www.resistenze.org - popoli resistenti - russia - 05-12-04

I comunisti russi seguono con preoccupazione gli sviluppi della situazione in Ucraina


“Janukovic deve farsi interprete della volontà di cambiamento”
Dichiarazione di Ivan Melnikov, vicepresidente del Partito Comunista della Federazione Russa


http://www.kprf.ru
29 novembre 2004

Nella situazione che si è sviluppata in Ucraina parlare di interessi che non siano quelli del popolo ucraino appare alquanto fuori luogo.
E’ un dato di fatto, comunque, che gli interessi russi e ucraini sono strettamente intrecciati fra loro. E se si va oltre la retorica politica di Viktor Juschenko e si ragiona partendo da un punto di vista puramente economico, allora constatiamo che sia per le regioni occidentali che per quelle orientali è più utile un modello economico, basato sul rafforzamento dei processi di integrazione tra Ucraina e Russia. E, in un certo senso, sarebbe proprio la vittoria di Janukovic a rappresentare la garanzia di tale indirizzo.

Per quanto riguarda Juschenko, egli può dire fin che vuole che i rapporti tra Ucraina e Russia non peggioreranno, ma è evidente che un cambio di rotta in direzione dell’Europa occidentale porterebbe inevitabilmente ad un raffreddamento delle relazioni russo-ucraine, dal momento che ciò risponderebbe agli interessi degli stati occidentali.

I sostenitori di Juschenko, naturalmente, affermano che i rapporti economici con l’Occidente compenserebbero l’abbassamento del livello delle relazioni con la Russia. Ma pensare che l’Europa occidentale li accolga a braccia aperte è un serio errore. Oggi, nel momento in cui gli Stati Uniti e i loro alleati hanno l’interesse geopolitico a prendere l’iniziativa in questa regione, elargiscono tutti i fondi possibili e concedono aiuto. Ma domani, quando l’Ucraina non sarà più all’ordine del giorno, tutto ciò avrà fine.

Questo discorso non vale solo per l’economia, ma anche dal punto di vista del rafforzamento dei diritti dei cittadini dell’Ucraina: anche in questo caso la Russia offre maggiori garanzie, dal momento che i nostri cittadini sono in continuo contatto tra loro, per le strette relazioni reciproche che si sono sviluppate nei secoli. I cittadini dei nostri due paesi possono sentirsi a casa propria sia in Russia che in Ucraina. L’Europa, a tal riguardo, non potrebbe offrire agli ucraini molto più di quanto già non abbiano.

Il possibile arrivo al potere di Juschenko complicherebbe solo la situazione, perché tutte le speranze che egli ha infuso e infonde ai suoi sostenitori, non hanno alcuna possibilità di realizzarsi. Il suo arrivo al potere rappresenterebbe solo un colpo inferto agli interessi dell’Ucraina e della Russia.
Sono comunque altrettanto convinto che le opinioni, l’energia, il desiderio di cambiamento che sta dimostrando oggi una parte significativa della società ucraina debbano essere necessariamente tenuti in considerazione da Viktor Janukovic. Janukovic deve saper proporre alla società qualcosa di qualitativamente molto diverso dal regime di Leonid Kuchma, mediante il rafforzamento dei rapporti russo-ucraini, l’allontanamento dal potere di oligarchi e criminali e la creazione nel paese di un’atmosfera maggiormente democratica.


“La ripetizione delle elezioni in Ucraina è una decisione dettata da pressioni politiche e non dal rispetto della legge”
Dichiarazione di Oleg Kulikov, segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa 

http://www.kprf.ru
5 dicembre 2004

La dirigenza del PCFR considera la decisione della Corte Suprema dell’Ucraina di ripetere il secondo turno delle elezioni presidenziali “imposta da pressioni politiche e non basata sul diritto giuridico”.
“Tale decisione”, - ha dichiarato il segretario del Comitato Centrale del PCFR Oleg Kulikov “è destinata solamente ad inasprire la situazione”.
A parere di Kulikov, il verdetto della Corte Suprema “è stato preso sotto la pressione di una minoranza aggressiva, non è basata sulla legislazione vigente in Ucraina e si presenta come una novità anche nella pratica in uso abitualmente nel mondo”.

O. Kulikov afferma che la decisione “di fatto dichiara la legittimità dell’effettuazione di un terzo turno e introduce la possibilità di infinite ripetizioni del voto. La Corte Suprema ha dimostrato, con questa decisione sostanzialmente politica, di voler spianare la strada alla vittoria di un unico candidato, Juschenko”.


Traduzione dal russo di Mauro Gemma