www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 06-10-18 - n. 685

Il 2 Ottobre non si dimentica!

In occasione del 50° anniversario della repressione a Tlatelolco

Partito Comunista del Messico (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/10/2018

Siamo giunti al 50° anniversario della repressione di Stato contro il movimento studentesco-popolare del 2 ottobre [1968] in Piazza delle tre culture a Tlatelolco. Gustavo Díaz Ordaz, Luis Echeverría Álvarez, la segreteria della Difesa nazionale e il Partito Rivoluzionario Istituzionale appaiono come gli evidenti responsabili del crimine, che è al tempo stesso responsabilità dello Stato borghese messicano, i cui attuali amministratori non sono esenti da colpe, perché i crimini contro l'umanità non si prescrivono.

La repressione militare e poliziesca aveva come obiettivo la decapitazione dell'organizzazione studentesca e quello di colpire la lotta per la democrazia e la libertà. Per questo motivo, oltre alle uccisioni, furono incarcerati molti quadri della gioventù comunista e del Partito Comunista Messicano.

Dura fu la repressione a Chihuahua, Morelia, Veracruz, Morelos, Puebla, Durango, Città del Messico, contro operai, contadini e studenti. Feroce la persecuzione della Direzione federale di sicurezza contro i quadri delle organizzazioni sociali: spionaggio, molestie, minacce, incarceramenti e assassinii furono la costante dei sei anni di presidenza di Gustavo Díaz Ordaz, proseguite dal successore Luis Echeverría, che portò ai massimi tali misure con la "guerra sporca", i sequestri, le sparizioni forzate, la tortura, i gruppi paramilitari, le violenze.

Queste caratteristiche, tuttavia, sono insite a qualsiasi stato borghese, incluso quello messicano, prima di Díaz Ordaz e fino ai nostri giorni, e per quello che abbiamo visto fino ad oggi, proseguiranno durante il sessennio di López Obrador, poiché dovrà convivere con l'Esercito e la Marina, alle loro condizioni, assicurandone l'impunità a fronte di tutti i crimini che hanno commesso.

Nella gioventù e fra gli studenti del 1968, c'erano i giovani comunisti, che con allegria e creatività, con organizzazione e fermezza diedero il loro contributo alla lotta di classe. Rendiamo omaggio ai giovani comunisti di allora, a coloro che morirono, a coloro che furono incarcerati, a coloro che continuano a lottare oggi coerentemente con gli ideali di allora, più attuali che mai. Rifiutiamo la versione che lo descrive come un movimento spontaneo, poiché fu il risultato di organizzazione e lotte studentesche e universitarie importanti, in particolare quelle del Politecnico, della Centrale nazionale degli studenti. Con lo spontaneismo saremmo condannati alla sconfitta, con l'organizzazione invece le possibilità di vittoria aumentano.

Ma è vero che il movimento del 1968 fu avvolto dal protagonismo della piccola borghesia, la "nuova sinistra", che tanto ha contribuito a frenare la lotta di classe, a ritardarla. E' vero anche che il movimento del 1968 smascherò il carattere fallace e parastatale delle correnti opportuniste – come il lombardismo (*) – che serrarono le fila con Díaz Ordaz.

Siamo ancora obbligati a fare un bilancio distinto da quello che viene presentato in questo 50° anniversario e nel quale si cerca l'istituzionalizzazione del movimento del 1968. Proprio come l'ideologia della Rivoluzione Messicana ha articolato un mito in cui gli avversari nutrivano l'ideale dell'unità nazionale, oggi tutte le lotte, indistintamente del loro carattere di classe, formerebbero il quadro della riconciliazione nazionale. Se ieri si identificavano Madero con Zapata, Villa con Carranza, oggi allo stesso modo si accostano gli studenti assassinati nel '68 a reazionari come Clouthier e Salvador Nava. E' qualcosa che non coincide con le cause e gli obiettivi del '68 messicano ed è intollerabile che vogliano appropriarsi di una lotta che fa parte della corrente di coloro che lottano contro il sistema capitalista. E' altrettanto inammissibile che si cerchi di riabilitare figure che accettarono la repressione, come Porfirio Muñoz Ledo, deputato di MORENA nell'attuale legislatura e presidente della Camera dei deputati, e come Manuel Bartlett, che collaborò con la strategia governativa per infiltrare e disarticolare il movimento studentesco negli '60 e '70.

Rivendicando la lotta degli studenti nel 1968, rendendo omaggio ai caduti del 2 ottobre, facciamo nostre le loro bandiere contro l'ingiustizia, lo sfruttamento, l'autoritarismo. Facciamo nostro il loro ideale per un mondo nuovo, che si esprimeva nell'immagine del Comandante Ernesto Guevara che accompagnava ogni mobilitazione. Rivendichiamo inoltre che l'unica forma di ottenere giustizia passa dal rovesciamento dello Stato borghese messicano e la creazione del potere operaio, che sveleà tutti i crimini della borghesia messicana e stabilirà le pene appropriate per tutti i colpevoli, senza nessun accordo di impunità.

Il 2 Ottobre non si dimentica!

L'Ufficio politico del Comitato Centrale del PC

Ndr

(*) Lombardismo, dal fondatore del Partito Popolare, Vicente Lombardo Toledano, sostiene la possibilità di via messicana e pacifica al socialismo, con un avanzamento a tappe tramite l'alleanza della classe operaia con la borghesia nazionale e settori governativi progressisti.


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