www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 17-10-19 - n. 725

PC dei Lavoratori di Spagna (PCTE), Dichiarazione dell'Ufficio Politico sulla sentenza della Corte Suprema contro i leader a processo

Uffico politico del PCTE | partido-comunista.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

14/10/2019

Su questa sentenza, che l'Ufficio Politico del PCTE condanna fermamente, è resa pubblica la seguete dichiarazione:

1. Questa sentenza anticipa una nuova fase - un avviso ai naviganti - nella dinamica dell'approccio repressivo dei conflitti di carattere economico, sociale o territoriale che si svolgono in Spagna.

2. Il nostro Partito ha ripetutamente messo in guardia la classe lavoratrice e il popolo che il processo di indipendenza avrebbe portato a un vicolo cieco. I settori della media e piccola borghesia catalana che hanno guidato il processo, hanno sottovalutato la capacità di risposta dello Stato spagnolo.

3. Gli eventi in Catalogna non possono essere analizzati separatamente dall'attuale situazione che il capitalismo mondiale sta attraversando, caratterizzata da una grave intensificazione delle contraddizioni tra le principali potenze capitalistiche in cui gli Stati usano tutti gli strumenti di polizia, giudiziari, dei media, economici o militari che hanno a disposizione, calpestando le formalità democratiche e i diritti internazionali codificati dopo la Seconda guerra mondiale, per imporre i loro interessi. L'imperialismo tende a reagire in tutti gli ambiti.

4. In questa lotta tra capitalisti, la borghesia incoraggia l'avanzata dei diversi nazionalismi per intrappolare la classe lavoratrice e il popolo, usandoli come carne da macello a difesa dei propri interessi. Tutto ciò nelle condizioni in cui si manifesta una chiara tendenza alla centralizzazione degli Stati capitalisti, che non possono permettersi la minima debolezza interna nella dura disputa che viene combattuta su scala internazionale.

5. A suo tempo abbiamo messo in guardia sul fatto che lo Stato avrebbe usato il processo nella logica di quella centralizzazione, ponendo come obiettivo politico la sconfitta totale del nazionalismo catalano rafforzando al contempo la reazione e il nazionalismo spagnolo.

6. Nel caso della Catalogna lo Stato ha usato le più moderne tecniche di manipolazione psicologica di massa. Vi sono state fughe di notizie ai mass media e l'uso di una repressione statale calcolata, di cui fanno parte gli ultimi arresti dei membri dei CDR. Il modo in cui la sentenza della Corte Suprema è stata pubblicata, dopo le anticipazioni sulla data in cui sarebbe stata resa pubblica e con la divulgazione dei suoi contenuti poco alla volta, appartengono a questo processo.

7. In uno scenario in cui nessuno dubita dello scoppio di una nuova crisi capitalista, la sentenza del processo diventa un nuovo strumento nelle mani della borghesia, perfezionando i meccanismi della repressione statale e preparando psicologicamente ad assumere come normale l'applicazione di tutte le possibilità coercitive disponibili alla borghesia: la sospensione dell'autonomia in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione, l'uso massiccio della forza di polizia o la possibilità di condanna per crimini come la sedizione o la ribellione.

8. Oggi il nazionalismo spagnolo, la repressione, la violazione dei diritti fondamentali o la campagna di manipolazione psicologica da parte dei media si concentrano sull'indipendenza catalana, ma nel contesto delle difficoltà economiche che si stanno avvicinando nessuno dovrebbe dubitare che questo è il punto di partenza contro ogni opposizione sociale al sistema capitalista.

9. La divisione del potere si rivela una farsa. C'è un solo potere, il potere capitalista, che la borghesia non condivide. Questo spiega l'allineamento dei principali partiti capitalisti sulla questione catalana, in cui PSOE, PP, Ciudadanos e Vox condividono gli elementi essenziali e anche PODEMOS ha fatto la scelta di inchinarsi alle politiche statali in Catalogna per entrare nel Consiglio dei Ministri.

10. La sentenza della Corte Suprema è un nuovo passo reazionario contro gli interessi del movimento operaio e popolare. Il PCTE invita il nostro popolo a respingere ogni nazionalismo e a manifestare un totale rifiuto all'intensificazione della repressione statale, chiedendo la libertà di tutti i prigionieri politici.

11. Il diritto all'autodeterminazione, come mezzo per unire i popoli nel rispetto e nell'uguaglianza, risulta impossibile da conquistare nella Spagna capitalista. La classe operaia non deve seguire alcuna falsa bandiera sotto il richiamo dell'uno o dell'altro nazionalismo. È necessario scegliere un percorso indipendente, il percorso dell'unità di tutti i lavoratori, indipendentemente da qualsiasi sentimento di appartenenza nazionale, per sconfiggere il capitalismo e costruire una comune patria del lavoro sulle rovine della società capitalistica, basata sul principio dell'unione volontaria dei nostri popoli. Un solo paese per la classe operaia.

Madrid, 14 ottobre 2019

PCTE Ufficio Politico


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