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Dichiarazione del CC del Partito Tudeh dell'Iran sulla scomparsa del leader dirigente storico del Partito, il compagno Ali Khavari

Partito Tudeh dell'Iran | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/03/2021

Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Tudeh dell'Iran:

Lutto per la scomparsa della "voce della rettitudine  del Partito", militante instancabile e "risorsa spirituale" del popolo lavoratore iraniano!

È con profondo dolore che il Comitato Centrale del Partito Tudeh dell'Iran annuncia la scomparsa del compagno Ali Khavari, leader storico del Partito Tudeh dell'Iran. Il compagno Khavari è stato un combattente instancabile che, durante i suoi quasi 80 anni di campagna per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dell'Iran non ha mai rinunciato al suo dovere di militante del Partito, nonostante gli anni di prigionia e di tortura da parte del regime dello Scià; i lunghi anni di esilio dall'Iran; le molte campagne di propaganda contro di lui ed il Partito e la malattia negli ultimi anni della sua vita. Il compagno Khavari ha avuto un ruolo chiaro e speciale nella prosecuzione delle attività e della lotta del Partito Tudeh dell'Iran durante uno dei periodi più difficili e critici della sua storia.

Il compagno Khavari ha ispirato generazioni di comunisti e combattenti per la libertà. La sua era considerata "la voce della rettitudine del nostro Partito" ed era descritto come "una delle risorse spirituali del nostro proletariato militante", una persona che "nessun impedimento avrebbe potuto separare dal popolo che amava così tanto".

Il compagno Khavari è nato a Mashhad, Iran, il 22 marzo 1923. Fu attratto dalle idee comuniste nella sua prima giovinezza. Come egli stesso aveva detto a NamehMardom (organo di stampa del Partito) l'anno scorso: "Alla nascita del Partito, ero un giovane profondamente influenzato dalle idee progressiste ed ero attivo a Mashhad..."

Il compagno Khavari fu costretto a un lungo esilio poco prima del colpo di stato orchestrato dalla CIA nel 1953 in Iran. Durante quegli anni di esilio, fu incaricato dalla direzione del Partito di andare all'Università di Pechino in Cina per insegnare la lingua farsi e realizzare una stazione radio in lingua farsi che funzionasse come voce del Partito e del popolo lavoratore dell'Iran. Al suo ritorno in Iran dalla Cina - diversi anni dopo - e per decisione della direzione del Partito di allora, il compagno Khavari, insieme a diversi altri compagni, fu inviato a organizzare la lotta clandestina all'interno del paese. Fu durante questa missione che lui e i suoi compagni furono arrestati, imprigionati e torturati dagli agenti del regime dello scià. Il compagno Khavari fu poi condannato a morte dai tribunali militari dello scià. Nella sua storica difesa in aula, rimase saldamente fedele ai suoi ideali progressisti... Gli ideali di prosperità nazionale, socialismo, patriottismo e internazionalismo, e i diritti del popolo lavoratore dell'Iran.

Mentre stava scontando la pena, il compagno Khavari fu nominato in absentia  nel Comitato Centrale del Partito Tudeh dell'Iran. Il compagno Khavari in prigionia fu un simbolo di resistenza, compassione e coraggio, era quindi rispettato dai prigionieri politici di tutto lo spettro ideologico.

Dopo aver trascorso 15 anni nelle prigioni del regime dello Shah, il compagno Khavari fu rilasciato dalla prigione di Qasr, insieme all'ultimo gruppo di prigionieri politici, alla vigilia della rivoluzione del febbraio 1979. Su richiesta della direzione del partito, iniziò a organizzare l'ufficio del partito a Teheran e pubblicò il primo numero di NamehMardom, l'organo centrale del partito.
Sulla scia della Rivoluzione, il compagno Khavari fu eletto nell'ufficio politico e servì come membro della segreteria del Comitato centrale del Partito Tudeh dell'Iran.

All'inizio degli anni '80, gli fu assegnata la missione di andare all'ufficio della rivista Pace e Socialismo a Praga. Relativamente poco dopo la sua partenza dall'Iran, il criminale regime teocratico del paese arrestò migliaia di membri, dirigenti, quadri e simpatizzanti del Partito in un attacco massiccio e coordinato contro il Partito nel febbraio 1983 e poi nel maggio 1983. L'orrendo spettacolo delle confessioni forzate delle vittime di torture e l'annuncio dello scioglimento del Partito nelle trasmissioni televisive, crearono una difficoltà senza precedenti per la sopravvivenza del Partito e per la prosecuzione della sua attività.

Il compagno Khavari, come unico segretario sopravvissuto del Comitato centrale del Partito, insieme a un piccolo numero di compagni sopravvissuti agli attacchi, si è assunto la responsabilità storica di ricostruire e ripristinare la direzione e l'organizzazione del Partito; di rivedere e rivalutare le politiche del Partito dai primi anni dopo la Rivoluzione; e di continuare la lotta vitale contro la dittatura al potere, e la lotta globale per il rilascio dei prigionieri politici in Iran. Il compagno Khavari ha guidato questo sforzo eroico, prima come capo del Comitato extraterritoriale del Partito e poi, dopo il successo della 18° plenaria del Comitato centrale del Partito, come primo Segretario del Comitato centrale del Partito Tudeh dell'Iran.

Il compagno Khavari è stato un leader di saldi principi e di spicco del Partito che ha avuto un ruolo significativo nella sopravvivenza del Partito durante quegli anni difficili - e in particolare dopo il crollo dell'Unione Sovietica e degli altri stati socialisti alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90, quando vennero scosse le basi teoriche del nostro Partito e anche i movimenti operai e comunisti in tutto il mondo.

Nella plenaria del Comitato Centrale dell'aprile 1990, su suggerimento del compagno Khavari, lo slogan "Rifiuto del regime teocratico" fu accettato come slogan chiave del Partito. Poco dopo, il Partito fu in grado di tenere con successo il suo 3° Congresso - per la prima volta in 47 anni [a causa delle continue ondate di repressione che aveva affrontato]. Il processo di ricostruzione del Partito e lo svolgimento del 4°, 5° e 6° Congresso, così come la preparazione del 7° Congresso, sono solo una parte del brillante bilancio dei compagni del Tudeh durante il difficile periodo della seconda migrazione e dell'esilio - niente di tutto ciò sarebbe stato possibile senza la presenza attiva e la leadership influente del compagno Khavari.

Il compagno Khavari era un militante intelligente, un intellettuale rivoluzionario e un essere umano degnissimo che, insieme ai suoi compagni, in uno dei momenti più critici della storia contemporanea del nostro Partito, è stato in grado di sostenere una politica di principi e le basi teoriche marxiste-leniniste del Partito del Tudeh dell'Iran e tenere alta la bandiera della lotta del nostro orgoglioso Partito della classe operaia. Combattente dedito e capace, aveva un ottimismo infinito sul futuro della nostra patria e sulla lotta della classe operaia.

Il compagno Khavari ha lasciato i suoi compagni, i suoi amati compatrioti e la nazione, venerdì 19 marzo 2021, a causa di un arresto cardiaco. Tuttavia, le sue limpide, risolute e umane convinzioni sulla legittimità della lotta storica dei lavoratori e delle lavoratrici dell'Iran e del mondo, e la necessità della lotta del Partito Tudeh dell'Iran per la libertà, l'indipendenza, la pace, la giustizia sociale e il socialismo, sono un'eredità spirituale inestimabile e perenne che i militanti del Tudeh custodiranno nella loro lotta fino alla vittoria finale.

Per la scomparsa del compagno Ali Khavari, dirigente del Partito Tudeh dell'Iran, "voce della rettitudine del Partito", combattente instancabile e il "patrimonio spirituale" dei lavoratori e delle lavoratrici dell'Iran, il Comitato centrale del Partito Tudeh dell'Iran esprime le sue condoglianze alla sua famiglia, a tutti i membri e sostenitori del partito, e a tutti i veri combattenti della classe operaia e dei diritti dei lavoratori.

Possa la sua memoria essere custodita e durare per sempre!

Il Comitato Centrale del PartitoTudeh dell'Iran

21 marzo 2021


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