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In migliaia protestano in Russia a difesa dei diritti dei lavoratori

Peopledispatch | peopledispatch.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

28/03/2019

Le manifestazioni sono state organizzate sulla scia del malcontento che serpeggia nel paese contro le leggi di Vladimir Putin che reprimono il dissenso e le controverse riforme pensionistiche.

Russian protests

Il 23 marzo migliaia di russi hanno marciato nelle strade in diverse parti del paese, protestando contro l'aumento delle repressioni politiche e il declino dello standard di vita. L'appello per la protesta a livello nazionale è stato dato dal Partito Comunista della Federazione Russa (PCRF), in difesa dei diritti dei lavoratori.

Le proteste si sono levate sulla scia dei recenti tentativi del presidente Vladimir Putin di imbavagliare il dissenso nel Paese. All'inizio di questa settimana, Putin ha approvato leggi che consentono ai tribunali di multare e incarcerare le persone che mancano di rispetto  alle autorità e per censurare i media in relazione alla pubblicazione di "notizie false". È stato ampiamente affermato che la nuova legge, la quale criminalizza la "mancanza di rispetto" per la società e le istituzioni russe, potrebbe portare alla fine delle poche forme di protesta legale restanti del paese. Nel dicembre 2018 i legislatori russi avevano approvato un progetto di legge che considerava un reato invitare gli adolescenti a partecipare a manifestazioni di piazza non autorizzate.

Il presidente del PCFR, Gennady Zyuganov, ha dichiarato: "In tutta la Russia, manifestazioni si stanno ora svolgendo in difesa dei diritti sociali ed economici dei lavoratori, della sicurezza del paese, della sua integrità e unità. Dobbiamo capire in modo adeguato che il nostro paese non è mai stato gettato in sfide così formidabili come le vediamo oggi, nemmeno nel momento in cui abbiamo combattuto e sconfitto i nazisti ".

Alcuni mesi fa, il PCRF e altri partiti di opposizione hanno organizzato proteste diffuse contro le controverse riforme pensionistiche attuate dall'amministrazione Putin. La riforma ha aumentato l'età pensionabile da 60 a 65 anni per gli uomini e da 55 a 63 anni per le donne. La riforma significa che un russo medio deve lavorare per quasi tutta la vita adulta per avere diritto alla pensione.


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