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NKPJ: Gerusalemme non è capitale d'Israele

Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (NKPJ) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/09/2020

Dichiarazione della Segreteria del Comitato Centrale del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia sull'annuncio del possibile trasferimento dell'ambasciata della Serbia da Tel Aviv a Gerusalemme.

Gerusalemme non è capitale d'Israele

In risposta al vergognoso annuncio e accordo firmato dal presidente della Serbia, Aleksander Vučić, insieme al presidente degli USA Donald Trump e al presidente del cosiddetto stato del Kosovo, Avdullah Hoti, sull'intenzione di trasferire la sua ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, il Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (NKPJ) vuole sottolineare alcuni fatti per dimostrare perché questa intenzione non debba esser attuata in nessuna circostanza.

Prima di ogni altra cosa, dobbiamo affermare che Israele ha compiuto e continua a portare avanti, sotto gli occhi del mondo intero, la sua occupazione delle terre palestinesi, commettendo innumerevoli crimini impuniti contro il popolo palestinese. Azioni militari vengono condotte sui civili palestinesi con l'uso della violenza di vario grado, spesso omicidi, non risparmiando nemmeno i bambini. Oltre a migliaia di prigionieri politici, Israele detiene anche minorenni, cioè bambini, nelle sue prigioni. Ha murato la Cisgiordania, isolandola completamente come se fosse un unico grande campo di concentramento dove non vengono consegnati né medicine, né carburante, né cibo o altri beni indispensabili per una vita normale delle persone in questa regione. Le politiche razziste sioniste di Israele hanno portato all'occupazione e al successivo esilio di milioni di palestinesi dalle loro secolari terre native, con il cruciale sostegno dell'imperialismo occidentale - imperialismo statunitense in primo luogo. Per fare un esempio, più di 500 case israeliane sono attualmente in fase di costruzione nelle parti confiscate di Gerusalemme Est, anch'esse separate dai muri. Elementi di destra, clericali e ultraconservatori negli USA sono stati e continuano a essere i principali sostenitori di questi atti perpetrati da Israele, così come sono stati fermamente favorevoli al trasferimento dell'ambasciata degli USA a Gerusalemme, trasferimentoportato a termine dall'amministrazione Trump.

Questo atto fa parte delle politiche aggressive e pericolose capeggiate dagli USA in Medio Oriente, che costituisce un'importante zona geostrategica di grande valore per gli imperialisti statunitensi. Israele è uno dei principali fattori di destabilizzazione e militarizzazione della regione, dove tutti i tentativi di trovare una soluzione sostenibile per la coesistenza in Palestina - per la pace e il rispetto dei diritti di tutti - si disintegrano costantemente a causa delle brutali e ricattatorie condizioni imposte da Israele con il decisivo sostegno degli USA. Si tenta così, con l'atto di trasferire l'ambasciata, di eliminare completamente la soluzione di riconoscere lo Stato palestinese con Gerusalemme Est come sua capitale.

L'annuncio del trasferimento dell'ambasciata serba da Tel Aviv a Gerusalemme, attraverso il quale la Serbia darebbe de facto legittimità a Israele e alle sue intenzioni aggressive e razziste presenti, passate e future di occupazione, a discapito della pace, innesca anche una serie di conseguenze negative di portata internazionale.

Tale atto comporterebbe prima di tutto il tradimento del popolo palestinese, che nella sua ardua ma giusta lotta ha sempre contato sull'appoggio del nostro popolo, che ha sempre ricevuto. I legami indissolubili della nostra solidarietà e amicizia verrebbero svenduti - sarebbe come pugnalare il popolo palestinese non alle spalle, ma al cuore.

Inoltre, è fuori discussione che questa mossa contribuisca alla revoca da parte di Israele del riconoscimento del Kosovo - ma al contrario, lo stesso documento include il riconoscimento reciproco del Kosovo e di Israele come una naturale forma di cooperazione tra due regimi del tutto filo-imperialisti sotto il patrocinio degli USA.

Israele sta compiendo mosse illegali per promuovere la sua agenda di occupazione in contrasto con il diritto internazionale, in particolare nel caso della città di Gerusalemme, che ha uno status speciale riconosciuto a livello internazionale, confermato dall'ONU, secondo il quale non può essere considerata la capitale di Israele. Il trasferimento dell'ambasciata serba sarebbe quindi un atto in collisione con il diritto internazionale, la stessa legge a cui si appella la Serbia in difesa dei propri interessi sulla questione del Kosovo, che confonderebbe inutilmente la posizione del nostro Paese nella difesa del suo vitale interesse nazionale.

L'unico paese che attualmente ha seguito l'esempio degli USA nel trasferire la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme è il Guatemala. Se la Serbia facesse lo stesso, sarebbe, proprio come nel caso del Guatemala: una palese concessione alla politica estera imperialista statunitense, offuscando ulteriormente la reputazione internazionale già appannata e degredata della Serbia, che parla non solo come un fantoccio, ma tanto peggio di un fantoccio al servizio di chi l'ha bombardata e massacrata selvaggiamente 20 anni fa. Le nostre tradizioni e aspirazioni di libertà e con esse la posizione che abbiamo costruito e che condividevamo con tutti i popoli progressisti e amanti della libertà del mondo, cadrebbe in disgrazia.

Per molte persone del mondo arabo e musulmano, in particolare, la causa palestinese è giustamente sentita con grande sensibilità ed empatia. L'atto di trasferire l'ambasciata serba da Tel Aviv a Gerusalemme equivarrebbe a spargere sale sulle ferite aperte. Questa nefandezza potrebbe generare intense reazioni negative nel mondo nei confronti della nostra gente e del nostro paese, nonché sulla sicurezza dei nostri cittadini e delle nostre proprietà.

Il NKPJ considera ipocrite le dichiarazioni dei funzionari dell'UE e turchi che non sono favorevoli al trasferimento dell'ambasciata serba a Gerusalemme. In primo luogo, i paesi dell'UE condividono apparentemente un consenso sul mantenere le loro ambasciate a Tel Aviv e non trasferirle a Gerusalemme, ma allo stesso tempo rifiutano di riconoscere lo Stato palestinese con Gerusalemme est come sua capitale. Per quanto riguarda la Turchia di Erdoğan: è stato uno dei primi a riconoscere quel progetto imperialista sponsorizzato principalmente dagli USA, il cosiddetto Kosovo indipendente, offrendo una sponda resistente e priva di principi a un progetto del tutto analogo sponsorizzato principalmente dagli USA: lo stato d'Israele con Gerusalemme come sua capitale.

Il NKPJ chiede alle autorità serbe e al presidente Aleksandar Vučić di non procurare una macchia e un fardello di proporzioni storiche al nostro paese con una mossa così vergognosa e irresponsabile, che potrebbe avere conseguenze storiche catastrofiche. Allo stesso tempo, chiediamo una difesa di principio del diritto internazionale, contro le aggressioni, le occupazioni e le coercizioni imperialiste.

Abbasso il regime filo-imperialista in Serbia!
Abbasso l'accordo con l'imperialismo USA!
Abbasso l'occupazione - La Palestina è uno Stato!

Segreteria del Comitato Centrale del Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia

Belgrado, 07/09/2020


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