www.resistenze.org - popoli resistenti - spagna - 18-10-20 - n. 764

La concentrazione bancaria in Spagna negli ultimi decenni

Ástor García * | nuevo-rumbo.es
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

15/10/2020

L'annuncio della fusione tra Caixabank e Bankia è stato uno dei martellamenti mediatici del mese di settembre. Da questa operazione sorgerà la maggior entità finanziaria spagnola, poiché entrambe le banche sommano un patrimonio di circa 650.000 milioni di euro, quasi 7.000 filiali e una forza lavoro di circa 51.000 persone. Già è noto che la fusione comporterà circa 8.000 licenziamenti e la chiusura di circa 1.500 succursali in tutta la Spagna.

Questa fusione è l'ultima di un lungo processo di concentrazione bancaria che ha avuto due momenti chiave negli ultimi decenni. Il primo alla fine degli anni '90 e il secondo con la crisi del 2008. Bisogna segnalare, tuttavia, che in epoche precedenti furono numerose le fusioni che hanno dato forma alle grandi banche che, prima della fine del XX secolo, si trasformarono in veri monopoli con forte presenza internazionale.

Nel 1991 si fusero la Banca Central e la Banca Hispano Americano, formando la Banca Central Hispano che, nel 1999, si fonderà con la Banca Santander (che a sua volta nel 1994 già l'aveva fatto con Banesto) per creare la Banca Santander Central Hispano (BSCH). D'altra parte, nel 1989 si fusero la Banca d Bilbao e la Banca di Vizcaya, creando così la BBV. Quasi in parallelo, nel 1991 si creava una corporazione bancaria pubblica nella quale si integravano la Banca Exterior, la Banca di
Crédito Industrial, la Banca Hipotecario, quella del Crédito Agrícola, la Caja Postal e la Banca del Crédito Local, che più avanti si chiameranno Argentaria. Dalla fusione tra BBV e Argentaria nascerà la BBVA nel 1999.

Nel 2000, la quota di mercato congiunta di BBVA e BSCH raggiunse il 56,4% del totale dei depositi bancari in Spagna. Quell'anno, i 5 principali gruppi bancari nel nostro paese erano quello di Santander, BBVA, Banca Popular, Banca Sabadell e Deutsche Bank. In questi decenni, BSCH e BBVA hanno assorbito più entità: la Santander ha rilevato nel 2007 la Popular (per un euro!), che allora era il risultato della fusione di altre 7 entità, e quella del BBVA e ha incassato una bella somma nel processo di liquidazione delle casse di risparmio nelle banche.

La concentrazione realizzata negli anni '90 ha permesso non solo l'ingresso massiccio del capitale bancario spagnolo in America Latina, ma ha favorito la presenza in quel continente di altri grandi monopoli come
Telefónica, Repsol, Endesa o Iberdrola. Tra il 1997 e il 2002, la BBVA ha comprato 37 banche nella regione; la BSCH ne ha comprate 27. Come esempi del risultato di queste operazioni, la BSCH arriverà a controllare il 27% del mercato bancario in Cile, e entrambe le entità arriveranno ad una quota di mercato del 42% in Messico tra il 2000 e il 2010. Poco prima dello scoppio della crisi del 2008, metà dei ricavi di entrambe le banche proveniva dall'America Latina.

Con la crisi del 2008 arrivò la seconda tappa: la scomparsa della casse di risparmio. Nel 1975 esistevano in Spagna 88 casse di risparmio confederate. Alla fine del 2009 erano 45. Oggi ne rimangono due: Caixa Ontinyent e Caixa Pollenca. E il resto? Dopo un tumultuoso decennio nel quale si moltiplicarono gli interventi statali, salvataggi e fusioni obbligate, diverse furono assorbite dalla BBVA; altre si trasformarono in banche come CaixaBank, Bankia, Liberbank, Unicaja Banco, Kutxabank o Ibercaja Banco. Il perché di questo processo così accelerato di scomparsa e concentrazione delle casse di risparmio merita un proprio articolo in un altro momento.

La trasformazione del mercato bancario e finanziario spagnolo negli ultimi 40 anni è la storia di un classico processo di concentrazione del capitale in cui, è necessario dirlo, il ruolo dello Stato è sempre stato fondamentale, favorendo fusioni e acquisizioni con l'obiettivo di realizzare le condizioni più favorevoli per lo sviluppo dei capitalisti spagnoli nella loro competizione con i capitalisti di altri paesi e regioni del mondo.

*Segretario generale del Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna (PCTE)


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