www.resistenze.org - popoli resistenti - sudan - 26-11-13 - n. 476

La soluzione sta nella formazione di un ampio fronte per rovesciare il regime

Dichiarazione del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudanese

Partito Comunista Sudanese | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare 

21/11/2013

La riunione congiunta del CC con i rappresentanti distrettuali e provinciali, svoltasi l'8 novembre scorso, ha discusso l'attuale situazione politica del paese, giungendo alle conclusioni di seguito riportate.

Il Comitato Centrale del Partito Comunista Sudanese, in linea con quanto affermato nella riunione del giugno 2013 e negli altri incontri con i rappresentanti dei distretti, degli organi centrali del partito e degli studenti, ribadisce che l'enorme aumento dei prezzi dei prodotti di base porterà a disordini ed azioni di protesta di massa. Questa nostra posizione si basa sull'analisi della situazione attraverso gli strumenti del marxismo e il metodo dialettico.

L'ideologia e la natura di classe del regime, espressione degli interessi parassitari dei capitalisti islamici, hanno portato alla distruzione della produzione, all'inasprimento delle guerre civili interne e alla divisione del paese. In più, il regime ha ignorato i principali temi delle libertà umane fondamentali, la trasformazione democratica, il pluralismo, il decentramento, l'identità nazionale, il carattere nazionale totalizzante dell'apparato statale, la distribuzione equilibrata dei progetti di sviluppo tra le diverse regioni come catalizzatore per sradicare la marginalizzazione e priorità assoluta per risolvere la crisi cronica del paese.

La crisi generale nazionale è stata notevolmente amplificata investendo ogni aspetto della vita politica, economica e sociale. Giorno dopo giorno, si aggrava e peggiora.

Le guerre civili in Darfur, Kordofan Meridionale e Nilo Azzurro, che hanno raggiunto proporzioni drammatiche, sono foriere di ogni tipo di conflitto armato tribale ed etnico nel Sudan occidentale, con le tragiche conseguenze che si lasciano presagire. Le scelte politiche, economiche e sociali del regime, la sua incapacità di attuare pienamente e rispettare i principi fondamentali sanciti dall'Accordo Comprensivo di Pace relativo all'area di Abyey, che ridisegna i confini con il Sudan del Sud e permette un'equa distribuzione dei profitti del petrolio, insieme con la sua natura autoritaria e l'atrocità della guerra jihadista, hanno portato il popolo del Sudan del Sud a votare per la separazione-indipendenza, che va considerata come la più tragica sventura politica, sociale e culturale affrontata dal paese nella sua storia recente.

La prosecuzione del controllo solitario del NCP (National Congress Party) sullo stato e il suo pieno monopolio sul potere e la ricchezza ha aperto la strada a dimostrazioni pubbliche e, con la sua palese incapacità di governare equamente il paese, si è alienata la maggioranza della popolazione.

Queste politiche sbagliate, in particolare nel campo economico, hanno reso il paese un focolaio di corruzione cronica. Inoltre, la privatizzazione dei settori agricolo, industriale e dei servizi hanno portato il paese a perdere il suo pilastro economico più produttivo e apprezzato nonché la principale e assolutamente necessaria fonte di reddito in valuta pregiata.

A causa dell'incapacità di questa classe parassitaria di cambiare le proprie politiche autocentrate e la riluttanza ad abbandonare il monopolio su potere e ricchezza, essi hanno formato alleanze e legami con i regimi dei petro-dollari nei paesi arabi e islamici, assumendo inoltre il ruolo di agente imperialista e servendo così le politiche e gli interessi imperialisti, soccombendo ai diktat di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale.

Il regime è preda del caos e del disordine a causa della contraddizione interna e delle divisioni in fazioni nei suoi ranghi più alti. Questo è diventato evidente nel conflitto interno e con le difficoltà di leadership nelle province. A ciò si sono unite le profonde spaccature comparse nelle istituzioni più importanti del regime come l'esercito e gli organi di sicurezza. Pochi mesi fa, un gruppo di alti ufficiali, influenti all'interno di entrambi i corpi istituzionali, sono stati accusati di tramare un colpo di stato per rovesciare il capo del regime. Inoltre, e come risultato del crescente isolamento, una trentina di alti esponenti del partito di governo, tra cui il capo del gruppo parlamentare, hanno deciso di rendere pubblico il loro disaccordo al regime con la firma di un memorandum che condanna le brutali misure repressive contro i manifestanti. Questa importante evoluzione sta ad indicare l'approfondimento e la maturazione della crisi.

Studiando tali sviluppi, unitamente all'attuale situazione politica, si è giunti alla conclusione che la via d'uscita da questa crisi e l'unica soluzione all'attuale impasse sia la destituzione e il rovesciamento del regime, che può essere raggiunto solo attraverso persistenti, pazienti, determinate e prolungate lotte ed azioni per stabilire un fronte d'opposizione il più ampio possibile.

Il popolo del Sudan chiede un'indagine indipendente e la condanna dei colpevoli recidivi per l'uccisione dei martiri

L'assassinio deliberato di singoli manifestanti e gli omicidi di massa attraverso l'utilizzo di munizioni vere contro i figli del nostro popolo rendono sempre più importante che gli autori siano portati di fronte alla giustizia. E' necessaria un'indagine indipendente per l'uccisione di oltre duecentocinquanta martiri in meno di una settimana. Questa richiesta non cesserà mai, rimarrà nei cuori e negli slogan del popolo e delle sue lotte. Per evitare che tali crimini restino impuniti, come accaduto nei casi di Kagbar e Port Sudan, tutti gli organi del partito devono assumere questo problema come una priorità e coordinare le proprie attività con quelle delle famiglie dei martiri e dei loro avvocati.

Il rilascio dei detenuti politici

Il regime sostiene che quasi tutti i detenuti sono stati rilasciati e i pochi rimasti in carcere presto affronteranno un processo, ma la realtà smentisce quest'affermazione. Molte persone strappate dalle loro case o dai luoghi di lavoro restano dietro le sbarre. Ecco perché la campagna per liberare tutti i detenuti o per fornire loro un giudizio immediato ed equo deve continuare.

A questo proposito, l'Associazione sudanese per i diritti umani è chiamata a continuare a svolgere il suo ruolo e le famiglie dei detenuti le loro azioni di protesta. Insieme a questo, le sedi estere del partito devono continuare a smascherare i crimini e cercare solidarietà internazionale. Allo stesso tempo, gli avvocati e i consulenti legali devono proseguire nei loro sforzi per raggiungere quest'obiettivo. Tutti noi dobbiamo continuare la lotta contro la pratica della detenzione extragiudiziale.

Vietare l'uso di munizioni contro i manifestanti

Il regime ha ancora una volta dimostrato la sua natura fascista commettendo crimini brutali pur di aggrapparsi al potere. I media e le televisioni internazionali hanno fatto vedere la brutalità del regime mostrando come l'ordine fosse di sparare per uccidere. Manifestanti pacifici sono stati colpiti alla testa e al torace, bersagli di una chiara intenzione di uccidere. Il regime non si astiene dal commettere omicidi, torturare, incarcerare, riaprendo le sue case fantasma, gli infami centri di tortura degli anni Novanta. Tutte le misure repressive e fasciste utilizzate dal regime sono finalizzate a proteggerlo, per ostacolare e fermare la lotta del popolo. Tuttavia, a prescindere da ciò, il cammino iniziato lo scorso settembre giungerà alla vittoria attraverso il suo primo obiettivo, il rovesciamento del regime.

Questioni importanti da aggiungere all'agenda di tutti gli organi del partito nelle quotidiane lotte insieme al popolo

- Il regime è già paralizzato e debole, ma si trova ad affrontare gravi problemi che ne paleseranno ulteriormente l'incapacità di sfuggire alla spirale di una crisi sempre più grave.

- Le guerre in Darfur, Kordofan Meridionale e Nilo Azzurro sono ancora in corso, con lo spreco di miliardi di sterline sudanesi provenienti dalle scarse risorse del paese. Parte importante del bilancio sudanese è destinata a finanziare la sicurezza, l'esercito, la polizia e la guardia presidenziale. Si prevede che la spesa di bilancio nel 2014 per questi settori sarà aumentata, aggiungendo così nuovi elementi alla crisi e alla sofferenza del popolo.

- Tutto questo accade mentre vengono soppresse le libertà fondamentali e i diritti umani. Si verificano sempre più uccisioni e detenzioni, nonostante che il diritto di manifestare, alla libera espressione, alla organizzazione e il diritto di sciopero siano garantiti dalla Costituzione del 2005, che è ancora ufficialmente la costituzione del paese.

- Nonostante la repressione brutale e la mancanza di rispetto della Costituzione e delle sue leggi, le lotte quotidiane per le libertà fondamentali ed il rispetto dei diritti costituzionali, in particolare i diritti umani approvati dalle convenzioni delle Nazioni Unite e gli accordi internazionali firmati dal regime, devono continuare. E' della massima importanza che le Forze del Consenso Nazionale [coalizione politica di opposizione, ndt] e di tutte le organizzazioni della società civile siano incoraggiate a fare di tale questione la loro priorità... vale a dire il diritto di manifestare, il diritto di sciopero, il rispetto della libertà di stampa, compreso il diritto di libera espressione e, infine, il rispetto del diritto dei partiti politici a svolgere le loro attività politiche in luoghi pubblici.

Il discorso del presidente della repubblica dell'8 ottobre scorso, in cui si affermava la disponibilità del regime a rispettare le libertà di stampa e il trasferimento pacifico del potere sono parole vuote e prive di senso, poiché la realtà sul terreno le smentisce. Una vivida contraddizione di questa grande e desolante menzogna sta nel fatto che Almidan, l'organo ufficiale del Partito Comunista Sudanese subisce ancora oggi, dal 30/05/2012, il divieto di pubblicazione.

Le crescenti differenze interne manifestatesi non solo in provincia, ma anche dentro la leadership del partito di governo, sono la prova della difficoltà del regime. Basti citare il famoso memorandum presentato da Eldien Ghazi Salah, dirigente di NCP e da altri firmatari, così come il tentativo di colpo di stato da parte di importanti funzionari di questo partito.

Inoltre, la crescente e spietata rivalità tra i protagonisti del NCP per incarichi ministeriali o alte cariche si combina con l'estendersi della corruzione in tutte le istituzioni governative, facendoci affermare che questi problemi che accerchiano il capitalismo parassitario del cosiddetto regime islamico e la rivolta di settembre, che ne ha scosso le fondamenta, apriranno la strada alla rivoluzione vittoriosa con il rovesciamento del regime.

Compiti per il prossimo periodo

- Primo, la strategia del nostro partito punta a rovesciare il regime.

- Secondo, la tattica attuale si basa sulla creazione di un ampio fronte che può essere costruito attraverso le lotte quotidiane del popolo per le loro necessità di base. Il nostro obiettivo è di intensificare questa lotta, proteggere, mantenere e promuovere le conquiste popolari combinando correttamente la lotta politica con le esigenze economiche. Per raggiungere quest'obiettivo, è importante mantenere e sviluppare nella rivolta le attuali parole d'ordine.

- Terzo, consolidare l'unità delle Forze del Consenso Nazionale e salvaguardare tutti i documenti approvati e concordati (il Documento per l'alternativa democratica e il Documento per la transizione costituzionale). Assistere le Forze del Consenso Nazionale nel loro ruolo di principale schieramento dell'opposizione per guidare le lotte popolari.

- Quarto, i nostri strumenti per rovesciare il regime sono: disobbedienza civile e sciopero generale politico, che continuiamo a porre come obiettivo di prospettiva per il movimento popolare e fonte di fiducia e speranza, spronando il movimento a continuare le sue lotte nel solco rivoluzionario fino il rovesciamento del regime.

- Quinto, essere sempre pronti e all'erta per proteggere e difendere la rivolta dai disfattisti, per smascherare i nemici che potrebbero cercare di deviarla presentando e promuovendo nuovi metodi, inclusi una nuova carta per sostituire ciò che è stato concordato tra le Forze del Consenso Nazionale o il rimpasto della sua struttura.

- Infine, è importante sottolineare che la rivoluzione non procede in linea retta come una ferrovia, ma può essere accelerata o ritardata se esposta a fattori oggettivi e soggettivi, e di conseguenza portata al successo o al fallimento. Ecco perché la rivoluzione può procedere a zig zag fino al momento critico della sua esplosione.

I fattori oggettivi, come abbiamo spiegato, erano chiaramente presenti quando le masse sono scese in piazza a migliaia e, come abbiamo sottolineato in precedenza, la situazione va sempre più aggravandosi per il fatto che il regime è incapace di trovare una soluzione alla sua crisi totale.

Il Comitato Centrale del Partito Comunista Sudanese


Resistenze.org     
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.

Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.