www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 11-03-17 - n. 624

La fortezza Europa è la dittatura del capitale

Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) | pcpe.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

10/03/2017

Dichiarazione della Segreteria politica del Partito Comunista dei Popoli di Spagna

Coloro che si autoproclamano come governi democratici e difensori dei diritti umani, all'interno dell'UE, stanno dimostrando il loro autentico carattere dittatoriale di classe nelle politiche migratorie che si promuovono con maggiore violenza in questi giorni.

La direttiva dell'UE di espellere un milione di migranti, includendo minori abbandonati, è una dimostrazione incontestabile dell'assoluta sottomissione di tutti i diritti individuali e collettivi alle strategie e agli interessi di accumulazione del capitale e alla sua dittatura.

L'UE, nel 2015, ha espulso il doppio di persone che gli stessi USA (l'UE ha espulso 533.395 persone, a fronte dei 235.413 espulsi dagli USA).

Il capitalismo manipola i movimenti migratori in funzione della sua convenienza per disporre della forza lavoro che necessita di sfruttare per rendere possibile l'accumulazione capitalista, cercando sempre le condizioni più vantaggiose per questo fine. L'apertura o la chiusura delle frontiere, ha sempre una relazione diretta con le necessità dell'estrazione di plusvalore. Quando al capitale conviene promuove i movimenti migratori per disporre di una forza lavoro più bassa, apre le frontiere e quando non gli conviene le chiude nella forma più criminale.

Quando i cosiddetti governi democratici si riferiscono al fatto che il problema dei migranti e dei rifugiati riguarda le mafie che trafficano con le persone, non stanno facendo altra cosa che un esercizio cinico nel quale vogliono occultare la loro responsabilità negli immensi interessi economici che stanno dietro i movimenti migratori di disperati, come conseguenza delle politiche di dominazione dell'imperialismo. E' l'imperialismo quello che sta dietro le mafie, è l'imperialismo quello che distrugge paesi e li rende instabili, è l'imperialismo che organizza le guerre e i gruppi terroristi.

L'attuale direttiva, che ordina le espulsioni di massa, si basa sulla manipolazione delle tendenze xenofobe e razziste, esistenti in una parte della società, per legittimare una FORTEZZA EUROPA, che fa della chiusura delle frontiere, della persecuzione di migranti e rifugiati e del loro incarceramento, uno strumento delle sue strategie di dominazione per dividere la classe operaia, con il conflitto interno ed eliminare i principi della solidarietà rivoluzionaria di classe.

Con una popolazione mondiale di 7.200 milioni di persone, gli intenti dell'imperialismo per cercare di contenere gli spostamenti delle persone sono assolutamente irrazionali e inutili. Ma, nonostante ciò, il Presidente yankee cerca di innalzare un muro più alto nella sua frontiera con il Messico, l'entità sionista di Israele innalza il suo muro di fronte ai palestinesi per rubare la loro terra e i loro ulivi, il dittatore del Marocco alza muri di sabbia nel Sahara per cercare di fermare la lotta saharaui per l'indipendenza. La Spagna alza filo spinato a Ceuta e Melilla o assassina immigranti nella piazza di Tarajal. L'UE, da parte sua, utilizza la nuova polizia di frontiera Frontex e la NATO per perseguire migranti e rifugiati, incarcerarli in campi di concentramento, condannarli all'annegamento nel Mediterraneo o espellerli in modo criminale nei luoghi dove non esistono le più minime garanzie per le loro vite.

Tutte queste situazioni non sono altro che un'espressione, parziale, della violenza criminale del senile capitalismo internazionale.

La missione attuale della classe operaia non è altro che la distruzione di questo sistema criminale fino alle sue fondamenta. Agire come becchini del capitalismo e convertirsi in una classe egemonica al potere, costruendo la società socialista e il comunismo.

Come forma d'azione immediata, il PCPE fa un appello alla classe operaia e ai popoli, per innalzare le bandiere dell'internazionalismo proletario, per combattere le politiche migratorie dell'UE e dei suoi vari governi, per chiedere la chiusura immediata dei CIE, per la cancellazione di tutta la legislazione che reprime i movimenti delle persone.

La solidarietà internazionalista si deve concretizzare in un intervento pratico organizzato, facendo della più ampia mobilitazione delle masse lo strumento principale per combattere la dittatura del capitale e i suoi governi.

L'apertura delle frontiere, il riconoscimento del diritto di asilo senza restrizioni, la protezione speciale dei minori e di altri gruppi più vulnerabili, la garanzia di un trattamento umanitario e di rispetto di tutti i diritti umani – tra gli altri – sono proposte di base per la più elementare politica democratica sulla questione. Queste necessariamente, devono seguire l'ordine politico per il rispetto della sovranità delle nazioni, la fine immediata delle azioni del terrorismo finanziato dalle potenze imperialiste europee nei paesi del nord Africa e del corridoio euroasiatico, il ritiro di FRONTEX e della NATO dal controllo delle frontiere, ecc.

Il PCPE chiama tutta la classe operaia, il popolo, a mobilitarsi contro le politiche criminali dell'UE, a difendere il diritto delle persone a spostarsi e all'asilo politico e a chiedere la dotazione delle misure materiali necessarie per garantire la vita e i diritti di base di chi si vede obbligato a fuggire dai paesi di origine.

Il PCPE chiama a mantenere continua la mobilitazione fino a sconfiggere le politiche migratorie dell'UE e dei governi dei paesi membri.

Per l'apertura delle frontiere!
Soppressione delle leggi di immigrazione e chiusura dei CIE!
Fuori la NATO e Frontex dal controllo delle frontiere!
Mobilitazione internazionale sostenuta contro le politiche migratorie dell'imperialismo
Viva l'internazionalismo proletario!
Siamo una sola classe operaia internazionale



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