www.resistenze.org - popoli resistenti - nepal - 12-05-09 - n. 273

da Nepal News www.nepalnews.com/archive/2009/others/guestcolumn/may/guest_columns_05.php
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Perseguire soluzioni alla crisi politica
 
Occorre rendersi conto che l'inserimento nel governo di persone che non sono elette è una grave violazione del principio di democrazia rappresentativa. Ma il primo governo repubblicano del Nepal ha incluso un numero di tali individui nel gabinetto.
 
di Dott Katak Malla
 
A seguito delle dimissioni del Primo Ministro Pushpa Kamal Dahal (noto come Prachanda, ndt) i partiti di opposizione in Nepal chiedono un nuovo consenso nazionale, una retorica che riafferma l'ovvio. Retorica a parte, questo è vero in modo particolare dal punto di vista della rissa in corso tra il Primo Ministro Dahal e il Presidente Ram Baran Yadav - una strana idra a due teste che è ora il 'governo del Nepal'. La rissa ha fatto scoppiare una grave crisi costituzionale, quando il Primo Ministro Dahal ha sollevato dal suo incarico il capo dell’esercito e il Presidente Yadav ha annullato tale decisione, rimettendo il capo dell’esercito nel suo precedente incarico. La mossa del presidente ha portato alle dimissioni del Primo Ministro. Nell’attuale divisione tra l’estrema povertà delle masse rurali e l’arricchimento ingiusto di un élite urbana che troviamo in Nepal, Dahal rappresenta la sinistra del panorama politico, mentre Yadav proviene dalla destra dello spettro politico. Il consenso è urgente se si considera anche la situazione di 'uno stato con due eserciti', vale a dire l’esercito nepalese e il PLA (People’s Liberation Army, l'Esercito Popolare di Liberazione) maoista, eserciti rispettivamente dell’élite e degli 'underdogs', i diseredati, che pochi anni fa erano in guerra gli uni con gli altri. Ma la domanda è: come si deve raggiungere il consenso?
 
Il costituzionalismo è la chiave per la costruzione del consenso. Non importa se il Nepal avrà un nuovo governo di coalizione nazionale o una coalizione dei volenterosi fra alcuni giorni o fra alcune settimane, ci sono dei principi costituzionali che devono essere resi chiari e rigorosamente rispettati. Innanzitutto, il principio "nessuna tassazione senza rappresentanza" [principio invocato dai coloni britannici in America del Nord che sostenevano che non dovevano pagare le tasse all’Inghilterra in quanto non avevano rappresenti in Parlamento, ndt] non deve essere mai più messo in dubbio. In secondo luogo, a questo punto è necessario determinare se un sistema di governo presidenziale è più opportuno che l'attuale sistema basato su un primo ministro con poteri esecutivi, e in terzo luogo, soprattutto la sovranità del popolo deve essere realizzata in linea con una rigorosa nozione di costituzionalismo. Questi sono principi importanti non solo perché sono utili per correggere gli errori del passato, ma anche per evitare conflitti, dopo la promulgazione della nuova costituzione democratica. Sono anche un programma di vitale importanza per la costruzione del consenso.
 
Occorre rendersi conto che l'inserimento di persone nel governo che non sono state elette è una grave violazione del principio di democrazia rappresentativa. Ma il primo governo repubblicano del Nepal ha incluso un numero di tali individui nel gabinetto. Queste persone, secondo il sistema parlamentare, avrebbero dovuto essere elette entro un tempo stabilito dalla legge, ma ciò non è mai stato considerato seriamente o è stato semplicemente ignorato. Tali pratiche non etiche devono essere respinte. I cittadini nepalesi devono rifiutare di pagare le tasse se delle persone non-elette sono portate nel gabinetto. Dopo tutto,  "nessuna tassazione senza rappresentanza" è il solo e l’unico principio universale della democrazia. Le elezioni per l’assemblea costituente del Nepal (CA), che si sono svolte il 10 Aprile 2008, hanno rappresentato l'esercizio della sovranità del popolo e la democrazia rappresentativa. Tuttavia, questo stesso principio è stato violato da parte della CA, consentendo a individui non-eletti a fare parte del governo di coalizione formato dopo le elezioni e guidato dai maoisti. E' stato un atto collettivo illegale compiuto da tutti i partiti politici rappresentati nella CA. Questo deve essere corretto prima della formazione di un nuovo governo. Se una tale grave violazione del principio fondamentale della democrazia non viene corretto da parte della CA stessa, la società civile nepalese deve esercitare pressione affinché gli errori costituzionali possano essere corretti. Questo farà ricordare al popolo il valore del principio "nessuna tassazione senza rappresentanza". Se questo principio vitale non viene preso seriamente ora, gli sforzi per stabilire un forma di governo rappresentativa nel paese saranno vani.
 
Inanzitutto occorreranno delle trattative tra le varie classi della popolazione del Nepal per costruire un consenso nazionale. Soprattutto, nel contesto post-conflitto nel paese, trattative tra le élite, e anche tra le élite e le classi più basse sono necessarie. I maoisti hanno acquistato la legittimità tramite le elezioni per la CA e sono emersi come il più grande partito del Nepal. Il governo di coalizione CPN-maoista è stato formato in modo costituzionale. Tuttavia, nonostante l'accordo scritto che prevede l'integrazione dei due eserciti, il paese non ha tuttora creato un nuovo esercito nepalese e i soldati maoisti rimangono chiusi nei loro acquartieramenti. Nessuna delle due parti si è fatta avanti per ammettere le sue responsabilità per quanto è accaduto. Questa situazione è perdurata perché non c'è un reale interesse per la negoziazione, cosa che risponderebbe alle esigenze della gente in particolare dei soldati di basso livello di entrambe le parti che provengono dal proletariato, e le esigenze complessive del Nepal. Il problema sembra essere che le classi dirigenti di entrambe le parti preferiscano restare attaccate alle proprie posizioni, piuttosto che pensare alle reali esigenze del ceto povero. In questa situazione, è emersa una alleanza tra il Presidente del Nepal e il capo del suo esercito. Questa alleanza viene sostenuta non solo da parte del congresso nepalese di opposizione, ma anche dagli ex membri di coalizione, quale il CPN-UML e il Madhesi Janadhikar Forum. Scopo e tempistica di questa alleanza possono esser messe in discussione, se essa risulta finalizzata a provocare una nuova entrata nel conflitto dell'esercito maoista o se costituisce un tentativo di deragliare lo sviluppo democratico della repubblica.
 
Un nuovo consenso nazionale fra i vari partiti politici può iniziare da un impegno a riconoscere la supremazia della CA (da non confondere con il cosiddetto Parlamento Legislativo). La CA non è solo il garante della Costituzione, ma anche l'organo supremo che esercita la sovranità del popolo. E' più autorevole della Corte Suprema, così come è più autorevole del primo ministro esecutivo e del Presidente del Nepal. Il presidente della CA, eletto all'unanimità, ha il diritto di convocare il Presidente e il capo dell’esercito nepalese, e procedere con ulteriori azioni contro di loro, previo dibattiti in seno alla CA. Inoltre il Presidente della CA ha anche il potere di convocare i giudici della Corte Suprema, i quali hanno costantemente violato i diritti della CA, giudicando casi politici, come la stessa dichiarazione della repubblica, e può anche stabilire il principio costituzionale fondamentale che un governo deve essere rappresentativo. Le questioni politiche devono essere affrontate politicamente, e la CA non dovrebbe consentire alla Corte Suprema di intromettersi.
 
Anche se la costituzione provvisoria del Nepal riconosce il Presidente come garante della Costituzione, questa non sostituisce l’autorità della CA (qualsiasi argomentazione giuridica diversa è solo un mezzo trovato da qualche avvocato mal informato di tramare contro il costituzionalismo). Dal punto di vista costituzionale, le dimissioni del Primo Ministro sono una sfida alla legittimità del Presidente. Per creare un consenso nazionale, anche il Presidente e il capo dell’esercito devono dimettersi dalle loro posizioni. L'attuale sistema di governo in Nepal è chiaramente basato sul sistema di governo parlamentare con un primo ministro esecutivo e, quindi, le azioni del presidente che non rispettano le decisioni del gabinetto sono chiaramente incostituzionali. Inoltre, egli è responsabile di aver appoggiato il capo dell'esercito, scavalcando una decisione presa dal gabinetto, che è anche una violazione della sovranità del popolo, ed è un atto che potrebbe portare all’impeachment del presidente. Sarebbe nell'interesse del paese, se il primo presidente del Nepal si dimettesse, creando un buon precedente per il futuro della repubblica.
 
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