www.resistenze.org - popoli resistenti - iran - 24-11-19 - n. 730

Il partito Tudeh dell'Iran: Il regime teocratico significa dominio dei criminali e dei saccheggiatori sul nostro paese e sul nostro popolo. Bisogna resistergli!

Partito Tudeh dell'Iran | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/11/2019

Cari compatrioti,

Ali Khamenei - il leader supremo del regime dispotico - mentre conferma [in un discorso] che l'aumento del prezzo della benzina, come tutte le altre decisioni economiche e politiche chiave, ha avuto luogo con il suo accordo, ha denunciato come "violente" le persone che ne hanno avuto abbastanza della tirannia e della privazione sotto il "dominio islamico" e ha ordinato una sanguinosa repressione delle proteste popolari.

A seguito del discorso di Khamenei, in Parlamento i cosiddetti "riformisti" hanno immediatamente ritirato il loro decreto urgente con il quale avevano richiesto che i prezzi della benzina fossero riportati ai livelli precedenti.

Nell'odierna sessione [parlamentare], il Presidente del Parlamento, Ali Larijani, rivolgendosi al discorso di Khamenei, ha dichiarato: "Dopo aver ascoltato [il suo] profondo" discorso [è essenziale che i membri del parlamento] seguano la direzione delineata e prendano seriamente in considerazione le preoccupazioni riguardo ai problemi economici".

In seguito al discorso di Khamenei di ieri, Ibrahim Raisi, il noto criminale che ora dirige la magistratura del regime, ha anche rilasciato una dichiarazione in cui chiedeva a tutti i pubblici ministeri in tutto il paese di "Collaborare con la polizia e le forze di sicurezza per far rispettare la legge prendendo di mira in modo decisivo i criminali, quelli affiliati alle correnti controrivoluzionarie e gli infiltrati che hanno preso di mira la sicurezza delle persone e della società con i loro atti sovversivi". L'Islamic Revolution Guard Corps (IRGC) ha minacciato i manifestanti e i lavoratori e ha dichiarato che affronterà in modo decisivo qualsiasi "disturbo".

Secondo il suo solito approccio, al fine di attuare il suo piano per un sanguinoso e diffuso giro di vite sulle proteste popolari, il regime ha chiuso i [principali] mezzi di comunicazione, tra cui Internet e gran parte dei telefoni cellulari del paese ed ha gravemente interrotto tutte le forme di trasporto pubblico, comprese le linee della metropolitana di Teheran e Isfahan. Diverse scuole e università sono state chiuse in varie città e, secondo gli ultimi rapporti, sono stati arrestati oltre 1.000 manifestanti con centinaia di feriti e decine di persone uccise, in violente e repressive controffensive. Nonostante tutta questa repressione, le proteste popolari continuano a Teheran, Tabriz, Isfahan, Shiraz, Yazd, Sari e nella maggior parte delle città delle province del Kurdistan e Khuzestan.

Il modo in cui il regime e i suoi leader hanno risposto alle proteste [legittime e] giuste del popolo, contro le politiche distruttive e antinazionali del governo, dimostrano ancora una volta che non ci si può aspettare altro dal regime dispotico che la repressione, l'annullamento dei diritti del popolo e la tirannia. Ciò che ora prevale nella nostra Patria è il dominio di una mente oscura, che non ha intenzione di perseguire l'interesse nazionale e la volontà popolare, ma la cui preoccupazione principale è la sopravvivenza e la continuazione del proprio dispotico ed opprimente dominio ad ogni costo.

L'esperienza storica e le prove fornite dalla lotta dei popoli della regione hanno dimostrato che è solo perseverando nella lotta unita e coerente del popolo [lungo il cammino del cambiamento radicale] che il dominio tirannico può essere seriamente messo in discussione e respinto a breve. È dovere di tutte le forze progressiste e in cerca di libertà sostenere questa rivolta popolare nelle attuali critiche circostanze.

Il Partito Tudeh dell'Iran, mentre condanna la brutale e sanguinosa repressione dei popoli della nostra terra natale, invita ancora una volta tutte le organizzazioni iraniane progressiste a difendere la lotta popolare con tutta la propria forza. Facciamo inoltre appello a tutti i progressisti ed a chi lotta per la libertà in tutto il mondo perchè esprimano la propria solidarietà alla lotta del popolo iraniano ed alzino la loro voce contro la repressione [selvaggia] [che viene attuata] dal regime.

Il partito Tudeh dell'Iran

18 novembre 2019


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