www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 03-09-20 - n. 759

Verità e menzogne del Governo di López Obrador

Pável Blanco Cabrera * | elcomun.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

02/09/2020

Due anni fa in Messico ha vinto le elezioni per la Presidenza della Repubblica Andrés Manuel López Obrador, e nella stessa contesa, il suo partito il Movimento di Rigenerazione Nazionale (MORENA) e i suoi alleati il Partito del Lavoro, Partito Verde Ecologista del Messico e Partito Incontro Sociale, hanno ottenuto la maggioranza nelle due camere del Congresso dell'Unione: quella dei deputati e dei senatori. Ossia un rapporto di forza favorevole per portare avanti il suo progetto politico, senza ostacoli.

Obrador ha avuto un importante appoggio popolare perché in qualche modo è riuscito a presentarsi come portavoce del cambiamento, ma è tempo di fare un bilancio se è stato così, o se tali aspettative sono infondate.

López Obrador si è presentato per molti anni come critico della gestione neoliberale, come contrario alle privatizzazioni e agli accordi internazionali lesivi della sovranità, soprattutto il TLCAN, per qualche periodo si è scagliato contro il salvataggio delle banche private con risorse pubbliche. Il suo discorso si inscriveva in quello che proponevano i governi borghesi keynesiani: il "nazionalismo rivoluzionario".

Noi pensiamo che l'"antineoliberismo" non significa andare alla radice dei problemi che affliggono il grosso della popolazione in Messico, ossia la classe operaia e i settori popolari; che l'esperienza di più di due decenni di "progressismo" ci ha dimostrato che "antineoliberismo" significa alternare la forma di gestire il capitalismo, ma non porre la sua fine: oggi neoliberista, domani keynesiana, nell'essenza non fa altro che prorogare lo sfruttamento e l'oppressione. Per conquistare i cambiamenti profondi il Messico necessita di una Nuova Rivoluzione, e per questo lavoriamo; ma vediamo in cosa è consistito l'"antineoliberismo" di Obrador al Governo, e se corrisponde con chi l'ha appoggiato per questo, sia nel nostro paese, come in altri. Più tardi tornerò sulla via del socialismo, e il dibattito con chi considerando giusto questo questo percorso lo mette da parte per "realismo politico".

L'economia

Qualcuna delle privatizzazioni iniziate a metà degli anni '80 è stata ripristinata? A proposito delle banche, qualcuna è stata rinazionalizzata? No. Tuttavia, rappresentanti del capitale bancario esercitano importanti responsabilità nel Gabinetto governativo, ad esempio, Olga Sánchez Cordero, consigliera del gruppo finanziario Banorte occupa la seconda responsabilità del Potere Esecutivo, la Segretaria di Governo. Inoltre si rafforza la banca privata trasferendo importanti somme del bilancio federale, come i programmi sociali, che sono sono consegnati attraverso la banca privata, come è il caso della Banca Azteca, di proprietà del magnate Ricardo Salinas, titolare del monopolio Grupo Salinas, di comunicazione, finanze e commercio, che ha uno dei suoi dipendenti, Esteban Moctezuma, come Segretario dell'Istruzione Pubblica. Bene, vediamo il caso tanto scandaloso che ha significato la privatizzazione della TV pubblica durante il governo di Carlos Salinas de Gortari, con una gara truccata, pregna di corruzione e a prezzi d'asta, e che oggi non solo è intoccabile, ma Ricardo Salinas Pliego è citato di volta in volta come esempio dell'"imprenditore sociale", e con un importante peso in qualsiasi decisione del governo, oltre al fatto che i suoi profitti sono garantiti e estesi. O l'emblematico caso di Slim, titolare del monopolio América Movil, anch'esso grande beneficiario dell'attuale governo. Come alcune volte affermiamo: economia dei monopoli, potere dei monopoli.

In piena pandemia, qualche settimana fa, López Obrador si è riunito con Trump, a Washington, accompagnato dai principali gruppi monopolisti del Messico, per annunciare l'entrata in vigore del T-MEC, battezzato come il TLCAN 2.0, un accordo interstatale imperialista; dal 1994 i legami di quest'accordo sono state pesanti catene per la classe operaia di tutta l'America del Nord, e un paradiso per i capitali dei tre paesi. Certamente i sostenitori della corrente "antineoliberista", pensavano che con Obrador, ci sarebbe stata una svolta verso la multipolarità, ma invece viene sbattuto loro la porta in faccia, poiché Trump e gli assemblatori di automobili nordamericani hanno richiesto la rinegoziazione del Trattato nella loro guerra commerciale con i capitali cinesi. Ossia, Obrador serra le fila con la corrente protezionista del capitalismo della quale fa parte il presidente degli USA. Per dirlo in modo chiaro: tutto il discorso di sovranità e indipendenza nazionale, è lettera morta, demagogia, in Obrador. Coloro che per questa ragione l'hanno appoggiato sono d'accordo con il T-MEC, o preferiscono esser complici in nome della "tattica"?

Sono rimasti intatti anche gli impegni con il FMI, BM, debito estero, ecc. Ci piacerebbe discutere del perchè il keynesismo non è una soluzione operaia e popolare, con i sostenitori della corrente "antineoliberista", ma il suo apostolo in Messico continua a sviluppare la gestione neoliberista in materia economica, con, questo sì, una demagogia che ad ogni passo dichiara la fine del neoliberismo.

Repressione e militarizzazione

Discutendo con organizzazioni che si dicono di sinistra, incluse quelle che sostengono di lottare per il socialismo, ci dicevano prima delle elezioni che sebbene Obrador esprimesse gli interessi del capitale era conveniente far concessioni per frenare la repressione, che era realmente terribile - con Peña Nieto (2012-2018) cinque militanti del Partito Comunista del Messico sono stati assassinati e un membro del CC è scomparso da allora, tra le centinaia di scomparsi e assassinati. Ma ciò è cambiato? Purtroppo dobbiamo rispondere di no, che la repressione selettiva e l'assassinio politico continuano, particolarmente contro i quadri del movimento indigeno e contadino del Messico.

A cosa serve dire mai più crimini come quelli del '68 e '71 quando si da una ripulita all'assassino, l'Esercito Messicano? A cosa serve annunciare la scomparsa del nefasto Corpo dei Granatieri... e dopo con le loro stesse uniformi vengono limitate le mobilitazioni operaie e popolari a Città del Messico? Come esonerare i responsabili della sparizione degli studenti di Ayotzinapa, dell'assassinio extragiudiziario di vari a Tlatlaya? E come inoltre rafforzarli, approvando leggi che legalizzano la loro presenza nelle strade? Perché quando Peña Nieto presentò la Legge di sicurezza interna venne rifiutata per esser reazionaria e oggi invece questa stessa legge con altra denominazione viene presentata come positiva con Obrador?

Si rafforza l'Esercito e inoltre gli si da un braccio nuovo: la Guardia Nazionale, ariete repressivo contro coloro che lottano, e inoltre... l'esecutore della politica antiimmigrati dettata da Pompeo e il Dipartimento di Stato degli USA. Questo ha avuto come risultato l'aumento di un 60% della detenzione di migranti rispetto ai governi precedenti.

Mondo del lavoro

C'è stata l'illusione che gli attacchi ai diritti dei lavoratori sarebbero diminuiti con López Obrador come Presidente. La speranza di revocare la riforma del lavoro del novembre del 2012 è stato l'argomento di alcuni per l'"appoggio critico" a Obrador; e anche in questo il riscontro è l'opposto, dal momento che l'outsourcing continua e nuove rapine alle pensioni sono in corso. Ma si compiono passi dallo Stato per continuare la precarizzazione della gioventù operaia, con programmi come "giovani che costruiscono il futuro", dove la forza lavoro di milioni di giovani è consegnata ai grandi monopoli e al settore privato, collocando i loro salari a carico del bilancio pubblico. Cosa ha di progressivo il trasferimento di risorse al capitale attraverso lo sfruttamento di forza lavoro gratuita, senza avere diritto alla sicurezza sociale, ad accumulare anni per la pensione, o fondi per casa?

Potrebbero rivendicare un aumento dei salari, ma che è stato spazzato via dal rapido incremento del costo del paniere di base e dei servizi.

La pandemia

Nonostante la mala gestione statale del Covid-19 in Messico, i promotori dell'"antineoliberismo" non mettono il Messico nelle liste dei paesi con problemi, per non equipararlo con il disastro del Brasile o Perù. Ma i dati sono travolgenti, con quasi 70.000 morti e oltre 600.000 contagiati, risultato di una politica che ha dato priorità agli interessi della classe dominante, i profitti dei capitalisti, che non ha destinato un solo soldo a garantire che i lavoratori e i settori popolari potessero restare in quarantena di fronte al tenebroso panorama di rimanere a casa a morire di fame o uscire per ottenere un salario con il rischio di contagio. Un governo che, senza scherzi, ha riposto fiducia negli amuleti come protezione contro il virus e ad oggi continua a rifiutare la mascherina.

Questo breve aggiornamento non può dimenticare i cosiddetti progetti di punta di Obrador, il Treno Maya, le ZEE, il nuovo aereoporto. Non gli importa dei popoli originari, non si preoccupa della natura. Ancora una volta emerge la sete di profitti dei capitalisti, che viene così soddisfatta creando posti di lavoro temporanei solo per gonfiare le statistiche che mascherano ma non risolvono.

Tuttavia questo dimostra che il governo "antineoliberista" è altrettanto neoliberista come quelli degli ultimi 30 anni. Non c'è stata nemmeno una tregua nella lotta, ma una recrudescenza dell'attacco del capitale contro i lavoratori, che si intensificherà nella crisi economica in corso.

Possiamo discutere sinceramente le argomentazioni che la gestione keynesiana del capitalismo è meglio di quella neoliberista, come sostengono gli "antineoliberisti". Non dobbiamo ricorrere alla polemica, dato che abbiamo molti elementi sull'attualità della lotta per il socialismo come un obiettivo all'ordine del giorno, ma questa discussione non ha senso quando gli "antineoliberisti" sono rimasti "con il pennello in mano" e presentano come progressista  Obrador quando non lo è, speriamo perché non conoscono i fatti, e non per complicità.

Per quanto riguarda noi comunisti, non stiamo nella lotta per attenuare lo sfruttamento, ma per rovesciarlo, non scegliamo il male minore, ma vogliamo cambiare il Mondo.

Nel 2018 il PCM dichiarò:

"In Messico e nel Mondo si pensa ingenuamente che Obrador è una opzione di cambiamento e che siamo alla vigilia di una svolta a sinistra. E' una percezione senza fondamenti, ingenua e sbagliata.

Obrador andrà a rafforzare la dominazione della classe capitalista, e con la gestione socialdemocratica e misure populiste, e anche autoritarie, offre come lettera di presentazione il contenimento del popolo".

Purtroppo non ci sbagliavamo.

*) Segretario Generale del Partito Comunista del Messico


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