www.resistenze.org - popoli resistenti - sudan - 11-11-14 - n. 519

Urgente appello per la solidarietà. Nuova ondata di repressione in Sudan

Partito Comunista Sudanese | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/11/2014

- Detenzione di decine di Comunisti Sudanesi nella Provincia di Blue Nile.
- Il compagno Suliman Ali, Segretario Politico del Partito della provincia, è accusato di reati che comportano la pena di morte.
- Alza la tua voce! ... Richiediamo l'immediato rilascio dei nostri compagni.
- Giù le mani dai Comunisti Sudanesi!

La Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudanese il 3 novembre 2014 ha rilasciato un comunicato per allertare i mezzi di comunicazione pubblici sudanesi e internazionali, e in particolare i Partiti Comunisti e Operai fratelli, sulla nuova ondata di repressione scatenata dall'apparato di sicurezza e di intelligence sudanesi contro i Comunisti Sudanesi della provincia del Blue Nile. La repressiva campagna di detenzioni è il risultato della diffusione su larga scala della dichiarazione del Partito in occasione dell'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre Sudanese (21 Ottobre 1964, ndt).

Nel suo comunicato la Segreteria del CC ha sottolineato che questi recenti atti repressivi sono accompagnati da attacchi militari contro la popolazione del Kordufan del Sud e altre zone di guerra. "Contrariamente ai loro obiettivi, le azioni repressive non saranno in grado di spaventare e né di scoraggiare i comunisti dall'assumersi le proprie responsabilità patriottiche. I membri del nostro partito continueranno la loro lotta tra il popolo, determinati e godendo del sostegno e della protezione delle masse".

Inoltre, la dichiarazione ha sottolineato che il regime ha perso la bussola e ha fatto ricorso a politiche oppressive nel vano tentativo di mettere a tacere l'opposizione e prolungare la sua esistenza. "E' chiaro che i suoi giorni sono contati e che sarà rovesciato".

La dichiarazione ha condannato con forza la recente ondata di arresti, e ha chiesto la liberazione immediata e incondizionata di tutti i detenuti.

Chiama i media sudanesi pubblici, quelli internazionali e i Partiti Comunisti e Operai fratelli ad unire le voci per fermare la repressione in Sudan e chiedere l'immediato rilascio di tutti i detenuti politici.

Tra i detenuti ci sono i seguenti compagni: Ali Suliman - Segretario Politico del Partito nella provincia Blue Nile, Adil Mohmoud, Ibrahim Musa, Adil Ahmed Fadl, Miss Fatima Al-Daw.

Tutti sono stati arrestati il 2 novembre 2014.



Ultimi aggiornamenti sulla nuova ondata di repressione in Sudan

Partito Comunista Sudanese | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/11/2014

- Aggiornamento (7 novembre) sulla situazione del compagno Ali Suliman, Segretario Politico del Partito nella Provincia del Blue Nile
- La famiglia considera le Autorità di Sicurezza responsabili per la sua vita
- Il compagno Suliman Ali, di 68 anni, si trova in condizioni carcerarie dure, disumane
- Chiediamo l'immediato rilascio di Ali Suliman e degli altri compagni
- Giù le mani dai Comunisti Sudanesi!

Il portavoce del Partito Comunista Sudanese, compagno Yousif Hussein, ha rilasciato una dichiarazione per chiedere la liberazione immediata del compagno Suliman e degli altri compagni. Ha indicato il peggioramento delle condizioni della salute del compagno Suliman. Ha esortato i Partiti fratelli a raddoppiare gli sforzi per ottenere la libertà di tutti i prigionieri politici.

La famiglia del compagno Ali Suliman ha espresso la propria profonda preoccupazione per il deterioramento della sua salute a causa della detenzione, il 2 novembre 2014. La famiglia ha reso noto che il compagno Suliman ha recentemente subito una grave operazione al cuore e che ha bisogno di attenzione medica quotidiana. I famigliari hanno dichiarato che ritengono le Autorità di Sicurezza pienamente responsabili per la sua salute.

Inoltre, il figlio ha confermato che il compagno Suliman deve assumere alcuni farmaci tutti i giorni e che le autorità hanno negato le medicine urgenti. Il compagno Suliman sta languendo nella prigione di Damazeen, in condizioni difficili e disumane, privato dei suoi diritti umani fondamentali.

Il compagno Ali Suliman ha 68 anni, sposato con figli. Insieme ad altri compagni sono accusati del tentativo di rovesciare il regime, di violare le istituzioni costituzionali, di fare la guerra contro lo Stato e distribuire false informazioni.

Salviamo la vita del compagno Ali Suliman
Chiediamo il suo rilascio immediato e quello degli altri compagni

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