www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 21-02-20 - n. 740

Il nuovo governo si presenta anche con il Sahara

Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE) | partido-comunista.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

20/02/2020

Dallo scorso 13 febbraio 2020, il Ministero degli Affari Esteri del Governo di coalizione "progressista" PSOE-UP, ha ordinato il blocco di tutti i servizi che si fornivano alla popolazione saharawi nella "Casa di Spagna" ubicata a El Aaiún. Con questa mossa, il governo lascia 12.000 saharawi con documenti spagnoli (più della metà bambini/e) senza la possibilità di avere assistenza per validare documenti, emettere certificati ufficiali, permessi di viaggio, ecc. Per far questo, a partire da adesso, dovranno spostarsi fino a Rabat, in Marocco, città che si trova a più di 1000 km di strada dalle frontiere con il Sahara, e che comporta per i saharawi un evidente rischio.

Ma questo non è strano, poiché il governo "progressista" non ha incluso nessun riferimento alla questione del Sahara nel suo accordo di coalizione. Questo si sposa molto bene con la strategia che ha praticato il PSOE negli ultimi anni, di tradimento e silenzio di fronte alle evidenti violazioni dei Diritti Umani in Marocco, e di maggior avvicinamento alla politica di questo paese. Così, la magia delle coalizioni significa che laddove si dice "dico" non dico "dico" ma dico "Diego" [espressione che significa rimangiarsi le parole oppure affermare di aver detto un'altra cosa rispetto a quella veramente detta, ndt], e persino Unidas Podemos si trasforma in complice di queste decisioni.

Il PCTE denuncia questa decisione, ribadisce il suo appoggio alla resistenza del popolo saharawi, e si impegna a mantenere i legami storici di solidarietà e di lotta che da molto tempo uniscono il nostro paese con il Sahara.

Ufficio Stampa del CC del PCTE
Madrid, 20 febbraio 2020


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