www.resistenze.org - popoli resistenti - lettonia - 21-06-07

da www.ptb.be
http://www.ptb.be/scripts/article.phtml?lang=2&obid=33995
 
Lettonia: quattro deputati comunisti nel paese che mette al bando i comunisti
 
Nelle elezioni di ottobre 2006, il Partito Socialista di Lettonia ha ottenuto quattro seggi su cento. “Solidaire” (giornale del Partito del Lavoro del Belgio, nota del traduttore) ha incontrato uno degli eletti, Aleksandrs Golubovs.
 
Jef Bossuyt
 
07/03/2007
 
La Lettonia è praticamente il solo paese europeo dove i ministri hanno personalmente inaugurato un monumento in onore di una divisione blindata delle SS. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991, il Partito comunista è stato proibito. Ma sotto il nome di Partito socialista di Lettonia, i comunisti sono di nuovo presenti con quattro rappresentanti nel Parlamento. Aleksandrs Golubovs è medico della struttura pubblica ed effettua sempre visite un giorno alla settimana. E’ già al suo quarto mandato parlamentare. Si ricorda ancora molto bene della prima volta, nel 1995.
 
Aleksandrs Golubovs. Era un momento difficile. Il Partito comunista era stato messo fuori legge. Il nostro presidente, Alfreds Rubiks, era stato arrestato. Egli ha atteso quattro anni prima di essere processato ed è stato liberato dopo sei anni. E’ dopo il carcere che ha fondato nel 1994, con qualche sostenitore, il Partito socialista di Lettonia. L’anno seguente, figuravo nella lista e fui eletto subito.
 
Nelle elezioni nazionali ha ricevuto 80.000 voti di preferenza! Come spiega questo straordinario risultato?
 
Aleksandrs Golubovs. Soprattutto grazie agli incontri con la gente. Noi li annunciamo in anticipo con manifestini. Organizziamo delle vere assemblee popolari, accuratamente preparate dalle nostre cellule di base incaricate di trovare le sale, i fondi e di redigere gli inviti. A volte ci ritroviamo in 25, altre in 100. Chiediamo alle persone che cosa vorrebbero cambiare. C’è un microfono e ognuno può esprimersi. I problemi sono messi in evidenza: un uomo vorrebbe restaurare la sua casa, un disoccupato non sa che fare per trovare un lavoro, un giovane pensa di emigrare…Gli altri partiti non propongono questo tipo di assemblee, pagano profumatamente per andare in televisione e far distribuire lussuosi depliant nelle stazioni.
 
Quali sono i temi per i quali siete conosciuti?
 
Aleksandrs Golubovs. La lotta per il diritto alla casa. Nel 1940, quando la Lettonia faceva parte dell’Unione Sovietica, i blocchi di appartamenti e immobili sono stati nazionalizzati. I prezzi erano dunque molto bassi. Nel 1991, tutte queste abitazioni sono state restituite ai vecchi proprietari a gran danno dei locatari, tanto più che la legge autorizza dopo il 1° gennaio 2007 un aumento illimitato degli affitti. In precedenza, c’era un affitto massimo per metro quadrato. Migliaia di famiglie rischiano di trovarsi sulla strada. Le persone anziane, gli invalidi, e le famiglie numerose non sanno cosa fare per pagare. Queste persone devono essere indennizzate per potere acquistare o affittare un altro alloggio. Bisogna mettere fine all’aumento degli affitti, ed esigiamo inoltre la costruzione di nuove case popolari.
 
Al di fuori delle campagne elettorali, mantiene i contatti con i suoi elettori?
 
Aleksandrs Golubovs. Certamente. Tutti i venerdì, rendo visita agli abitanti del mio distretto, come un medico che visita a domicilio. A settembre, ho inoltrato una denuncia contro un’impresa di trattori e materiali di costruzione responsabile di inquinamento sonoro in un quartiere residenziale. Per gli altri partiti la proprietà privata degli uomini d’affari è sacra, ragion per cui si rifiutano di intervenire. Allora ho indirizzato una lettera al proprietario nella mia qualità di parlamentare. Due settimane più tardi, siccome il baccano non era ancora cessato, mi sono rivolto di persona al proprietario. Poiché l’ho minacciato di inviargli un’ispezione, costui si è preso una tale paura di dover pagare una grossa contravvenzione, che ha fatto immediatamente cessare i rumori.
 
Ha un consiglio da dare ai candidati PTB+ (è la sigla delle liste aperte agli indipendenti e al movimento del Partito del Lavoro del Belgio, protagoniste di una recente discreta affermazione elettorale, nota del traduttore) in Belgio?
 
Aleksandr Golubovs. Rispondere ad ogni domanda, appello o lettera. Anche se non avete la soluzione, le persone non dimenticheranno che avete risposto. Prendere in considerazione tutti i problemi. In caso di protesta, afferrare l’opportunità. Fare in modo, se possibile, che si parli di voi nella stampa a tutti i livelli.
 
Traduzione dal francese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare