www.resistenze.org - popoli resistenti - kirghisia - 25-03-05

da http://forum.msk.ru/news/2005/1150.html


Conquistata la Kirghizia, quali i prossimi obiettivi dell’imperialismo USA?


di Anton Surikov

 

Pochissimi giorni prima del rovesciamento del presidente kirghizo Akayev, ad opera della cosiddetta “rivoluzione dei tulipani” (immediatamente riconosciuta dagli Stati Uniti), Anton Surikov, studioso vicino al Partito Comunista della Federazione Russa, riprendendo un suo precedente lucido lavoro di analisi della situazione in Asia Centrale, descriveva così gli impressionanti scenari, che potrebbero profilarsi nel prossimo futuro all’interno della CSI e ai confini della Cina.

 

Già il 10 febbraio di quest’anno, vale a dire quasi un mese e mezzo fa, nel mio articolo “Verso la dissoluzione”, pubblicato in “Forum.msk.ru” e in “Pravda.info”, scrissi precisamente quanto segue:


“E’ verosimile che in primavera, da qualche parte, costoro (gli americani e gli inglesi) siano in grado di mettere in pratica il loro contro-progetto per l’Asia Centrale. Lo scenario potrebbe consistere nel provocare la destabilizzazione e il caos nella regione di Osh in Kirghizia, poi nella valle di Fergana in Uzbekistan fino a Tashkent, e successivamente nel Kazakhstan meridionale e in Tagikistan. Le forze islamiste e le scontente elite regionali sono in pratica già schierate. Se tale piano fosse realizzato, verrebbe creata una poderosa piazza d’armi da utilizzare per esercitare pressione sul Singkiang cinese, abitato dagli uighuri musulmani. Contemporaneamente, la Federazione Russa sarebbe investita dal terribile tsunami dei profughi dell’Asia Centrale” (…)  

 

Traduzione dal russo di Mauro Gemma