www.resistenze.org - popoli resistenti - romania - 27-04-13 - n. 451

La metà dei lavoratori rumeni guadagna meno di 286 € al mese
 
José Luis Forneo, Un vallekano en Rumania | imbratisare.blogspot.it
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
27/04/2013
 
Più della metà dei lavoratori in Romania guadagnano meno di 1.500 lei lordi al mese (ossia, circa 350 euro). Solo il 5% ha un salario superiore a 5.000 lei (1.100 euro), mentre il 70% delle donne e il 65% degli uomini ricevono per il loro lavoro meno di 2.000 lei lordi al mese (€ 450).
 
Questi sono gli ultimi dati forniti dal Istituto Nazionale di Statistica (INS), che ha aggiunto che il 50% dei lavoratori guadagna tra 701 e 1.500 lei al mese lordi (150 e 350 €) e il 30% è a libro paga tra 1.501 e 3.000 lei.
 
Per quanto riguarda il numero di lavoratori occupati, i dati mostrano che ci sono 4,3 milioni di dipendenti in Romania, contro gli 8,2 milioni del 1989.
 
Il salario lordo medio è di 1828 lei (420 euro), che al netto è di circa 360 euro.
 
In breve, i salari rumeni sono così distribuiti:
 
FOTO
 
Come si vede, al 51% dei lavoratori rumeni, quei pochi che rimangono, dopo due decenni di distruzione dell'industria nazionale, entrano in tasca ogni mese, cioè al netto, meno di 286 € al mese, cosa che non ha fatto vacillare il presidente del paese, Traian Basescu, dal momento che annuncia con clamore su tutta la stampa, che la crisi non è così grave e che la Romania ha già superato altri brutti momenti (supponiamo riferendosi a chi negli ultimi 20 anni è vissuto sulle spalle del pubblico o saccheggiando il paese). Va notato che i prezzi delle merci o altre necessità come l'alloggio e l'assistenza sanitaria, sono relativamente allo stesso livello dei paesi più avanzati d'Europa, anche se i salari altrove sono dieci volte superiori.
 
Quello che non diranno mai nè Basescu, nè quelli che come lui sfruttano la miseria diffusa (ricordiamo che l'attuale presidente della Romania era un membro di seconda fila del Partito Comunista Rumeno che si arricchì, secondo le sue parole, a costo del contrabbando, cioè, della truffa a danno del proprio paese e che, dopo il colpo di stato del 1989 saltò alla ribalta politica per arricchirsi con il saccheggio della ricchezza nazionale in complicità con le multinazionali capitaliste), è che la crisi che patiscono i rumeni dura già da due decenni.
 
Due decenni che hanno distrutto più di quattro milioni di posti di lavoro, smantellato quasi tutta l'industria nazionale e saccheggiato la ricchezza collettiva per ripartirla nelle mani di pochi criminali economici, mentre i lavoratori che prima del 1990 non conoscevano concetti come disoccupazione, fame,  povertà o accattonaggio e percepivano come fantascienza le notizie che arrivavano dall'ovest di gente senza casa o bambini senza scuola, oggi vivono un incubo inimmaginabile che dura da 23 anni.
 
 

Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.