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da http://www.radiocittaperta.it -02/04/2005

Elezioni-farsa in Kirghizistan: Ecco il documento che lo dimostra


di  Gustavo Flobert (Reporter Associati)

Milano, 02 Aprile 2005. Elezioni false allestite dagli Stati Uniti; proteste create ad arte contro il vero vincitore sgradito a Washington. Emerge dal documento di eccezionale importanza testimoniale e documentale inviato il 30 dicembre scorso al Dipartimento di Stato dall’ambasciatore statunitense in Kirghizistan, Stephen Young. [Documento che è in possesso di Reporter Associati e che di seguito traduciamo integralmente e in esclusiva]. Stando al documento, la cosiddetta rivoluzione kirghisa è stata organizzata e finanziata da Washington, e che le ambasciate statunitensi nei Paesi dell’ex Urss si sono in effetti trasformate in "uffici rivoluzionari".

Per esempio, l’ambasciatore scrive a Washington che, dopo «il coinvolgimento ambiguo degli Stati Uniti nelle elezioni in Georgia e in Ucraina», un sostegno statunitense esplicito «può produrre l’effetto negativo sulla sua reputazione politica», e quindi l’aiuto va tenuto nascosto.

Per esempio, gli Stati Uniti hanno creato «meccanismi di lobby mirati all’estabilishment e al supporto di specifiche organizzazioni non governative» e anche strumenti per condizionare i mass-media «sulla dichiarazione di non-intervento della Russia negli affari interni del Kirghizistan». Per esempio, gettando «il discredito sulle autorità ora al Governo».

Quali gli strumenti usati? La Commissione democratica, la Fondazione Soros, la Fondazione Eurasia, che hanno «organizzato gruppi di elettori politicamente attivi — scrive a Washington il diplomatico — per ispirare disordini contro i candidati pro-presidente». Inoltre è stato offerto il contributo finanziario a tv e radio non governative. Nelle università kirghise sono state usate «con beneficio» le organizzazioni "Studenti in azione".

È stato fatto ricorso alla «propaganda di informazioni su un possibile inasprimento delle libertà politiche durante la campagna pre-elettorale». Sono alcuni strumenti individuati «per conquistare il controllo durante il processo elettorale ed eliminare ogni possibile forma di finanziamento alla maggioranza filopresidenziale in parlamento». E poi «il modo migliore per compromettere personalmente Akaev è il metodo della propagazione delle informazioni sui mezzi di opposizione circa la partecipazione di sua moglie in macchinazioni finanziarie».

Infine c’è la politica dell’hamburger: «Consideriamo la divulgazione del modo di vivere americano particolarmente importante per limitare l'influenza russa» e viceversa «rinforzare la nostra influenza in Asia centrale».

Ecco la traduzione del testo integrale del documento.

Ambasciata degli Stati Uniti
Bishkek  
Repubblica kirghisa
30 dicembre 2004.

Rapporto sulla situazione pre-elettorale

"L’analisi della situazione sociale e politica in Kirghizistan mostra un aumento nell’instabilità la vigilia delle elezioni parlamentari nel Paese. Insieme alla crisi economica e all’impoverimento della nazione, di contorno con la corruzione negli organismi pubblici e la perdita di occupazione, alcuni fattori ambientali hanno avuto conseguenze sulla regolazione della situazione politica, come per esempio l’influenza di Russia, Cina, Uzbekistan, Kazakhstan".

"In second’ordine, l’influenza dei Paesi europei e delle idee islamiche radicali, che giungono dall'Iran. I risultati di un sondaggio dell'opinione pubblica in Kirghizistan — condotto dall'Ambasciata degli Usa insieme con Usaid, dall'Istituto democratico nazionale, dall'Istituto di ricerca della repubblica e da altre organizzazioni internazionali fra le quali "Freedom House", Internews Network, Fondazione Soros e Fondazione Eurasia — circa l’influenza dei diversi Paesi sull'attività politica della popolazione, ci consentono di concludere che attualmente nessuno di questi Paesi ha un’influenza prevalente".

"Unica eccezione è la Russia, reputata in modo considerevole in Kirghizistan poiché ha conservato numerosi legami con questa repubblica. Akaev, essendo il "protegé" della Russia, è governato da Mosca. Comunque, non abbiamo dati su finanziamenti russi a candidati o partiti. Per quanto riguarda la Cina, le prospettive di sviluppo dell’area Centro-asiatica pone Pechino nella dipendenza dalle risorse energetiche del Kirghizistan e dalle centrali elettriche".

"Tuttavia, la politica internazionale del Kirghizistan punta sul commercio e sull'espansione economica, politica che coincide con gli ulteriori piani della Cina in particolare per quando riguarda l’energia elettrica e le risorse idriche disponibili. Questo tema deve essere esaminato con attenzione, con un particolare riguardo alla politica di Pechino e alla sua presenza nella regione".

"La nostra presenza militare in Kirghizistan "irrita" Pechino e il fatto che la nostra base aerea militare nell'aeroporto Manas a Bishkek sia in condizione di "interim" dà a Pechino motivi per sperare in un possibile ritiro delle forze degli Stati Uniti dal Kirghizistan. A questo proposito, abbiamo certezze che dovremo attenderci passi decisivi del Governo cinese contro l'espansione della nostra presenza militare nella regione. Attualmente la Cina presta un sostegno ufficioso a quei politici propensi a ulteriori sviluppi dei rapporti con Pechino e alla riduzione del nostro contingente militare di Kirghizistan".

"Inoltre sono chiaramente insufficienti gli aiuti di Akaev nella lotta contro il separatismo degli Uiguri e contro l'estremismo religioso. Alla luce delle azioni terroriste della scorsa estate contro le imprese degli Usa in Uzbekistan, di informazioni del Dipartimento di Stato e dei nostri servizi segreti circa ulteriori programmi dei terroristi riguardo all'ambasciata degli Stati Uniti in Kirghizistan, siamo davanti a una minaccia reale, che è basata su azioni politiche del partito estremista religioso Hizb-ut-Tahrir e delle sue idee islamiche radicali, le quali hanno un effetto negativo sulla formazione della situazione pre-elettorale del Paese".

"Secondo le informazioni di prima mano, il radicalismo ora è attivamente sostenuto dall'Iran, dall’Uzbekistan e dall'Arabia Saudita. L'attività degli islamici è orientata verso la costruzione di moschee, l'organizzazione di centri formativi religiosi, l'organizzazione di pellegrinaggi e corsi di istruzione dei capi religiosi kirghisi in altri Paesi musulmani. Attualmente in Kirghizistan operano circa 30 organizzazioni e associazioni musulmane. Fra loro l'attività più rilevante è sviluppata dalla sede locale dell’organismo internazionale di beneficenza "al-Vakf al-Islami".

"Il capo Muntazir abu-Hasan ha rapporti amichevoli con Akaev, Sabirov, i capi di segreteria A.Narmatov, M.Magomedov, O.Ciotonov. Abbiamo raccolto dati relativi ai contatti della direzione del partito "Hizb-ut-Tahrir" con i rappresentanti della diaspora cecena".

"Secondo le nostre analisi, Sabirov e T. Bakir, capi di "Erkin Kirghizistan", otterranno il sostegno delle organizzazioni musulmane sulle prossime elezioni. Inoltre mantengono collegamenti con i sostenitori della "linea dura" di Hizb-ut-Tahrir con l’obiettivo di legalizzare in Kirghizistan questo partito. Nei viaggi dalle regioni del Sud del Paese, alcuni membri dell'ambasciata hanno trovato informazioni sulla diffusione degli opuscoli stampati da Hizb-ut-Tahrir", che propagandano l'estremismo e la legge religiosa della shariat. Considerando gli interessi della nostra presenza nella regione e gli sviluppi della società democratica in Kirghizistan, il nostro obiettivo di fondo - in conformità con i programmi già decisi - un aumento nella pressione su Akaev per forzarlo a ritirarsi dopo le selezioni parlamentari".

"Considerando che questo programma ha un'importanza eccezionale, pensiamo che l'odierna opposizione sia insufficientemente forte per sfidare le autorità, anche se Akaev ha dichiarato che non intende prolungare il suo incarico. Sappiamo che i sostenitori di Akaev sospettano che l'opposizione prepari uno scenario elettorale simile a quanto avvenuto in Georgia e in Ucraina. Ciò era stato confermato ad Akaev durante l'incontro del Consiglio di sicurezza della repubblica che si è svolto in dicembre. Nel caso di prolungamento della presidenza, Akaev in sostanza cercherà sostegni fra la parte russa della popolazione, fra altre minoranze etniche e fra le migliaia di cittadini che ora fanno affari in Russia".

"A questo proposito, per la progettazione migliore delle tattiche pre-elettorali dobbiamo ricordarci che la Russia è il principale datore di lavoro in Kirghizistan. Inoltre l'opinione pubblica pro-russa e la popolarità del presidente russo sono molto forti in alcune regioni settentrionali del Paese".

"Secondo gli elementi in nostro possesso, trasmessi in precedenza allo State Department, attualmente sono attive due formazioni nell'arena politica del Kirghizistan. Si contenderanno i seggi al Parlamento e successivamente proporranno i loro candidati alla presidenza. In primo luogo, questi sono i raggruppamenti pre-elettorali del movimento popolare del Kirghizistan. Durante il luglio 2004 si sono uniti sei partiti dell’opposizione, che hanno proposto l’ex primo ministro K. Bakiev come candidato incontrastato per la carica presidenziale. Penso che egli sia il candidato più accettabile nella funzione dello sviluppo fruttuoso dei rapporti fra gli Usa e il Kirghizistan".

"Mi sono incontrato con Bakiev parecchie volte e gli ho confermato il sostegno del presidente e del Governo statunitensi. Bakiev ha espresso il suo intendimento di ricorrere a questo sostegno dopo la vittoria del suo blocco alle elezioni parlamentari. Secondo lui, dopo il coinvolgimento ambiguo degli Stati Uniti nelle elezioni in Georgia e in Ucraina, un sostegno statunitense esplicito dimostrato al candidato può produrre l’effetto negativo sulla sua reputazione politica. Inoltre, egli è contro la rottura dei rapporti con la Russia dopo le critiche al suo partito sull'interferenza della Russia nelle elezioni ucraine".

"Tra altri capi politici significativi citiamo M. Ashirkulov, ex segretario del Consiglio di sicurezza, e F. Kulov, finora detenuto. Rappresentano il nuovo partito "Unione civile per le elezioni oneste". Abbiamo avuto assicurazioni sul fatto che la popolarità crescente di Ashirkulov si è incrementata dopo gli scandali recenti e il suo ritiro dimostrativo dal comitato di presidenza".

"A parer nostro, questa azione era mirata in modo speciale a dare assistenza all'amico presidente, di modo che avrebbe diretto "l'opposizione fantoccio". A questo proposito, proponiamo di continuare i contatti con l’altro rappresentante dell’opposizione, F.Kulov, di cui il periodo di detenzione terminerà a metà 2005. Il fatto di godere la popolarità meritata e il fatto che è diventato vittima del regime avrà un potenziale significativo per negoziare la presidenza. F.Kulov condivide ed è sostenitore dei concetti statunitensi di libertà e democrazia e può essere considerato come il secondo candidato per la presidenza qualora il primo candidato, Bakiev, dovesse perdere".

"Inoltre continuiamo con successo a sviluppare i contatti con un altro capo dell’opposizione, R. Otunbaev, ex ministro degli Esteri. Attraverso fondazioni istituite da lui, abbiamo prodotto la nascita di meccanismi di lobby mirati all’estabilishment e al supporto di specifiche organizzazioni non governative ed anche l'organizzazione di un sistema unitario di mass-media per illuminare nel modo migliore l'intero Paese sulla dichiarazione di non-intervento della Russia negli affari interni del Kirghizistan. Con l’obiettivo di garantire pari condizioni e sussidi ai capi dell’opposizione democratica nell'accesso al potere, la nostra operazione di base per il periodo pre-elettorale è gettare il discredito sulle autorità ora al Governo e sul regime incapace e corrotto di Akaev, sul suo orientamento filo-russo e sull’uso illegale di una "risorsa amministrativa" per le elezioni. A questo proposito, la Commissione democratica — insieme con l'ambasciata, la Fondazione Soros, la Fondazione Eurasia a Bishkek in collaborazione con Usaid — ha organizzato gruppi di elettori politicamente attivi per ispirare disordini contro i candidati pro-presidente".

"Abbiamo istituito (e aperto il relativo finanziamento) l'ufficio stampa indipendente — il centro di sostegno per i media e l'agenzia Akipress — per l'illuminazione imparziale delle elezioni e con l’obiettivo di ridurre l'influenza della propaganda statale sui media. Inoltre abbiamo offerto il contributo finanziario a tv e radio non governative. Secondo i risultati di sondaggi pubblici, possiamo giungere alla conclusione che soltanto la minoranza della popolazione, ex cittadini dell’Urss, è soddisfatta di una stretta collaborazione con la Russia".

"I giovani essenzialmente sono orientati verso l'Occidente. Di conseguenza consideriamo la divulgazione del modo di vivere americano fra loro particolarmente importante per limitare l'influenza russa. Nei 45 maggiori istituti scolastici sono attive le organizzazioni "Studenti in azione", che progettiamo di usare con beneficio durante le elezioni parlamentari e presidenziali".

"Nel nostro punto di vista, sono risultate del tutto insufficienti le risorse fuori budget (5 milioni di dollari) stanziate dallo State Department per la realizzazione di seminari in tutte le grandi università kirghise e per l'organizzazione di viaggi di istruzione nei Paesi occidentali".

''Conclusioni"

"Nella prospettiva della situazione pre-elettorale, nel tentativo di rinsaldare scelte di alleanze oneste e democratiche nella Repubblica kirghisa e per conservare le nostre posizioni nei media e i contatti con i capi di opposizione, propongo di focalizzarci sul discredito del regime politico attuale e di fare in modo che Akaev e i suoi sostenitori siano al centro della crisi economica. Dobbiamo anche intraprendere misure per la propaganda delle informazioni su un possibile inasprimento delle libertà politiche durante la campagna pre-elettorale".

"Il modo migliore per compromettere personalmente Akaev è il metodo della propagazione delle informazioni sui mezzi di opposizione circa la partecipazione di sua moglie in macchinazioni finanziarie e sulla corruzione, con l'indicazione dei funzionari. Inoltre suggeriamo la diffusione sui suoi programmi possibili per la presidenza, e così via tutti questi strumenti aiuteranno a formare un’idea di un presidente assolutamente incapace".

"Sono essenziali un aumento del contributo finanziario a 30 milioni di dollari ai partiti dell’opposizione nella fase iniziale delle elezioni parlamentari e presidenziali e la costituzione di finanziamenti per le organizzazioni non governative, compresi l'Istituzione democratica nazionale, l'Istituto internazionale della repubblica, la Freedom House, Internews network e il Fondo Eurasia, poiché hanno raggiunto risultati essenziali all’interno della cornice di larga diffusione di informazioni fra la popolazione sulla preparazione delle elezioni e circa i processi del consolidamento delle forze politiche".

"Per la minimizzazione dell’influenza russa durante le elezioni, dobbiamo convincere i partiti di opposizione a fare appelli al Governo russo perché non intervenga negli affari interni del Kirghizistan. Considerando la preparazione del programma del Dipartimento di Stato per il periodo di 2005-2006, con l’obiettivo di rinforzare la nostra influenza in Asia centrale, noi consideriamo questo Paese come base per l'avanzamento del processo di democratizzazione in Tagikistan, Kazakhstan e Uzbekistan e la diminuzione dell’influenza cinese e russa in questa regione. L'istituzione di un’opposizione legale democratica nel Parlamento kirghiso è estremamente importante".

"Per raggiungere questo obiettivo, dovremmo attrarre gruppi di osservatori indipendenti di organizzazioni umanitarie occidentali, l’Ocse e il personale delle sedi in Kirghizistan dell’Unpd. Questo è necessario per conquistare il controllo durante il processo elettorale ed eliminare ogni possibile forma di finanziamento alla maggioranza filopresidenziale in parlamento".

Stephen Young
The U.S. Ambassador to Kyrgyz Republic

Articolo e traduzione del documento di Gustavo Flobert