www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 13-02-12 - n. 396

da www.pcpe.es/comunicados/item/1150-llamamiento-a-la-clase-obrera-a-romper-con-el-capitalismo-derrotar-a-la-oligarquía-es-el-objetivo-del-pueblo-trabajador.html
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura di Salvatore Vicario
 
Chiamiamo la classe operaia a rompere con il capitalismo. Sconfiggere l'oligarchia è l'obiettivo del popolo lavoratore
 
Uscire dall'Euro, l'UE e la NATO per la repubblica Socialista e il Comunismo
 
Il capitalismo spagnolo è stato incorporato nel 1986 nell'UE (poi CE), al fine di migliorare la propria posizione per lo sfruttamento della classe operaia, e per collocarsi meglio nella disputa internazionale per il controllo dei mercati e il saccheggio delle materie prime. Con questa decisione, la Spagna è stata inserita nella catena imperialista europea, come uno dei suoi anelli più deboli; questo polo imperialista è dominato dalle fazioni più potenti del capitale monopolistico: Germania, Francia, Inghilterra.
 
Questa è la vera natura della UE, che non ha nulla a che fare con gli interessi dei popoli, ma piuttosto con gli interessi esclusivi delle classi dominanti europee, che rafforzano così la loro egemonia al fine di mantenere l'oppressione e lo sfruttamento sulla maggioranza sociale.
 
L'UE e la centralizzazione del capitale:
 
Ci sono state diverse fasi di sviluppo del progetto imperialista. Nella fase finale del secolo scorso il Fondo di coesione, FESR, LEADER, ecc. - che sembravano generose sovvenzioni comunitarie per la Spagna - avevano come sola finalità quella di creare condizioni più adeguate per la sottomissione dell'economia spagnola agli interessi del capitale monopolistico europeo, che ha comprato ad un prezzo speciale le risorse fondamentali del nostro paese, prendendo il controllo della maggior parte dei settori produttivi: chimico, siderurgico, turismo, tessile, automobile, ecc.
 
L'estensione di questo progetto, includendo gli ex-paesi socialisti - in alleanza con i promotori della contro-rivoluzione - ha consentito al capitale monopolistico europeo di appropriarsi di ingenti risorse produttive, materie prime e mercati, e l'accesso allo sfruttamento di una forza lavoro molto qualificata pagata con salari più bassi. Questo ha accelerato il processo di centralizzazione del capitale nell’UE, lasciandolo ora nelle mani di poche imprese multinazionali. Questo enorme potere economico impone un potere politico altrettanto assolutista.
 
Questi cambiamenti si verificano simultaneamente con una feroce lotta inter-imperialista. L'imperialismo yankee, l'imperialismo giapponese, la crescente influenza internazionale della Cina, l'imperialismo emergente turco, ecc, sono frazioni che stanno lottando per partecipare con vantaggio al saccheggio capitalistico all'interno del territorio dell'UE, e nel resto del pianeta.
 
Privatizzazione e Stato minimo
 
Questo processo imperialista ha difeso il mercato come regolatore naturale di tutta l'attività economica. Ciò è noto come "neoliberismo".
 
Si tratta di ridurre il ruolo dello stato al minimo in modo che il capitale possa agire liberamente, senza limiti di alcun tipo. Una conseguenza immediata di questa politica è privare l'apparato statale della maggior parte della proprietà sociale e di ogni ruolo di garanzia del benessere del popolo. Si privatizzano tutti i settori economici gestiti in precedenza da parte dello Stato: energia, comunicazioni, trasporti, ecc. Allo stesso tempo si privatizzano anche l’istruzione, la sanità, le lotterie, ecc.
 
Allo Stato è assegnato, in misura crescente, il ruolo di repressore delle lotte del popolo. Polizia, esercito e tasse sembrano essere le sole competenze naturali dello Stato neoliberale. Si riducono le fonti di reddito dello Stato e aumenta il suo processo di indebitamento, in particolare con i settori monopolistici del capitale finanziario.
 
La crisi strutturale del sistema capitalista
 
La crisi strutturale del capitalismo, che scoppia in modo brutale nell'estate del 2007, ha contribuito ad evidenziare la realtà espressa in ciò che è stato detto fin qui.
 
In situazioni di crisi il capitalismo orienta i suoi sforzi verso l’ulteriore concentrazione del potere economico, e a eliminare i settori più deboli. Così l'oligarchia si appropria di una quota maggiore di ricchezza, e si allarga il divario tra la classe dominante e la classe operaia e i settori popolari. Questo è ciò che sta accadendo oggi nel nostro paese sotto l'imposizione dell'oligarchia spagnola, e per questo è uno strumento molto utile l’UE.
 
Banesto, Telefónica, Repsol, Endesa, ecc, sono il prodotto di questo processo. Multinazionali che accumulano ingenti ricchezze partecipando al saccheggio imperialista internazionale, mantenendo la propria base nazionale di accumulazione. Multinazionali che comprano governi, supportano colpi di Stato o finanziano guerre al fine di aumentare il loro tasso di profitto.
 
In questo processo ci sono iniziative di delocalizzazione delle imprese, alla ricerca della forza lavoro più economica da sfruttare. Questo mette sotto pressione la classe operaia del nostro paese (dumping sociale), ricattandola ad accettare salari più bassi e condizioni di lavoro di maggior sfruttamento.
 
Il governo dell'Unione europea impone, ai paesi che ne fanno parte, leggi che favoriscono solo gli interessi del capitale monopolistico, e in particolar modo il capitale finanziario.
 
Per questo impone un limite dittatoriale al debito pubblico, in modo che i singoli Stati possono assicurare il pagamento del debito al capitale finanziario prestatore, al di sopra di ogni altra priorità.
 
L'Euro, una truffa al popolo lavoratore
 
Abbiamo vissuto dieci anni con l'euro e la gente capisce perfettamente che questa è stata una strategia del capitale monopolistico, che ha portato la classe operaia a perdere potere d'acquisto, e a essere vittima di una vera e propria truffa. Quelli che hanno approfittato dell'euro sono stati i principali settori finanziari, che hanno avuto maggiori facilitazioni per la loro attività parassitaria.
 
Per mostrare la truffa al popolo che è stata l'introduzione dell’Euro vale la pena riassumere questi dati economici:
 
Variazione tra l'anno 2002 (entrata dell’euro) e il 2009
Crescita dell'inflazione 31, 60%
Crescita dei salari 13, 90%
Prezzi delle abitazioni 53, 00%
Prezzo degli alimenti 31, 70%
Prezzo della carne 50, 12%
Prezzo del pollo 48, 47%
Prezzo del gasolio 87, 61%
 
Dittatura e violenza
 
Il capitalismo non può superare questa crisi strutturale, con le norme che aveva fino ad ora accettato, in cui riconosce i diritti individuali e collettivi, come il diritto della classe operaia alla contrattazione collettiva, un ampio settore pubblico - tra gli altri servizi - nella sanità e l’istruzione, ecc.
 
Ora il capitalismo, per superare questa crisi, garantendo l'egemonia dell'oligarchia, deve imporre una ferrea dittatura che liquidi tutti i diritti della classe operaia e le sue conquiste storiche. Questo è il ruolo dell'euro, dell'UE e della NATO.
 
Così, si Costituzionalizza il limite del deficit pubblico, Bruxelles obbliga ad un impegno per aumentare le spese militari, limita l'azione dei partiti politici rivoluzionari, liquida la contrattazione collettiva, realizza uno spionaggio universale su tutta la popolazione, si interviene nelle guerre di tutto il mondo, si abbassano i salari, si aumenta l'orario di lavoro, ecc.
 
Il futuro sarà peggiore sotto il capitalismo per i settori della classe operaia e popolare, che saranno sottoposti ai violenti dettami della classe dominante. La dittatura del capitale ora non si nasconde e esercita il suo potere imponendo brutali condizioni di vita al popolo.
 
Pertanto, l'Euro, l'UE e la NATO, non hanno nulla a che fare con gli interessi dei lavoratori.
 
Un futuro per il popolo lavoratore
 
Per queste ragioni il futuro per la classe operaia e i settori popolari è quello di rompere con il progetto di dominio dell'oligarchia. Uscire dall’Euro, dall’UE e dalla NATO. Per avanzare, con la lotta rivoluzionaria della classe operaia, nella costruzione del socialismo-comunismo nel nostro paese. Unico modello di società che nel futuro può garantire al popolo lavoratore il cammino verso migliori condizioni di vita.
 
Per questo, il PCPE persegue una politica di ampie alleanze nel Fronte Operaio e Popolare per il Socialismo, che unisce la classe operaia, settori di lavoratori autonomi, piccoli produttori e altri settori delle masse lavoratrici. Lo sciopero generale è lo strumento principale di lotta di questo blocco di alleanze.
 
Oggi le classi dominanti realizzano ogni tipo di manovre per cercare di mantenere in piedi l'Euro e l'Unione europea - che cade a pezzi - perché sanno che per loro è una questione di vita o di morte. Confidano nell'UE e nella NATO tutte le proprie strategie di dominazione della classe operaia e dei settori popolari.
 
Ma il popolo, proprio per questo, non ha nulla da guadagnare in questo progetto politico, economico e militar-imperialista.
 
Lasciamo l'euro, l’UE e la NATO; non per tornare al vecchio e stantio capitalismo spagnolo, ma per avanzare verso la repubblica socialista e il comunismo; processo che inizierà quando la classe operaia accumulerà la forza necessaria per imporre la socializzazione del sistema bancario e dei settori strategici dell'economia. Iniziando, così, la costruzione di una società di persone libere ed eguali, senza sfruttamento, diretta dalla classe operaia, dove la proprietà sociale assicura il benessere e lo sviluppo individuale e collettivo della maggioranza.
 
LA PROPRIETA' SOCIALE GARANTIRA’ IL BENESSERE DEL POPOLO LAVORATORE
 
USCIAMO dall’EURO, l’UE e la NATO
FRONTE OPERAIO E POPOLARE PER IL SOCIALISMO
SCIOPERO GENERALE CONTRO IL CAPITALE
 

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