www.resistenze.org - popoli resistenti - repubblica dominicana - 25-11-05

da Rebelion

http://www.rebelion.org/noticia.php?id=22790

 

Il presidente della Repubblica Dominicana,
l’FBI e il leader portoricano Filiberto Ojeda

 

di Narciso Isa Conde

 

16-11-2005

L’FBI è la forza poliziesca dell’impero più forte che ci sia. Una forza che si atteggia da onnipotente, che agisce apertamente negli USA come all’estero; nelle sue colonie e neocolonie, nelle nazioni neoliberalizzate e ricolonizzate. Agisce in modo occulto in tutto il mondo, ed ora, nell’era della globalizzazione neoliberale e della guerra infinita di Bush, più che mai. E’ questo è il reparto repressivo che l’amministrazione Bush ha scelto per assassinare il patriota portoricano Filiberto Ojeda, proprio in occasione della commemorazione del “Grito de Lares”, data emblematica della resistenza anticoloniale. Tuttavia, lo sparo nel corpo di Filiberto è tornato ai suoi boia. La ragione è molto semplice, anche se inconcepibile per chi pensa che esistano pallottole capaci di assassinare l’esempio.Qualcuno ha detto che i morti non muoiono, e Filiberto, leader dell’organizzazione politico-militare di Porto Rico “Los Macheteroa”, è uno di quelli. Uno di quelli che crescono e si moltiplicano, che si convertono in una luce di fiamma per i popoli, quando il nemico, in questo caso il potere imperialista rappresentato dall’FBI, ha cercato invano di metterlo a tacere.

 

Nessuno pensava che sarebbe potuto succedere, quando nei suoi anni di gioventù lo vide riempire d’allegria la sua patria colonizzata suonando il sassofono, ma nella sua anima non c’era solo la briosa salsa caraibica, c’era anche un cuore che voleva giustizia e liberazione. Per questo tutte le sue energie ed il suo talento si concentrarono nella costruzione dell’Esercito Rivoluzionario Boricua, conosciuto col nome di “Los Macheteros”. E fu: “Guerra al colonialismo!”

Azioni eroiche nel centro dell’impero e nelle condizioni più avverse che un rivoluzionario moderno abbia dovuto affrontare: prigioni, torture. Quindici anni ininterrotti di dura e difficile clandestinità, finita solo per una servile delazione. Circondato da centinaia di agenti dell’FBI è stato eliminato da alcuni dei suoi cecchini. L’accanimento contro il valore. Vendetta e odio per il suo esempio di dignità. Ma è stato eliminato davvero? No, per niente. Filiberto vive. Adesso Filiberto cresce e si moltiplica. Perché Porto Rico non sarà mai più lo stesso dopo questo assassinio caduto proprio nell'anniversario del “Grito de Lares”. Nessuno si sente intimorito, se quello era l’obiettivo.

 

I portoricani hanno seguito il suo esempio e gli hanno reso un tributo di folla, ed ora sono in fase di disobbedienza civile, generando altri macheteros ogni giorno, ad ogni passo. Qui, in questa Repubblica Dominicana dei nostri amori e dolori, non sono passati molti giorni da questi fatti che ci siamo già sporcati con l’altrui vergogna. Il capo dell’FBI, che funge da tutore della polizia del paese, è stato ricevuto come capo di Stato dal governo dominicano e lodato senza posa dal servo creolo. Giunto dalla nazione gemella più vicina e con i maggiori vincoli storici ed attuali, da quella terra che accolse Eugenio Maria di Hostos, è stato ricevuto nel Palazzo Nazionale dal Dr. Leonel Fernández Reyna, che ha così ribadito la sua condizione di governatore coloniale. E’ venuto a parlare di terrorismo, di narcotraffico e di delinquenza, lo zar dei poliziotti più delinquente del mondo, mentre rappresentava lo Stato più terroristico e gansterizzato del pianeta. Il sangue di Filiberto era ancora fresco, il dolore portoricano ancora vivo. Il popolo ha reagito con dignità. Il governo con servilismo. Attenzione! L'assassinio di Filiberto Ojeda è un chiaro segno: la nostra America si sta sollevando e l’FBI ha deciso di iniziare ad eliminare i pericoli potenziali aiutato dall’USAID. Proprio come ai tempi di Dan Mitrione-Anthony Ruiz (1966), la banda importata!

 

Traduzione dallo spagnolo del Ccdp