www.resistenze.org - popoli resistenti - romania - 20-11-12 - n. 430

da imbratisare.blogspot.it
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
Nuovo tentativo dei comunisti rumeni di registrare lo storico PCR come partito politico
 
17/11/2012
 
I comunisti rumeni, il mese scorso, hanno provato di nuovo, dinanzi al Tribunale di Bucarest, a far inserire il Partito Comunista Romeno nel registro dei partiti politici, presentando per questo 27.700 firme d'appoggio. Anche un giornale reazionario come Evenimentul Zilei ha intitolato la notizia con un suggestivo "Migliaia di romeni chiedono la legalizzazione del Partito Comunista".
 
Il numero di firme necessarie per la legalizzazione di un partito politico è, secondo la legislazione romena, di 25.000, ma sebbene in passato fossero già state presentate un numero sufficiente di firme, la richiesta è sempre stata respinta per evidenti motivi politici. La paura della mafia capitalista rumena, sostenuta dall'Unione europea, di una rinascita del comunismo è ancora troppo grande, specialmente in questi tempi in cui tutti conoscono perfettamente chi sono i colpevoli della povertà del paese e i romeni stanno aprendo i loro occhi dopo venti anni di truffe del promesso paradiso capitalista (diventato, invece, un vero e proprio inferno per la maggior parte dei romeni).
 
La Romania è l'unico paese in Europa che dopo 22 anni non ha ancora ammesso la registrazione legale del Partito Comunista Romeno, perché la Legge di Sicurezza Nazionale afferma che il comunismo è una minaccia per la società rumena, equiparandolo al fascismo (che, curiosamente, nonostante la propaganda di Hollywood, è stato sconfitto grazie al comunismo e all'Armata Rossa).
 
Constantin Cretu, membro del Comitato per la Riorganizzazione del PCR e responsabile delle Relazioni internazionali, ha affermato che l'iniziativa è una necessità oggettiva per la democratizzazione della società rumena e per il suo allineamento con gli standard europei in materia di diritti dell'uomo per tutti i cittadini del paese (una visione molto ingenua, come se negli altri paesi dell'Unione europea questi siano davvero rispettati).
 
Tra i sostenitori del PCR vi sono molti pensionati e persone che hanno vissuto nella Romania Socialista, ma anche molto giovani, che hanno già provato che il capitalismo non è una soluzione e che può solo provocare la barbarie che i romeni hanno sofferto nel corso di questi due decenni.
 
Petre Ignatencu, presidente della Commissione per la Riorganizzazione del RCP, ha dichiarato di sperarte che venga accettata una volta per tutte la richiesta di registrazione legale del partito, perché "la società rumena è disequilibrata dal punto di vista politico", asserendo che secondo recenti studi "il 60% dei rumeni non ha nessun timore del PCR" (e questo nonostante la brutale propaganda anti-comunista), perciò l'articolo della Legge di Sicurezza Nazionale che considera il comunismo una minaccia non ha alcun senso.
 
Ciò che dimentica Ignatencu è che coloro che hanno fatto le leggi nel corso di quest'ultimi due decenni, tra cui la tanto citata Legge di Sicurezza Nazionale, continuano ad avere ancora una grande paura del comunismo, perché prima del 1989, nessuno degli attuali gangster era milionario né godeva dei privilegi irraggiungibili per la maggior parte di coloro che sfruttano oggi, né dell'impunità per i costanti crimini economici che gli permettono di fare ciò che vogliono mentre un comune cittadino va in galera per aver rubato una borsa di mele.
 
Naturalmente il giornale citato (Evenimentul Zilei) ha diffuso la notizia per denigrare Petre Ignatencu, semplicemente perché a causa della mancanza di lavoro (ricordiamo che nel 1989 in Romania, erano a disposizione più di 8 milioni di posti di lavoro e oggi ce ne sono solo 4 milioni), in seguito alla distruzione metodica e pianificata della ricca industria socialista, adesso fa il tassista a Bucarest, sottolineando ciò per farsi beffe di lui (anche se è un laureato in legge) .
 
L'ultimo tentativo di rimettere in prima linea il Partito Comunista Romeno è stato realizzato dal Partito Alleanza Socialista, che ha cercato di cambiare il proprio nome assumendo quello dello storico partito, ma la cui intenzione è stata annacquata dal rifiuto dei tribunali capitalisti, quindi anche per questa volta ci sono poche speranze che la risposta sia positiva (soprattutto considerando che gli ultimi sondaggi segnalano un numero sempre crescente di romeni che affermano di aver vissuto molto meglio nel socialismo che sotto la tirannia capitalista, ovvero prima del colpo di stato fascista del 1989).
 
Nonostante ciò, speriamo che il PCR, il partito d'avanguardia rumeno sotto la cui bandiera e guida si è costruita una società socialista in Romania, durante la quale si ottennero successi sociali ed economici che sono stati crudelmente distrutti nel corso di questi due decenni, dopo aver dimostrato con la guida socialista della Romania che un paese può essere ricco e autosufficiente senza fare affidamento alle istituzioni finanziarie internazionali, possa esser legalizzato e avviare una dura battaglia contro le menzogne ​​e la manipolazione goebbelsiana che caratterizza l'ideologia e la propaganda capitalista, il cui obiettivo è evitare che i lavoratori tornino ad organizzarsi e a unirsi in un fronte comune contro il loro vero nemico.
 
 

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