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Le Brigate Internazionali

Javier Ortega | unidadylucha.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/11/2016

Per i comunisti e le comuniste, il 2016 non è un anno qualsiasi, non è un anno in più sotto il sole di questo, sempre più putrido, sistema capitalista. Quest'anno noi comunisti e comuniste vogliamo ricordare che, giusto 80 anni fa, i primi brigatisti internazionali giungevano ad Alicante per lottare contro il fascismo golpista che voleva demolire le conquiste popolari conseguite durante gli anni della Repubblica.

Che la storia sia scritta dai vincitori è un fatto e che la Guerra Nazionale Rivoluzionaria sia stata seppellita nel cimitero della storia anche, e con lei ciò che rappresentò l'arrivo delle Brigate Internazionali nello Stato spagnolo, un riflesso di cosa era solidarietà tra i popoli di tutto il mondo contro la barbarie dell'imperialismo.

Fu per iniziativa del Comintern, nel settembre 1936, quando si sancì l'impegno dei Partiti comunisti e delle altre organizzazioni operaie di aiutare la Repubblica con qualsiasi mezzo. Di fronte all'ipocrita politica del non intervento che portavano avanti paesi come Francia e Gran Bretagna (e che di fatto costituiva un altro sostegno al franchismo, dato che Germania e Italia intervennero eccome a suo favore), la classe operaia internazionale diede una lezione di solidarietà e di internazionalismo proletario. Migliaia di uomini e donne provenienti da oltre 53 paesi (la maggioranza da paesi europei, ma si registrò l'arrivo di brigatisti anche dalla Cina) decisero di lasciar tutto per aiutare la lotta contro il fascismo e il sistema economico che lo genera: il capitalismo.

Le Brigate Internazionali erano composte da lavoratori e lavoratrici venuti da diversi punti del pianeta, appartenenti in maggioranza a Partiti comunisti, socialdemocratici, progressisti o ad organizzazioni sindacali.

Un caso molto particolare di brigatisti stranieri fu quello degli atleti e atlete che, allo scoppio della guerra, stavano partecipando a Barcellona alle Olimpiadi Popolari, evento che rifiutava la celebrazione dei giochi olimpici nella Germania nazista e che guardava ad uno sport accessibile e al servizio del popolo lavoratore.

L'arrivo delle Brigate Internazionali portò una ventata di speranza per il popolo lavoratore dello Stato spagnolo. Non sono poche le dichiarazioni e gli scritti nei quali si evidenziano l'allegria e il fervore che ciò significò.

Le Brigate Internazionali svolsero un ruolo decisivo in molti frangenti. Nella memoria collettiva del popolo di Madrid continua ancora ad esser presente l'aiuto prestato per la difesa della capitale agli inizi della guerra, nelle battaglie dell'Ebro, di Guadalajara e di Teruel fra le molte altre.

Speciale menzione va all'aiuto prestato dall'Unione Sovietica e dai paesi socialisti dell'Est Europa. Senza gli armamenti, il denaro o l'assistenza militare che il popolo sovietico prestò alla Repubblica è difficile immaginare che la resistenza, durata 3 anni, sarebbe stata possibile.

Oggi, il Partito e la Gioventù comunista svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia e nel recupero della memoria storica, affinché il nome di ognuno dei/delle combattenti per la libertà non sia dimenticato.

Oggi sono più attuali che mai gli insegnamenti di solidarietà, internazionalismo e impegno militante che ci hanno trasmesso le Brigate Internazionali. Di fronte un sistema capitalista che ci offre solo miseria, diseguaglianza e guerra, il Partito e la Gioventù comunista continuano a sollevare la bandiera di un mondo senza sfruttati né sfruttatori, un mondo per cui tanto lottarono i brigatisti, e continueremo ad avanzare verso il socialismo.


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