L'intesa provvisoria di Ginevra congela le attività del programma iraniano che suscitano le preoccupazioni della comunità internazionale, in particolare l'arricchimento dell'uranio al 20%, in cambio della sospensione di alcune sanzioni.

Attualmente, il G5 + 1 continua a negoziare con l'Iran un accordo a lungo termine. L'obiettivo è di assicurare che il programma nucleare iraniano sia esclusivamente pacifico. Le potenze e Teheran si sono incontrate in diverse occasioni nel 2014. Sono stati compiuti progressi nei negoziati, ma non sufficienti per giungere ad un accordo globale. Nel novembre dello scorso anno, le parti hanno deciso di prorogare i negoziati fino alla fine di giugno.


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