I comunisti russi seguono con preoccupazione gli sviluppi della situazione in Ucraina
“Janukovic deve farsi interprete della volontà di cambiamento”
Dichiarazione di Ivan Melnikov, vicepresidente del Partito Comunista della
Federazione Russa
http://www.kprf.ru
29 novembre 2004
Nella situazione che si è sviluppata in Ucraina parlare di interessi
che non siano quelli del popolo ucraino appare alquanto fuori luogo.
E’ un dato di fatto, comunque, che gli interessi russi e ucraini sono
strettamente intrecciati fra loro. E se si va oltre la retorica politica di
Viktor Juschenko e si ragiona partendo da un punto di vista puramente
economico, allora constatiamo che sia per le regioni occidentali che per quelle
orientali è più utile un modello economico, basato sul rafforzamento dei
processi di integrazione tra Ucraina e Russia. E, in un certo senso, sarebbe
proprio la vittoria di Janukovic a rappresentare la garanzia di tale indirizzo.
Per quanto riguarda Juschenko, egli può dire fin che vuole che i rapporti tra
Ucraina e Russia non peggioreranno, ma è evidente che un cambio di rotta in
direzione dell’Europa occidentale porterebbe inevitabilmente ad un
raffreddamento delle relazioni russo-ucraine, dal momento che ciò risponderebbe
agli interessi degli stati occidentali.
I sostenitori di Juschenko, naturalmente, affermano che i rapporti economici
con l’Occidente compenserebbero l’abbassamento del livello delle relazioni con
la Russia. Ma pensare che l’Europa occidentale li accolga a braccia aperte è un
serio errore. Oggi, nel momento in cui gli Stati Uniti e i loro alleati hanno
l’interesse geopolitico a prendere l’iniziativa in questa regione, elargiscono
tutti i fondi possibili e concedono aiuto. Ma domani, quando l’Ucraina non sarà
più all’ordine del giorno, tutto ciò avrà fine.
Questo discorso non vale solo per l’economia, ma anche dal punto di vista del
rafforzamento dei diritti dei cittadini dell’Ucraina: anche in questo caso la
Russia offre maggiori garanzie, dal momento che i nostri cittadini sono in
continuo contatto tra loro, per le strette relazioni reciproche che si sono
sviluppate nei secoli. I cittadini dei nostri due paesi possono sentirsi a casa
propria sia in Russia che in Ucraina. L’Europa, a tal riguardo, non potrebbe
offrire agli ucraini molto più di quanto già non abbiano.
Il possibile arrivo al potere di Juschenko complicherebbe solo la situazione,
perché tutte le speranze che egli ha infuso e infonde ai suoi sostenitori, non
hanno alcuna possibilità di realizzarsi. Il suo arrivo al potere
rappresenterebbe solo un colpo inferto agli interessi dell’Ucraina e della
Russia.
Sono comunque altrettanto convinto che le opinioni, l’energia, il desiderio di
cambiamento che sta dimostrando oggi una parte significativa della società
ucraina debbano essere necessariamente tenuti in considerazione da Viktor
Janukovic. Janukovic deve saper proporre alla società qualcosa di
qualitativamente molto diverso dal regime di Leonid Kuchma, mediante il
rafforzamento dei rapporti russo-ucraini, l’allontanamento dal potere di
oligarchi e criminali e la creazione nel paese di un’atmosfera maggiormente
democratica.
“La ripetizione delle elezioni in Ucraina è
una decisione dettata da pressioni politiche e non dal rispetto della legge”
Dichiarazione di Oleg Kulikov, segretario del Comitato Centrale del Partito
Comunista della Federazione Russa
http://www.kprf.ru
5 dicembre 2004
La dirigenza del PCFR considera la decisione della Corte Suprema
dell’Ucraina di ripetere il secondo turno delle elezioni presidenziali “imposta
da pressioni politiche e non basata sul diritto giuridico”.
“Tale decisione”, - ha dichiarato il segretario del Comitato Centrale del PCFR
Oleg Kulikov “è destinata solamente ad inasprire la situazione”.
A parere di Kulikov, il verdetto della Corte Suprema “è stato preso sotto la
pressione di una minoranza aggressiva, non è basata sulla legislazione vigente
in Ucraina e si presenta come una novità anche nella pratica in uso abitualmente
nel mondo”.
O. Kulikov afferma che la decisione “di fatto dichiara la legittimità
dell’effettuazione di un terzo turno e introduce la possibilità di infinite
ripetizioni del voto. La Corte Suprema ha dimostrato, con questa decisione
sostanzialmente politica, di voler spianare la strada alla vittoria di un unico
candidato, Juschenko”.
Traduzione dal russo di Mauro Gemma