www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 12-11-19 - n. 728

PCM: Condanniamo il colpo di stato in Bolivia

Partito Comunista del Messico (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

12/11/2019

Il Partito Comunista del Messico condanna il golpe prodotto in Bolivia, sotto la conduzione di forze reazionarie, di polizia e militari, approfittando dei limiti, le concessioni e contraddizioni del governo boliviano, vale a dire del progressismo.

Facciamo notare che il fattore esterno, principalmente dell'OSA come strumento delle politiche imperialiste, è stato fondamentale per le forze reazionarie interne. L'OSA è uno strumento dell'imperialismo contro tutti i popoli d'America. È necessario porre fine alla sua esistenza come organismo sovranazionale che attenta la sovranità popolare e l'autodeterminazione dei popoli e delle nazioni. Il PCM lotterà per l'uscita del Messico dall'OSA, denunciando il suo carattere di classe.

Condanniamo la persecuzione contro le organizzazioni indigene e popolari, contro i sindacati, la classe operaia. Esprimiamo la nostra solidarietà al Partito e la Gioventù Comunista di Bolivia.

Esprimiamo la nostra solidarietà con la resistenza popolare che si manifesta nelle città e nelle campagne di Bolivia, ribadendo che la storia la scrivono i lavoratori, i popoli.

Riteniamo che, anche alla luce degli ultimi avvenimenti continentali, il cosiddetto ordine costituzionale - al quale le diverse forze politiche e soprattutto quelle vicine al progressismo e alla socialdemocrazia rendono un sincero culto feticista - non è altro che una delle opzioni legali ed extralegali per dirimere le controversie tra diversi gruppi di potere della borghesia e i vari gestori della dittatura della classe dominante.

Questo denominato ordine costituzionale borghese è complementare con le alternative del colpo di stato. La socialdemocrazia in America Latina, anche definita come progressismo, ha accettato le leggi del gioco borghese e ha trasformato le sue gestioni dello sfruttamento e del saccheggio in illusioni di miglioramento per la classe operaia e i settori popolari. In diversi casi, ha accentuato la militarizzazione; ha deciso la partecipazione delle sue Forze Armate in coalizione internazionali che le addestrano nella lotta di classe all'interno dei rispettivi paesi e li rende partecipi alle aggressioni imperialiste e per la ripartizione del mondo; intensifica il peso dell'Esercito e delle forze repressive nella vita nazionale.

Le armi con cui la borghesia compie sommosse e golpe, come in Bolivia, sono state preservate, sviluppate e rafforzate dal cosiddetto progressismo. In Bolivia, quello stesso progressismo è stato travolto dagli strumenti della borghesia con cui governava, i più colpiti sono le forze operaie e popolari che affrontano la situazione.  In questo modo, la borghesia cambia rotta a seconda della crisi economica che avverte, e si collega ai decenni del progressismo allo scopo di succedervi con un'altra gestione capitalista di chiari orientamenti reazionari. Limitarsi alla lotta anti-neoliberista o all'esistenza di governi "contrari al neoliberismo" significa rimanere nel terreno politico favorevole alla borghesia.

Davanti agli avvenimenti in Bolivia, i popoli latinoamericani devono trarre le lezioni pertinenti. La pretesa di realizzare cambiamenti profondi e radicali conservando lo Stato borghese, si scontra con la dura realtà in cui la borghesia impone infine l'ultima parola con i mezzi che più considera convenienti.

La via delle riforme non propizia un'accumulazione di forze nella direzione di salti qualitativi rivoluzionari, anzi può smobilitare ulteriormente le forze popolari, facilitando il cammino verso offensive conservatrici e reazionarie della gestione capitalista. Andare contro il neoliberismo senza puntare contro il capitalismo significa mantenere intatte le base dei problemi contemporanei dei lavoratori e dei popoli.


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