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da nodo50.org/ceprid 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La "liberazione" del Mali o il concetto di intervento militare
 
Alexander Mezyaev, Fondazione di cultura strategica
 
14/12/2012
 
La situazione in Mali è sempre più drammatica. Il regime che si è consolidato nel nord del paese (tenendo conto della configurazione dei confini, il "nord" abbraccia i due terzi del territorio) ha acquisito una forma estremamente brutale. Oggi è un luogo di violenza selvaggia che include uccisioni di massa durante il rapimento di ostaggi, atti di violenza commessi contro donne e bambini, saccheggi, furti e distruzione di oggetti di valore culturale e religioso e il reclutamento di bambini come soldati (1). Secondo il Segretario generale per i Diritti umani, I. Simonovich, in questa parte del paese vengono effettuati stupri di massa delle donne ed è cominciato un esodo massiccio della popolazione.
 
Il Segretario generale aggiunto dell'ONU ha detto che gruppi estremisti musulmani stanno confezionando liste di donne che hanno figli fuori dal vincolo matrimoniale e di donne celibi incinte e che sono oggetto di crudeli ed inumane punizioni. Le norme del nuovo regime includono la possibilità di comprare una donna per meno di1.000 dollari e i bambini per molto meno...
 
Ma il principale problema sta nel fatto che questa parte del paese si è trasformata in un avamposto per organizzazioni terroristiche, principalmente di Al-Qaeda nel Magreb Islamico (AQMI).
 
Essi hanno bisogno di bambini "a prezzo modico" per convertirli in militanti e terroristi suicidi. Hanno delle ragioni per prendere il nord del Mali. Qui, vicino a Kigali, c'è l'aeroporto più grande di tutta l'Africa Occidentale (per inciso, costruito con l'aiuto di esperti sovietici) capace di accogliere gli aerei più pesanti. In queste aeronavi si traffica droga dall'America Latina per la sua distribuzione attraverso Guinea-Bissau ed altri stati costieri africani (2).
 
A metà di ottobre, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha adottato una risoluzione che è il suo penultimo passo verso l'intervento militare in Mali. Forse vi ricordate che agli inizi di questo anno il governo del Mali ha sollecitato assistenza militare alla Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (Economic Community Of West African States ECOWAS ndt). Tuttavia, tale richiesta è stata accolta con resistenza al Consiglio di sicurezza dell'ONU, che ha sottolineato come un'operazione militare potrebbe essere effettuata solo con l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza, che però non ha approvato tale misura.
 
Soli due mesi più tardi è stato deciso che l'autorizzazione per un'operazione militare non poteva essere concessa prima di fine novembre (3). Perché il Consiglio di sicurezza non ha concesso immediatamente l'autorizzazione per un intervento militare e quali cambiamenti si sono verificati in questi due ultimi mesi? Perché il concetto e l'eventuale scopo della missione sono cambiati. Bisogna tenere conto della cronologia. In primo luogo, le autorità del Mali si sono rivolte a ECOWAS col proposito di risolvere il problema usando solo forze militari africane. E' stato dimostrato che queste forze furono efficaci, per esempio, in un'operazione simile in Sierra Leone. Poiché il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dichiarato che un intervento militare da parte della ECOWAS sarebbe stato possibile solo col consenso del Consiglio stesso, il Mali ha sollecito tale decisione e ciò nonostante, il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha negato l'autorizzazione affermando di necessitare di più tempo per considerarla. Fu solo dopo che il Mali ha cercato l'aiuto della Commissione europea (!) e che il Segretario generale dell'ONU nominasse Romano Prodi suo Inviato speciale per la regione del Sahel (4) che il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha dato il consenso all'invasione.
 
Vediamo, dunque, che il tentativo di risolvere i problemi del Mali usando forze militari solamente africane era inaccettabile per l'Occidente. Quindi, una missione militare di vari livelli si sta pianificando in maniera tale che sembri africana ma che, in realtà, sarà manovrata dall'Europa.
 
Nel passato, missioni simili sono state effettuate con maggiore rapidità poiché i paesi non persero tempo e ricorsero immediatamente alle Nazioni Unite che inviarono missioni con soldati del Bangladesh sotto il comando della NATO. In una riunione recente dell' ECOWAS, il generale Konate della Guinea è stato nominato comandante della missione militare, nomina che era da assegnare, pur non essendo coinvolto nella preparazione della missione.
 
La situazione del Mali ha una caratteristica unica: la presa della parte nord del paese è stata effettuata con la partecipazione di forze interne ed esterne, in parallelo. Da una parte, i ribelli Tuareg sono gli "interni" e la parte "esterna" è formata da gruppi terroristici ed altre organizzazioni criminali transnazionali.
 
Un altro parallelo è che i negoziati e la missione militare si stanno realizzando contemporaneamente. Questo è stato rivelato dal rappresentante della Costa di Avorio(paese attualmente alla presidenza dell'ECOWAS) nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU il 12 ottobre, insieme allo sviluppo con l'Europa della missione militare dell' ECOWAS. Ovviamente tutto ciò avviene con la partecipazione degli USA. Il 24 ottobre, un rappresentante del dipartimento di Stato nordamericano disse che si stavano considerando opzioni in relazione al loro "contributo" alla missione pianificata (5) ed il 29 ottobre, la segretaria di Stato, Hillary Clinton, ha incontrato il presidente dell'Algeria senza il cui appoggio la missione militare della ECOWAS sarebbe impossibile. Lo ha detto H. Clinton durante la discussione della situazione in Mali(6). Probabilmente questo è stato fatto per chiudere le frontiere dell'Algeria col nord del Mali in maniera tale che i terroristi che avevano preso la parte nord del Mali non possano raggiungere la parte algerina del Sahara durante la missione militare dell'ECOWAS.
 
Tuttavia, c'è un altro parallelo: dopo l'adozione della Risoluzione 2071, i militanti dei paesi vicini incominciarono a riunirsi nel nord del Mali. La loro partecipazione non solo può complicare l'intervento militare bensì trasformarlo in una guerra generale in Africa Occidentale. Questa potrebbe essere la ragione dietro queste forze.
 
Il Consiglio di sicurezza ha dato 45 giorni per la preparazione della missione militare in Mali. Tuttavia, l'autorizzazione finale non è stata ancora concessa. Tutto dipende dalla docilità delle autorità del Mali. Saranno disposte ad accettare la liberazione del nord del paese al prezzo che esige l'Occidente?
 
 
Note:
1. - vedere Risoluzione sui Diritti umani del 26 settembre 2012 (21ª sessione della Commissione dei Diritti umani dell'ONU)
 
2. - il Ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, paragonò Al Kaida del Mali ai narcotrafficanti. (http://maliactu.net/les-djihadistes-du-nord-mali-nouveaux-maillons-du-trafic-di-cocaine-vers-leurope/)
 
3.- Vedere la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza n° 2071 di data 12 ottobre di2012.
 
4. - ufficialmente fino ad ora nel 2012, 18 milioni di persone del Sahel soffrono estreme condizioni climatiche, povertà e crisi alimentare. Più di 1, 1 milioni di bambini stanno sono a rischio di malnutrizione. Tuttavia, questi problemi non si presentavano nel Sahel prima del mese di ottobre del 2012.
 
5. - Comunicato stampa del Dipartimento di Stato nordamericano. Vedere il sito ufficiale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti www.state.gov/r/pa/prs/dpb/2012/10/199595.htm6. - dichiarazione di Hillary Clinton data 29 ottobre 2012. Sito ufficiale in Internet del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. http://www.state.gov/secretary/rm/2012/10/199868.htm
 

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