www.resistenze.org - popoli resistenti - sudan - 26-02-19 - n. 703

Il PC Sudanese denuncia i tentativi dell'imperialismo statunitense e delle forze reazionarie di salvare il regime dittatoriale

Partito Comunista Sudanese * | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

22/02/2019

Aggiornamento
- Tentativi dell'imperialismo USA e delle forze regionali reazionarie di salvare il regime dittatoriale
- Appello per il rilascio immediato di tutti i detenuti politici
- 3000 circa sono ancora detenute, tra cui oltre 200 donne attiviste

I gruppi di opposizione - le Forze di Consenso Nazionale, l'Appello del Sudan, l'Alleanza unionista e l'Alleanza professionale -  hanno indetto un'azione di massa il 21 febbraio 2019 per chiedere la fine della dittatura.

Le manifestazioni pacifiche hanno segnato la 63° giornata di protesta, avviata il 19 dicembre 2018, chiedendo la fine, lo smantellamento e la liquidazione del regime. Durante il suo sviluppo il movimento di protesta di massa ha accumulato slancio, ampiezza e chiarezza di vedute.

La manifestazione del 21 febbraio 2019, che si è svolta nella capitale Khartoum, è stata partecipata da oltre 15mila persone. I manifestanti hanno sfondato le linee di sicurezza e occupato porzioni del centro della città dalle 13:00 alle 19:00.

Le forze di sicurezza, che contavano circa 3.000 persone, erano armate fino ai denti con mitragliatrici pesanti, manganelli elettrici e gas lacrimogeni. Hanno usato la forza bruta per impedire ai manifestanti di raggiungere la loro destinazione: il palazzo repubblicano. Centinaia di persone sono state arrestate e circa 200 manifestanti hanno avuto bisogno di cure mediche. Le forze di sicurezza hanno arrestato un certo numero di leader dell'opposizione, tra cui Mohamed al-Khateeb, il Segretario politico del Comitato centrale del Partito comunista sudanese.

Altre manifestazioni hanno avuto luogo a Omdurman, Port Sudan, Madani e Karma.

Secondo le fonti di opposizione, dall'inizio della rivolta di massa il numero di detenuti ha superato le 7.000 persone. Sebbene siano state rilasciate in centinaia, coloro che rimangono in detenzione sono circa 3.000, tra cui oltre 200 attiviste donne.

Mentre le azioni di massa continuano e si intensificano di giorno in giorno, l'imperialismo, in particolare l'imperialismo USA, coadiuvato dalle sue forze regionali di reazione, sta raddoppiando gli sforzi per salvare il regime dittatoriale. Sta cercando invano di far abortire la rivolta. A tale riguardo, il regime egiziano sta svolgendo un ruolo importante, fornendo sostegno politico e materiale al regime, raccogliendo il sostegno di governi arabi e africani a favore di Al-Bashir.

Allo stesso tempo, l'amministrazione americana, mentre timidamente chiede il rilascio dei detenuti politici, cerca di dividere l'opposizione nel tentativo di imporre il suo progetto per un "soft landing", progettato per spingere il regime ad ospitare alcune sezioni dell'opposizione nel governo. Tutte queste cospirazioni sono espressione del panico politico tra le forze imperialiste e reazionarie che temono l'eventuale vittoria del popolo sudanese. Sanno infatti che la vittoria del popolo sudanese porterà, tra le altre cose, alla creazione di un'alternativa democratica che soddisfi l'aspirazione delle masse al ripristino della democrazia, della pace e della giustizia sociale.

La Segreteria del Comitato centrale, esprimendo il suo alto apprezzamento per la solidarietà e il sostegno dei partiti fratelli, invita tutti gli interessati a raddoppiare i loro sforzi nel chiedere l'immediata liberazione di tutti i detenuti politici, compresi i compagni Masoud Al Hassan, Sidig Yousif, Ali Saeed, Hanadi Fadl, Faiza Nugud, Salih Mahmoud, Amal Gabralla, Al Digear Mohamed Aburas e Yahya Al Hussein.

*) La Segreteria del Comitato Centrale del Partito Comunista Sudanese


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