www.resistenze.org - popoli resistenti - messico - 03-05-21 - n. 788

Saluto del PCM alla classe operaia del Messico: Lottiamo per il Socialismo

Partito Comunista del Messico (PCM) | comunistas-mexicanos.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/05/2021

Alla classe operaia,
alla donna lavoratrice, alla gioventù lavoratrice,
ai lavoratori immigrati, ai disoccupati,

Compagni proletari:

Riceviate il saluto del Partito Comunista del Messico in occasione del Primo Maggio, Giornata Internazionale dei Lavoratori, nel quale rendiamo omaggio a tutti i martiri proletari: a quelli di Chicago, Cananea, Rio Blanco, che con la loro lotta, la loro libertà o vita, hanno contribuito all'organizzazione e combattività dei lavoratori, a conquistare diritti e miglioramenti, ma soprattutto ad aprire il cammino all'emancipazione, alla società senza sfruttati né sfruttatori.

Un anno dopo lo scoppio della crisi sanitaria del COVID-19 vediamo come gli interessi del capitalismo sono incompatibili con quelli di noi lavoratori. In tutto il mondo si sostengono i monopoli, ci sono misure statali per garantire i profitti e gli interessi delle borghesie, mentre il proletariato è costretto a mantenere a galla i "servizi essenziali", questa è l'intera economia capitalista. Per questo la maggioranza dei contagi e morti è tra le nostre fila.

La logica dello sfruttamento non è stata confinata, al contrario per estrarre più profitti dalla nostra forza lavoro hanno ricorso a nuove modalità, come il lavoro da casa, gli orari flessibili, e adesso una parte del nostro salario viene destinato a pagare una parte del processo produttivo e lavorativo: energia elettrica, servizi internet, luogo di lavoro, e a volta persino gli strumenti necessari per il nostro lavoro, come computer o telefoni. Anche se cercano di ammantarlo come "opportunità per stare con la famiglia" in realtà si tratta di una aggressiva svalorizzazione della nostra forza lavoro: il nostro salario vale di meno, la giornata lavorativa aumenta, e le risorse statali sono destinate a sostenere i monopoli, a evitare che subiscano perdite, a garantire che i loro profitti aumentino.

Poco importano le nostre vite, dato che non c'è una sola misura per garantire la "sana distanza": ogni giorno dobbiamo scegliere tra evitare il contagio o morire di fame, tra conservare il lavoro e il salario o la grande probabilità di esser contagiati. Quanti fratelli lavoratori sono morti nelle fabbriche di Tijuana, Ciudad Juárez, o nell'industria automobilistica a Bajío, poiché i padroni dicevano che le loro fabbriche erano essenziali, nonostante non lo fossero, con la permissività del Governo Federale?

Quante volte nel nostro paese sono dovuti scendere per le strade i lavoratori della sanità che mentre sono nella prima linea della lotta dell'umanità contro la pandemia, lottano contemporaneamente contro l'indolenza e la irresponsabilità di un regime che non gli garantisce nemmeno la protezione di base?

Sono stati centinaia di migliaia i casi di lavoratori licenziati dal padronato, con il pretesto della pandemia, e violando inoltre i loro diritti conquistati hanno imposto il taglio del salario, orari fuori dagli accordi e molteplici violazioni dei Contratti Collettivi di Lavoro. Tra i lavoratori più aggrediti ci sono quelli della sanità, del commercio e anche dell'istruzione. Inoltre, si è accentuata la sofferenza dei lavoratori immigrati trattenuti e reclusi nei campi di concentramento dell'Istituto Nazionale di Migrazione nel Sudest e al Nord, veri centri di contagio.

Compagni proletari, è importante prendere coscienza che nelle nostre fila le più colpite sono le donne lavoratrici e che è indispensabile per il movimento operaio in Messico e nel Mondo, impugnare con maggiore determinazione la bandiera dell'emancipazione della donna. Senza l'unità della classe operaia, l'unità delle donne e degli uomini della classe operaia, i capitalisti continueranno a fare i loro interessi contro i nostri.

Di contro, le ricchezze, i profitti dei plutocrati, del pugno di megamilionari che sono padroni dei monopoli - amici e protetti del governo di Obrador - come Slim e Salinas Pliego, sono aumentati.

Le cifre dei contagi e morti sono agghiaccianti, comprese quelle ufficiali che molti scienziati assicurano siano truccate. Ma qualcosa di più grave contro il proletariato internazionale sta camminando simultaneamente alla crisi sanitaria, anche se le cause sono altre: la crisi economica capitalista.

Mentre soffriamo ancora le conseguenze della crisi del 2008, quando il capitale per non avere perdite decise di caricare sulle nostre spalle i costi, realizzando in tutti i paesi, dalla Francia al Messico, dall'Italia al Brasile, riforme del lavoro per attaccare i diritti alla contrattazione collettiva, alla giornata di lavoro, conquistati dal proletariato nella sua lotta e imporre così la flessibilizzazione e l'esternalizzazione. Il primo effetto della crisi è in vista, la carestia della vita e la pauperizzazione delle condizioni di vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Sta aumentando il costo del paniere, in generale degli alimenti, del gas. Ma dobbiamo stare in guardia perché si avvicinano nuove aggressioni del capitale ai lavoratori.

Compagni:

È il capitalismo, il modo di produzione che impera, il grande responsabile delle sofferenze e angosce del proletariato. Ma il capitalismo si personifica in ogni periodo in individui. Oggi il rappresentante generale dello sfruttamento capitalista in Messico è López Obrador.

Non dobbiamo ingannarci sulle distinte facce che presenta la borghesia: neoliberismo, socialdemocrazia, "quarta trasformazione", sono solo gestioni del capitalismo, possono modificare uno o l'altro aspetto, ma la loro essenza è la stessa, l'appropriazione della ricchezza prodotta socialmente dal lavoro della classe operaia, appropriazione in poche mani, attualmente dai monopoli. Per questo, prima con il PRI e con il PAN, e adesso con MORENA, la situazione per i lavoratori è la stessa, lavorare per vivere male, per ottenere con il salario appena il necessario per la giornata. Con Obrador continua anche il charrismo (politica di alleanza tra le dirigenze sindacali e l'apparato governativo e padronale, ndr), i metodi corporativi, la mancanza di democrazia sindacale, i "sindacati al servizio del padronato", con la CATEM (Confederazione Autonoma dei Lavoratori e Impiegati del Messico, ndr) e altri organismi "sindacali" filopadronali e filogovernativi.

Ci promettono di metter fine alla corruzione, ma lo sfruttamento è intoccabile per questo governo. Un capitalismo senza corruzione, bisogna dirlo, è esattamente lo stesso per noi: sfruttamento, fame e miseria. E bisogna anche dire che, nonostante tutti gli sforzi per abbellirlo, un capitalismo senza corruzione è impossibile, come dimostra l'intoccabile prerogativa del padronato sulla rendicontazione delle buste paga all'IMSS (Istituto Sicurezza Sociale Messico, ndr), sempre inferiore, per pagare il minimo in liquidazioni e licenziamenti.

Compagni:

È un imperativo cambiare il mondo, è questione di vita o di morte rovesciare e seppellire il capitalismo. Marx ed Engels con molta ragione scrissero che la classe operaia è il becchino del capitalismo. Non c'è altro modo e adesso, o continueremo a seppellire i nostri.

Il socialismo-comunismo è il potere agli operai, è la società dove si pone fine allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dove tutte le risorse sono messe a disposizione delle necessità umane, del loro sviluppo e soddisfazione, dove la salute, l'istruzione, la cultura, il tempo libero non sono più privilegi di pochi ma diritto inalienabile di tutti e dove il lavoro smette di esser un carico pesante per convertirsi nella forza creatrice, che modella il mondo per l'allegria e la felicità degli sfruttati e degli oppressi di oggi.

Compagni:

Proponiamo l'urgente e il necessario. Ma non verrà da solo. Bisogna organizzarci per questo. I lavoratori, i proletari, le proletarie, hanno il loro Partito, il Partito Comunista. I lavoratori immigrati, i popoli indigeni, i giovani lavoratori e i disoccupati hanno il loro Partito, il Partito Comunista. Lottare comporta sacrifici, è importante dire che non sarà facile, ma solo così possiamo mettere fine a questa ingiustizia, infelicità, incertezza, alla miseria e alla loro radice che è lo sfruttamento capitalista. Entra nelle fila del Partito Comunista del Messico.

Viva la classe operaia del Messico e del Mondo!
Viva il Primo Maggio!
Viva il socialismo-comunismo!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

Il CC del Partito Comunista del Messico


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