www.resistenze.org - popoli resistenti - lituania - 02-05-08 - n. 226

da Avante - www.avante.pt/noticia.asp?id=24406&area=8
 
Lituania: successo della lotta dei docenti
 
“Avante”
30/04/2008
 
I professori della Lituania, uno dei tre stati del Baltico, hanno ottenuto all’inizio di aprile un aumento salariale del 25%, dopo una lotta che si è protratta per tre settimane in marzo.
 
Sebbene sia passata praticamente inosservata nella generalità della stampa, questa lotta ha avuto anche come conseguenza le dimissioni, il 7 aprile, del ministro dell’Educazione, Roma Zakaiteiene, che era stato nominato a questo incarico nel luglio 2006, e che è stato censurato due volte nel parlamento per non essere riuscito a porre fine allo sciopero degli insegnanti.
 
In vista delle elezioni legislative previste per il 12 ottobre prossimo, il primo ministro, Gediminas Kirkilas, avrebbe preferito ottenere un compromesso attraverso l’assicurazione del raddoppio dei salari dei professori nel 2009 e 2010. Ma i cinque sindacati, che rappresentano circa 45 mila docenti del paese, hanno respinto la proposta, esigendo la valorizzazione immediata dei risultati ottenuti.
 
Rispetto al 50% richiesto dalla categoria, il governo ha concesso un 10 per cento già in maggio e più del 25% in settembre. La proposta ha tranquillizzato temporaneamente il settore, i professori hanno accettato la tregua e ripreso il lavoro, ma sanno che la situazione non è ancora risolta.
 
Inflazione elevata
 
La Lituania registra uno dei più elevati tassi di inflazione dell’Unione Europea (11,2% nel mese di marzo) e le politiche restrittive imposte da Bruxelles si sono riflesse prima di tutto nel congelamento dei salari dei funzionari pubblici, dando luogo ad un’impressionante perdita del potere d’acquisto.
 
In una dichiarazione all’inviato del giornale francese Le Monde (22.04), Aldina Kinduriene, professoressa di matematica a Vilnius, capitale lituana, confessa: “Mi limito a comperare lo stretto necessario, pane, farina, latte, un poco di carne, salsicce soprattutto, le meno care che trovo”.
 
Oggi, un professore con 33 anni di carriera riceve 1750 litas (507 euro). All’inizio della carriera lo stipendio non raggiunge la metà di questa cifra. Ridotti alla sopravvivenza in condizioni di miseria, i professori di    questa ex repubblica dell’Unione Sovietica non guadagnano a sufficienza per comprare un buon libro, che costa tra i 50 e i 100 litas (da 15 a 29 euro), o per assistere ad un concerto, i cui biglietti oscillano tra i 150 e i 200 litas (da 44 a 56 euro), mentre nessuno di loro si sogna di fare un viaggio all’estero (Le Monde, 22.04).
 
Traduzione dal portoghese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare