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da www.kprf.ru
 
Il Partito dei Comunisti della Kirghizia si prepara alle elezioni
 
30/10/2007
 
L’articolo è stato scritto da Serghey Kozhenjakin per la “Pravda” ed è stato ripreso dal sito internet del Partito Comunista della Federazione Russa.
 
In Kirghizia continuano a susseguirsi importanti avvenimenti politici, provocati dall’iniziativa costituzionale del presidente Kurmanbek Bakiev. Scavalcando il parlamento, il capo dello stato ha costretto alle dimissioni il governo con un decreto e ha indicato nel 16 dicembre la data per lo svolgimento di nuove elezioni parlamentari.
 
Ora nel paese si è ormai entrati nella fase più vivace della preparazione dei partiti alle elezioni. Sebbene ufficialmente nella repubblica siano registrati oltre 100 partiti politici, in realtà sono solo tre le forze tra le quali si svilupperà la competizione elettorale. In primo luogo, c’è il partito filo-presidenziale “Ak-Zhol” (“Cammino luminoso”), creato il 15 ottobre scorso per iniziativa dello stesso Kurmanbek Bakiev. In esso sono già confluiti alcuni partiti e movimenti politici come “Mio Paese” “Comunità”, “Nuovo Kirghiztan” e altri. Gli esperti ritengono che Bakiev abbia deciso di ripetere l’esperienza dei colleghi kazakho e russo, creando un poderoso partito di potere che, nelle sue intenzioni, dovrebbe conquistare la maggioranza dei seggi nel nuovo parlamento. Al raggiungimento di questo risultato potrebbe concorrere lo stanziamento delle risorse dell’amministrazione pubblica. E’ non è casuale che si stia già assistendo ad una “distribuzione” di sovvenzioni per favorire l’adesione al nuovo partito. Mentre nei media controllati dal potere si è dato inizio ad una martellante campagna a favore di “Ak-Zhol”.
 
Siamo in presenza anche di un consolidamento della “opposizione democratica”, l’organizzatrice delle mobilitazioni di massa dell’autunno 2006 e della primavera 2007. Il 24 ottobre è stata annunciata la costituzione di un blocco unitario di opposizione, che parteciperà alle elezioni con i simboli del partito “Ata-Meken” (“Patria”).
 
Terza forza è il Partito dei Comunisti della Kirghizia (PKK), che si presenterà da solo alle elezioni, senza allearsi né con il partito filo-presidenziale né con il blocco della “opposizione democratica”. Come fanno rilevare molti politologi e sociologi, il PKK ha molte possibilità di affermazione. Occorre ricordare che, l’unica volta in cui le elezioni parlamentari si sono svolte almeno in parte su liste di partito (nel 2000), il Partito dei comunisti si è piazzato al primo posto. Secondo i dati ufficiali, allora avrebbe votato comunista il 28% degli elettori, malgrado in realtà i voti fossero di più. A parere del Presidente del PKK, Iskhak Masaliev, l’unico elemento positivo del nuovo testo costituzionale è rappresentato dall’elezione di tutti i 90 deputati con il sistema proporzionale. “Noi dobbiamo sapere approfittare di questa opportunità e conquistare il maggior numero possibile di seggi parlamentari”, - ha rilevato. “Nel suo intervento in occasione della fondazione del partito “Ak-Zhol”, il presidente Bakiev ha affermato che non esiste al momento nella repubblica un solo partito in grado di assumere la responsabilità del destino del paese. Non è vero. Questo partito esiste. E’ il nostro partito, il Partito dei comunisti. Solo noi presentiamo un programma elaborato, la cui applicazione contribuirebbe a dare soluzione a tutti i complessi problemi che oggi travagliano la Kirghizia”.
 
In questo momento il PKK è impegnato nella preparazione delle elezioni. Per il 3 novembre è stato convocato il congresso che dovrà decidere la composizione delle liste. Anche l’imminente 90° anniversario del Grande Ottobre verrà utilizzato dai comunisti della Kirghizia come passaggio importante della loro campagna elettorale.
 
Traduzione dal russo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare