www.resistenze.org - popoli resistenti - nigeria - 11-07-09 - n. 282

da Gara - www.gara.net/paperezkoa/20090709/146395/es/La/guerrilla/del/MEND/intensifica/su////guerra/del/petroleo»/en/Nigeria/
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di FR del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
La guerriglia del MEND intensifica la sua attività in Nigeria
 
Gara
 
10/07/2009
 
Il Movimento per l’Emancipazione del Delta del Niger (MEND) due giorni fa ha rivendicato due nuovi attacchi contro le compagnie Shell e Agip nella zona petrolifera del paese, un segnale che indica il momentaneo rifiuto dell’offerta di amnistia lanciata dal presidente Umaru Yar'adua.
 
L’attacco è avvenuto nello Stato di Bayelsa, che secondo la rivendicazione del MEND fa parte della “campagna petrolifera” contro le autorità nigeriane. L’oleodotto sabotato del gruppo italiano Agip si trova a Nembe Creek, mentre nel paese vicino di Asawo si trova la compagnia anglo-olandese Shell.
 
Con questi ultimi due attacchi, salgono a sette gli attentati compiuti dal MEND contro impianti petroliferi in due settimane, da quando il presidente ha offerto un’amnistia (25 giugno) ai guerriglieri per cercare di frenare la perdita di produzione registrata negli ultimi tre anni.
 
A causa degli attentati e dei sequestri, il delta si è trasformato in una zona ad alto rischio, sicché il settore petrolifero e quello del gas sono stati molto danneggiati dalla comparsa del MEND.
 
A partire dal 2006, la produzione petrolifera è scesa di circa un terzo, ed attualmente è intorno a 1,8 milioni di barili al giorno, a fronte dei 2,6 milioni di prima.
 
Il MEND ha pure annunciato che saboterà il progetto di gasdotto transahariano di Nigeria, Niger e Angola, la cui attivazione è prevista nel 2013.
 
La chiusura di Chevron
 
La stampa locale ha reso noto che la multinazionale Chevron ha chiuso cinque delle sue piattaforme petrolifere marine, che producevano 230.000 barili di greggio al giorno, e dopo gli attacchi delle ultime settimane ha evacuato 600 dipendenti dalla zona del delta del Niger.
 
La compagnia, la cui stazione Okan Manifold è stata fatta saltare domenica, starebbe prendendo in considerazione la chiusura definitiva del terminal di carico di Escravos, dichiarando la chiusura delle operazioni nel paese per cause di “forza maggiore”.
 
La compagnia Shell, per la stessa ragione ha sospeso le sue esportazioni da un paio di settimane.